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il blog di Luciano Muhlbauer

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Modello Milano fine corsa

July 16, 2025

Il tempo ci dirà cosa succederà sul piano giudiziario, ma sul piano politico è sempre più evidente quello che evidente già era per chi questa città la vive e non fa parte dei cosiddetti facoltosi.

Un “modello Milano” tutto grandi eventi e cemento, con l’urbanistica di fatto governata dalla speculazione edilizia e con il Comune ridotto a fare da maggiordomo. Una città a misura di ricchi, che radicalizza la disuguaglianza ed espelle chi non fattura abbastanza. Una Milano insostenibile per chi campa del suo lavoro, persino quando non è costrettə alla precarietà e al sottosalario. Una Milano con tante vetrine, scintillanti, tutte uguali e ugualmente senza anima, mentre gli spazi sottratti alla mera valorizzazione infinita del capitale sono sotto assedio permanente.

Il crollo dell’insegna sullo “storto” è stata un’avvisaglia, ora il mare mosso porta alla superficie il fango, ma la cosa peggiore è che chi amministra la città è del tutto sdraiato su questo modello al tramonto, incapace di reagire, anzi parte del problema e, in ultima analisi, il miglior propagandista di una destra cittadina che appariva fuorigioco.

I magistrati faranno i magistrati, ma noi dovremmo ri-cominciare a prendere in mano il destino della nostra città.

Pubblicato su Milano in Movimento il 16 luglio 2025

In Politica Tags Catella, Milano, Speculazione edilizia, modello milano
Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio – il rapporto di Francesca Albanese →

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Mi e el mè amis Peppo 😎

pic by Rui
Mi e el mè amis Peppo 😎 pic by Rui
Un’altra settimana uguale e peggio in Palestina. Ogni giorno è un nuovo massacro a Gaza e una nuova aggressione coloniale in Cisgiordania. Israele parla ormai apertamente di campo “umanitario”, leggi campo di internamento, e
Un’altra settimana uguale e peggio in Palestina. Ogni giorno è un nuovo massacro a Gaza e una nuova aggressione coloniale in Cisgiordania. Israele parla ormai apertamente di campo “umanitario”, leggi campo di internamento, e di “emigrazione volontaria”, leggi deportazione, e il suo sponsor Trump sanziona Francesca Albanese, colpevole di non stare zitta. E l’Europa? E l’Italia? Se va bene un po’ di chiacchiere, altrimenti neanche quello, mentre nei fatti continua la complicità con il genocidio. Oggi di nuovo in piazza, stamattina nel centro di Milano, ora a Sesto San Giovanni. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Per capire cosa sta succedendo di solito conviene guardare ai fatti, piuttosto che alle parole, specie oggi. E i fatti sono la consegna di decine di bulldozer D9 dagli Usa all’esercito israeliano, cioè di quei macchinari utilizzati per d
Per capire cosa sta succedendo di solito conviene guardare ai fatti, piuttosto che alle parole, specie oggi. E i fatti sono la consegna di decine di bulldozer D9 dagli Usa all’esercito israeliano, cioè di quei macchinari utilizzati per demolire le case e spianare il terreno a #Gaza e in #Cisgiordania. Le parole dicono “tregua”, ma i fatti parlano di deportazione di massa e pulizia etnica. #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Si parla di tregua, ma nella realtà di tutti i giorni c’è soltanto il massacro sistematico a Gaza e l’espansione coloniale nella Cisgiordania occupata, così come continua, come se niente fosse, la complicità co
Si parla di tregua, ma nella realtà di tutti i giorni c’è soltanto il massacro sistematico a Gaza e l’espansione coloniale nella Cisgiordania occupata, così come continua, come se niente fosse, la complicità con il genocidio da parte del nostro governo. Quindi, anche questo sabato in piazza a #Milano a fianco della resistenza palestinese. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale

#Gaza
#StopGenocide 
#EndOccupation 
#FreePalestine
Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’e
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’era, compresa la denuncia del genocidio palestinese, e anche sui carri politici e sociali, ma tra le persone sembra essere prevalsa la voglia di mostrare se stessi, di dire eccomi e non me ne vado. #MilanoPride #ResistenzaArcobaleno #NoPrideInGenocide

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