Ne parlano di meno ultimamente, vista la forte opposizione che si era manifestata anche nelle piazze, ma non pensiamo che abbiano rinunciato. Anzi, sono più convinti che mai e prevedono di portare il cosiddetto Ddl Sicurezza in aula al Senato già nelle prossime settimane. Contano sulla nostra passività e disattenzione, presi come siamo a cercare di orientarci in un mondo in rapido cambiamento.
Read MoreIl ritorno della questione curda
La questione curda è tornata, anche se in realtà se n’era andata solo dai riflettori del sistema mediatico e, per essere onesti, anche un po’ dall’attenzione del mondo solidale. Ma ora, a dieci anni dalla liberazione di Kobane dallo Stato islamico, qualcosa sta cambiando, anzi, è già cambiato, e questo ci impone di agire.
Read More20 anni dall'omicidio fascista di Dax - 4 giorni di iniziative a Milano
Il 16 marzo 2023 sono esattamente 20 anni dalla notte nera di Milano, quando nel quartiere Ticinese tre fascisti, armati con coltelli, aggredirono un gruppo di compagni, ferendone due e uccidendo Davide “Dax” Cesare. Più tardi, al Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo, sarebbe poi andato in scena un incredibile e violento pestaggio della polizia di amici e compagni degli aggrediti, con un bilancio di 10 feriti gravi, che ricordava molto la logica del massacro della Diaz di Genova di due anni prima.
Read MoreCon la resistenza curda, per la libertà di Ocalan – Corteo sabato 12 febbraio h. 14 p.zza Castello Milano
C’è voluto l’assalto dello Stato islamico (Daesh) di fine gennaio alla prigione di Al Hasakah nel Rojava per ricordare ad una distratta opinione pubblica occidentale l’esistenza del popolo curdo, tanto acclamato ai tempi dell’eroica resistenza di Kobane, quanto poi velocemente relegato nel dimenticatoio. Comunque, è durato poco anche questa volta, giusto il tempo di prendere atto che l’attacco era stato respinto, al prezzo di 121 vite tra le forze di difesa, ed è subito tornato il silenzio mediatico.
Read MoreCorteo 12 dicembre: Milano non dimentica Piazza Fontana. Ama la libertà, rifiuta fascismo e razzismo
Il 12 dicembre a Milano non è un giorno qualsiasi, non lo è più da quel 1969 quando in piazza Fontana esplose la bomba, uccidendo 17 persone nella Banca Nazionale dell’Agricoltura. La strage fu il primo atto eclatante di quella strategia della tensione che per anni avrebbe insanguinato l’Italia con l’obiettivo di spingere il paese verso soluzioni autoritarie e repressive, al fine di contrastare e impedire i profondi cambiamenti che le crescenti mobilitazioni di lavoratorə e studentə esigevano. La manovalanza la fornirono i fascisti, ma i mandanti sedevano in posizioni di comando all’interno degli apparati statali, come non avrebbero mai smesso di ricordarci le sistematiche opere di depistaggio, a partire dall’assassinio di Giuseppe Pinelli nei locali della Questura di Milano e dall’incarcerazione per anni dell’innocente Pietro Valpreda.
Read MoreSinistre: e ora non diamo la colpa all’astensionismo!
Per favore, usciamo dal recinto e smettiamola di spiegare la debacle delle sinistre extra Pd, autonome o alleate con il Pd che fossero, con l’astensionismo. Certo, l’aumento dell’astensionismo è un fatto che preoccupa e che va letto, nel tempo e nella situazione concreta, ma non è un disastro naturale, non è come il nubifragio che ti cade in testa e non ci puoi fare niente. No, l’astensionismo è un fatto politico e non è uguale per tutti.
Read MoreGenova 2001 - Quando il neoliberismo ci mostrò il suo vero volto
Un racconto, dei frammenti di memoria e qualche ragionamento sulle giornate di contestazione del vertice G8 di Genova del luglio 2001 e sul movimento che allora si mobilitava contro la globalizzazione neoliberista. Un testo scritto per lo Speciale Genova 2001-2021 di Milano in Movimento, pubblicato il 14 luglio 2021 .
Read MoreWhitewashing a Palazzo Lombardia perché tutto continui come prima - 20 giugno h. 15 #cacciamoli
Ci stiamo vaccinando, le statistiche sorridono, le restrizioni cadono ed è pure arrivata l’estate. Insomma, abbiamo voglia di riconquistarci le nostre vite e di dimenticare quello che abbiamo passato l’anno scorso. Ai piani alti di Palazzo Lombardia l’hanno capito benissimo e sull’onda di una campagna vaccinale che al netto dei casini AstraZeneca corre veloce ed efficiente, il governo regionale si è lanciato in una vera e proprio campagna di whitewhashing, per rimuovere morti e responsabilità e presentare di nuovo la Lombardia in versione locomotiva del paese e vittima della propaganda di sinistra. E se non stiamo attenti, considerata anche l’inconsistenza dell’opposizione istituzionale, potrebbe pure funzionare.
Read MorePalestina: la realtà dell’occupazione militare e la leggenda della legittima difesa
Finché si trattava di Sheik Jarrah, cioè dell’ennesima puntata della cacciata dei palestinesi dalle loro case, delle proteste (represse) contro la marcia dell’estrema destra sionista su Gerusalemme Est e dell’irruzione delle forze di sicurezza israeliane nella moschea di Al-Aqsa, i media mainstream nostrani hanno fatto come le tre scimmiette, che non vedono, non sentono e non parlano.
Read MoreIl 25 aprile in piazza a Milano
Un 25 aprile chiuso in casa è una contraddizione in termini. Va bene l’anno scorso, quando davvero non c’erano molte alternative, ma oggi veramente non avrebbe senso. Ci affolliamo nel metro e nel super, ci incontriamo a scuola e al lavoro e, poi, stiamo a casa il 25 aprile?
Read MoreMobilitazione urgente per Ocalan – Milano, venerdì 19/3 alle h. 17.30
Le organizzazioni e le comunità curde di tutti i paesi si stanno mobilitando per chiedere chiarezza sulle condizioni di salute di Abdullah “Apo” Öcalan, detenuto da lunghi anni in regime di isolamento nel carcere speciale di Imrali. Infatti, alcuni giorni fa si sono sparse in Turchia voci preoccupanti circa le sue condizioni di salute e c’è persino chi ipotizza una sua morte in carcere.
Read MoreFontana messo sotto tutela – cambiare qualcosa per non cambiare nulla
Se avesse potuto, Salvini avrebbe sostituito non solo Gallera, ma anche e soprattutto Fontana, perché se la fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria ha dimostrato qualcosa è che ad essere totalmente inadeguato non è soltanto l’assessore alla sanità, ma l’intero governo regionale, a partire dal suo Presidente. Ma non si poteva, a meno di non scegliere la strada della fine anticipata della legislatura e di nuove elezioni regionali, che però sarebbe stata un evidente azzardo, viste le circostanze e la continua erosione di credibilità del buon governo lombardo. E quindi, eccoci alla soluzione Moratti, cioè alla messa sotto tutela e al commissariamento di fatto del presidente regionale.
Read MoreFormentini uno di noi?
La morte si rispetta e forse per questo i profili social della nostra parte di mondo, altrimenti ben più vivaci, sono rimasti piuttosto silenti di fronte alla notizia della scomparsa di Marco Formentini, Sindaco di Milano dal 1993 al 1997. Ma oggi, leggendo tutta una serie di omaggi e ricostruzioni provenienti da voci autorevoli del centrosinistra milanese, che ci presentano un Formentini Sindaco in una assai improbabile veste progressista, cadono francamente le braccia ed è senz’altro il caso di prendere parola.
Read MoreCpr Corelli - Cambiano i governi e le parole, ma restano i lager di Stato
E così, a Milano ha riaperto il centro di detenzione amministrativa per migranti di via Corelli, come aveva voluto l’allora Ministro Salvini e come il Sindaco Sala aveva allora contestato. A realizzare l’obiettivo del capo leghista ci ha pensato il Ministro Lamorgese, espressione del governo Pd-M5S-Leu-Italia Viva, e il Sindaco Sala ora dichiara “io non voglio contestare la decisione del governo”. Peraltro, giusto per essere precisi, va ricordato che Salvini e il governo Lega-M5S si erano limitati a individuare la location di Milano e a raddoppiare il tempo massimo di detenzione dei migranti (da 3 a 6 mesi), ma la riapertura in Italia delle carceri amministrative, ora chiamate Cpr, fu decisa nel 2017 dal governo Gentiloni, a guida Pd, con il famoso decreto Minniti-Orlando.
Read MoreLambretta, Torchiera, RiMake e la miopia della politica cittadina
A Milano esiste una lista che non rimane mai vuota, quella degli spazi sociali da sgomberare. Una città che corre, che cambia pelle continuamente, che ama mostrarsi smart, europea e cosmopolita, che ha archiviato il ventennio del grigiore e dei vicesceriffi per imboccare la strada liberal dei Pisapia e dei Sala, ma che non riesce proprio a liberarsi da quella coazione a ripetere. Chissà perché, forse per pavidità o per mancanza di immaginazione oppure semplicemente per miopia, ma fatto sta che nemmeno la pandemia ha modificato di una virgola questo stato delle cose. E così, ora Lambretta, Torchiera e RiMake si trovano in cima a quella lista.
Read MoreSolidali con curdi e palestinesi, mai complici degli oppressori – in piazza a Milano sabato 27 giugno
Un giorno osannati, quello dopo di nuovo dimenticati, sempre costretti a giustificarsi e a barcamenarsi tra potenze che prima li usano e poi li gettano. È la storia di praticamente tutti i popoli senza terra, è sicuramente la storia di quello curdo e di quello palestinese. E poi ci sono momenti, come quello attuale, in cui l’oppressore di turno cerca di approfittare della congiuntura per dare una spallata decisiva.
Read MoreRiprendere gli spazi pubblici, non abbandonarli alle destre
Sabato 6 giugno a Milano si scende in piazza per dire che “noi la vostra crisi non la paghiamo”. L’appuntamento è alle h. 16 in via Larga ang. via Pantano. L’appello a mobilitarsi è stato lanciato dai sindacati di base Si Cobas, ADL Cobas - Lombardia e Sial Cobas e diverse realtà sociali milanesi hanno già annunciato la loro partecipazione.
Read MoreLe piazze e i movimenti
“Aprire un ragionamento collettivo” perché “non è più tempo di chiuderci nei nostri fortini” era l’ambizioso obiettivo che si era dato la redazione di Milano in Movimento nell’autunno scorso. E quanto fosse impellente nominare e sollevare il problema lo avrebbe poi ribadito lo sviluppo concreto del dibattito, evidenziando quanto sia ancora grande la difficoltà di fuoriuscire dal particolare e costruire terreni condivisi di discussione. Un problema non da poco e quasi un paradosso in una città come Milano che in questi ultimi mesi ha riconfermato una delle sue anomalie più interessanti, cioè la grande disponibilità a scendere in piazza.
Read MoreSgomberi e spazi sociali. Milano non resiste a Salvini
Milano doveva essere l’anti Salvini, l’unico luogo in grado non solo di resistere all’ondata gialloverde, ma di delineare un’alternativa credibile, moderna, includente e vincente. La narrazione l’ha proposta il Sindaco Sala in prima persona e dal palco del Pride di fine giugno l’ha consegnata a una piazza strapiena. Diciamoci la verità, al netto della nostra avversione verso la sua logica tutta business e grandi eventi, la cosa non ci era poi dispiaciuta più di tanto, anzi, aveva persino qualcosa si rassicurante. Peraltro, facevano notare alcuni, a Milano sulla questione migranti c’era un Majorino, che non era proprio la stessa cosa di Minniti, sull’antifascismo al Sindaco era sfuggito addirittura un “militante” e gli spazi sociali non sembravano rientrare tra i bersagli comunali.
Read MoreLa guerra di Salvini e noi
Anche se tecnicamente non è una guerra, molto ci assomiglia: individuare un nemico, partire all’attacco e chiedere alla truppa di fare quadrato. E poco importa se qui non si tratta di conquistare territori, ma cuori e menti, cioè consenso elettorale. Salvini fa così da sempre, da quando era una un esponente politico locale (ricordate la proposta delle carrozze della metro “per soli milanesi”?) e continua a farlo da Ministro degli Interni e vicepresidente del Consiglio. Nulla da dire, in questo lui è bravo, visto che con il 17% dei voti detta la linea non solo al socio di maggioranza del governo gialloverde, ma all’intero paese.
Read More