C’è voluto l’assalto dello Stato islamico (Daesh) di fine gennaio alla prigione di Al Hasakah nel Rojava per ricordare ad una distratta opinione pubblica occidentale l’esistenza del popolo curdo, tanto acclamato ai tempi dell’eroica resistenza di Kobane, quanto poi velocemente relegato nel dimenticatoio. Comunque, è durato poco anche questa volta, giusto il tempo di prendere atto che l’attacco era stato respinto, al prezzo di 121 vite tra le forze di difesa, ed è subito tornato il silenzio mediatico.
Read MoreSolidali con curdi e palestinesi, mai complici degli oppressori – in piazza a Milano sabato 27 giugno
Un giorno osannati, quello dopo di nuovo dimenticati, sempre costretti a giustificarsi e a barcamenarsi tra potenze che prima li usano e poi li gettano. È la storia di praticamente tutti i popoli senza terra, è sicuramente la storia di quello curdo e di quello palestinese. E poi ci sono momenti, come quello attuale, in cui l’oppressore di turno cerca di approfittare della congiuntura per dare una spallata decisiva.
Read MoreSe la vergogna fosse una categoria della politica... A proposito di Rojava
Se la vergogna fosse una categoria della politica buona parte dei governanti del mondo ne sarebbe letteralmente coperta. Anche se qui nessuno coltiva illusioni e il significato della parola realpolitik è ben noto, il grado di ipocrisia, menzogna e viltà raggiunto nella vicenda dell’invasione turca del Rojava è davvero impressionante.
Read MoreDalla parte del popolo curdo – Milano 11 febbraio corteo nazionale per la liberazione di Ocalan
Sabato 11 febbraio, in occasione del 18° anniversario del sequestro di Abdullah Ocalan, le comunità e organizzazioni curde di tutta Europa scenderanno in piazza, a Strasburgo per la mobilitazione continentale e a Milano per la manifestazione nazionale delle comunità italiane e ticinese. È la prima volta che Milano ospita una mobilitazione curda di dimensione nazionale e questo consegna alla città e ai territori vicini una responsabilità particolare, anche perché l’attuale scenario in Turchia e Medio Oriente richiede che venga urgentemente rilanciato il sostegno al popolo e ai movimenti curdi. E, beninteso, non si tratta di una semplice questione di solidarietà, ma anche -e forse soprattutto- di schierarsi con chi oggi nella martoriata area mediorientale rappresenta la più significativa opzione politica che rifiuta sia i settarismi religiosi ed etnici che la riproposizione di regimi dittatoriali, per investire invece sull’autogoverno democratico e sulla convivenza pacifica. E non solo a parole, ma anzitutto con i fatti, come dimostra l’amministrazione dei territori strappati all’oscurantismo sanguinario dell’Isis.
Read MoreIn Turchia è iniziato il vero golpe, quello di Erdogan
Un golpe fallito o un golpe fasullo? Un dibattito importante che in questi giorni appassiona molti, ma che in ultima analisi rischia di farci perdere di vista il punto centrale. Cioè, che il vero colpo di Stato, quello che difficilmente fallirà, almeno nel breve periodo, e che è terribilmente concreto, è iniziato ora e ha il volto civile di Erdogan e il sostegno di un ampio settore della società turca.
Read MoreL'Europa sceglie la complicità con la repressione di Erdogan. Manifestiamo la nostra solidarietà con il popolo curdo - Newroz 2016 - 20 marzo, Corteo a Milano, h. 14 @SanBabila
Quanto sono lontani i tempi in cui in Europa si inneggiava all’eroica resistenza curda di Kobane. Oggi, invece, la devastazione della città curda di Cizre e le centinaia di civili massacrati hanno trovato soltanto distrazione e silenzi. Le immagini delle case bombardate di Kobane e di Cizre si assomigliano terribilmente, ma quello che cambia è che la seconda si trova sul lato turco del confine e che il responsabile della violenza si chiama Recep Tayyip Erdogan, cioè il Presidente “amico”, a cui, in cambio del blocco di profughi e migranti con ogni mezzo, si offrono miliardi di euro, nuovi negoziati con l’UE e tanto, tanto complice silenzio sulla micidiale repressione dei curdi e sulla progressiva eliminazione degli spazi di democrazia in tutto il paese. Siamo arrivati al punto che ormai non fanno più notizia nemmeno gli incessanti bombardamenti delle forze armate turche in territorio siriano, non contro l’Isis, beninteso, ma contro le postazioni dei curdi siriani in lotta contro l’Isis.
Read MoreUn 12 dicembre per non dimenticare le infamie di ieri e fermare i fascismi e le guerre di oggi
Il 12 dicembre è un giorno particolare per Milano. Ancora oggi, 46 anni dopo lo scoppio della bomba in Piazza Fontana, non ce l’hanno fatta a normalizzare e addomesticare la memoria, tant’è che lo stesso neoprefetto, l’ex questore Marangoni, ha voluto caratterizzare il suo arrivo in città dichiarando che sarà necessario “ripensare al rapporto con la famiglia Pinelli”. Già, Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico, falsamente accusato e morto dopo un volo di quattro piani da una finestra della Questura.
Turchia. Vince la strategia della tensione, ma la sinistra curda resiste
La sinistra curda è delusa e delusi sono tutti quelli che in Turchia e fuori dalla Turchia avevano auspicato un cambiamento in senso democratico. E la delusione è tanto più forte quanto le aspettative erano alte e, evidentemente, fuorvianti. Ma guai a farsi trascinare ora dallo scoramento, anche perché se è vero che Erdogan ha vinto, è altrettanto vero che, nonostante la massiccia repressione, non è riuscito ad espellere il partito della sinistra curda, l’Hdp, dal parlamento turco. Proviamo quindi a fare un po’ di ordine nei nostri ragionamenti.
Read MoreCon il popolo curdo, contro il terrorismo di Stato. Martedì 13 ott. h. 19 @SanBabila Milano, Mobilitazione cittadina
Ancora una bomba contro i curdi, ancora una strage nella Turchia di Erdogan. Dopo Dyarbakir e Suruç, ora è toccata ad Ankara. Il bilancio, ancora provvisorio, si fa sempre più spaventoso e i morti accertati hanno ormai superato il numero di cento. Erdogan, il presidente che si crede sultano, ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, ma nel frattempo non ha fermato nemmeno per un secondo la sua guerra contro i curdi. Anche in questo momento i suoi arei bombardano nel Kurdistan turco e iracheno, mentre il Pkk ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale. Anche ora, mentre scriviamo, una feroce repressione strangola la popolazione civile in molte città curde, in particolare in quelle che avevano votato in massa per l’Hdp alle elezioni di giugno scorso.
Read MoreRompere il silenzio, fermare la guerra di Erdogan contro i curdi - Corteo, lunedì 14S h. 18.30 @SanBabila Milano
In Turchia da un mese e mezzo c’è la guerra, ma i grandi media guardano altrove. Non si tratta della tanto sbandierata guerra contro l’Isis, che esiste solo nelle chiacchiere, ma di quella concreta contro i curdi. Vengono colpiti non soltanto i guerriglieri del Pkk, ma interi centri abitati, civili disarmati, amministratori locali eletti e, soprattutto, il partito legale della sinistra curda, l’Hdp, le cui sedi sono state assaltate e devastate dall’estrema destra, senza che la che polizia intervenisse. Eppure tutto tace. Tace il loquace Renzi, tacciono i Ministri e tacciono gli altri governi europei.
Read MoreCon i profughi, contro i nazi, a fianco della resistenza curda. 11-14S: quattro giorni di mobilitazioni a Milano
A Milano e dintorni si avvicina un fine settimana denso di mobilitazioni. In molti potrebbero obiettare che non era il caso di promuovere tante iniziative in così pochi giorni, visto che non viviamo certo in un momento di effervescenza di piazza. Tuttavia non sempre, anzi quasi mai, ci è concesso il lusso di scegliere in base alle nostre esigenze e molto più spesso, invece, dobbiamo fare i conti con quanto ci impongono la vita e la realtà. E ora ci impongono di mobilitarci e schierarci a fianco dei profughi e contro i nuovi muri, per la libertà e contro i raduni nazifascisti, a sostegno della resistenza curda nel Rojava e in Turchia e contro la guerra di Daesh e Erdogan.
Read MoreCon la resistenza kurda. Contro la guerra di Erdogan - 3 settembre Assemblea @ArciBellezza - 14S Corteo
È passato più di un mese da quando il governo turco ha scatenato una nuova guerra. Non è quella contro l’Isis, che esiste soltanto nella propaganda e nelle chiacchiere, ma quella invece tremendamente concreta e reale contro i movimenti curdi, fatta di bombardamenti contro basi del Pkk e zone abitate nel Kurdistan turco e iracheno e di vaste operazioni repressive contro organizzazioni sociali e politiche della sinistra curda e turca. Centinaia sono i morti, di cui molti civili, e 1464 sono stati finora gli arresti tra le fila di Hdp e di altri partiti legali curdi. Dalle elezioni politiche del giugno scorso, che ha visto l’affermazione di Hdp con il 13% dei consensi e il suo ingresso nel parlamento turco, sono finiti in carcere 220 esponenti del partito di Demirtas, compresi molti amministratori locali eletti.
Read MoreLa miopia politica dietro il silenzio sulla strage di Suruc - oggi a Milano presidio di solidarietà
Non mi piace, ma non mi sorprende la distrazione con il quale i media hanno trattato la notizia della strage di Suruç. E non mi piace, ma invece mi sorprende e mi inquieta pure un po’ l’estrema modestia della reazione politica da parte dei vari mondi della sinistra sociale e politica nostrana. Certo, fa caldo e si fatica a rimanere lucidi e ormai siamo anche un po’ assuefatti alle immagini di morte che la creatività omicida del califfato ci consegna con regolarità, ma francamente non possono esserci scusanti per la miopia politica che impedisce di vedere e capire che quella non era una delle tante bombe targate Isis, ma un preciso e sanguinoso avvertimento a quanti e quante intendono sostenere dal basso un’alternativa politica e sociale al progetto reazionario e oscurantista di Daesh.
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