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il blog di Luciano Muhlbauer

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Il 1 novembre alla Montello accogliamo i rifugiati. Nessuno spazio per i professionisti dell'odio

October 28, 2016

A partire dal 1 novembre l’ex caserma Montello, in zona piazza Firenze, sarà utilizzata per ospitare per 14 mesi fino a 300 profughi e migranti. Tutti sanno che si tratta di uomini e donne fuggiti da guerre, dittature o miseria e tutti sanno che le attuali strutture di accoglienza a Milano sono piene. E quindi, tralasciando qui ogni discussione sul modello di accoglienza, sembra semplicemente normale, civile e umano utilizzare delle strutture vuote e abbandonate per dare un rifugio a chi altrimenti sarebbe costretto a bivaccare per strada. Invece no, perché ci sono anche loro, i professionisti dell’odio, quelli che se ne fregano e che chiamano “eroi” quanti virilmente si scagliano contro ragazze e bambini. Sono i Salvini, i leghisti, i neo e post fascisti, disposti a qualsiasi infamia pur di trarne qualche profitto politico o personale.

Si sono manifestati anche ieri sera davanti alla Montello. C’era poca gente del quartiere, ma centinaia di militanti di Lega, Fratelli d’Italia, Casa Pound e Lealtà e Azione. Una roba da film dell’orrore, dove il più moderato era De Corato, mentre Salvini invitava i poliziotti alla disobbedienza e la gente del quartiere a imitare quelli di Goro. Che differenza con la fiaccolata di due settimane fa, quando un migliaio di persone, moltissime del quartiere, hanno camminato fino all’ex caserma, ignorando la pioggia e il primo freddo autunnale, per dire che “qui nessuno è straniero”. Una testimonianza del buon lavoro che stanno facendo i cittadini di Zona 8 Solidale, una rete che “intende lavorare sul territorio e costruire una buona accoglienza nei confronti delle persone che verranno ospitate nella Caserma Montello”.

Insomma, Milano non è Goro, ma questo lo sapevamo già. Finora la maggioranza dei milanesi e delle milanesi non ha dato spazio ai vari tentativi delle destre di scatenare la guerra contro migranti o poveri, né nei municipi 2 e 7, dove gli “eroi” leghisti se la prendono con chi distribuisce cibo a chi non ce la fa, rispettivamente Pane Quotidiano e Opera San Francesco, né dove vengono accolti i profughi. Finora, appunto, ma nulla garantisce che sarà così anche domani.

Sottovalutare le campagne d’odio e la determinazione dei soggetti che le alimentano sarebbe un grave errore. Viviamo in un tempo difficile, dove mille paure ci assediano. Il lavoro, la casa, i soldi, il terrorismo, il mondo che va a rotoli, il futuro, tutto costituisce fonte di preoccupazione e insicurezza e, in assenza di altre risposte, chi indica un colpevole, un nemico facile da identificare e da colpire ha indubbiamente molte possibilità di successo. Basta guardarsi attorno in questa Europa, in fondo.

Ma torniamo alla Montello. Anche qui, attenzione. Ieri c’erano solo militanti e brutte facce, vero. Ma è altrettanto vero che solo pochi mesi fa, travestendosi da comitato apolitico, hanno raccolto in poco tempo migliaia di firme contro l’arrivo dei rifugiati. E nelle ultime elezioni amministrative un esponente del gruppo neonazista Lealtà e Azione, candidato dalla Lega, è stato agevolmente eletto consigliere proprio nel Municipio 8. Insomma, serve che non si abbassi la guardia e che si continui a lavorare, sul territorio anzitutto, ma anche sostenendo dagli altri quartieri il lavoro dei cittadini e attivisti di Zona 8 Solidale.

Il 1 novembre ci sarà una presenza solidale alla Montello, in via Caracciolo 29, dalle 10.00 alle 16.00. Ci saranno musica, spettacoli e anche un pranzo. Per saperne di più sulla giornata, andate sull’evento facebook Note e sapori dal mondo! Giornata di solidarietà in quartiere.

Insomma, martedì 1 novembre andiamo in via Caracciolo, per non lasciare soli di cittadini solidali, per accogliere i rifugiati e i migranti e per dimostrare con la nostra presenza che spazio per razzisti e fascisti non ce n’è!

In Solidarietà Tags caserma montello, Milano, via caracciolo, rifugiati, migranti, solidarietà, zona 8 solidale, zona 8, antifascismo, antirazzismo
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Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco.  Israele continua a bombardare e bloccare l&
Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

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