Ormai ci siamo quasi, domenica 5 giugno si vota. Riproponiamo quindi, in versione aggiornata, il “come si vota” già pubblicato tre settimane fa, anche perché la confusione sulle modalità di voto continua ad essere tanta, sia tra i più giovani che tra i meno giovani. Ovviamente non affrontiamo tutti quesiti possibili e immaginabili, ma cerchiamo di rispondere soltanto alle domande più importanti tra quelle che abbiamo raccolto in queste settimane di campagna elettorale. Per il resto ci sono i siti istituzionali dedicati.
Quando si vota?
Si vota domenica 5 giugno, dalle ore 7:00 alle ore 23:00. Attenzione quindi, perché si vota in una sola giornata! Questo dato tenetelo ben presente, anche perché il 5 giugno è la fine del ponte che inizia il 2 giugno (Festa della Repubblica). In altre parole, se andate via per il ponte, fate in modo di tornare in città in tempo, altrimenti vi troverete davanti a una porta chiusa!
Se alle 23 siete al vostro seggio ma c’è ancora fila, potete votare lo stesso. Ecco cosa dicono a questo proposito le “istruzioni” per gli uffici elettorali del Ministero degli Interni: “Le operazioni di votazione proseguono sino alle ore 23 della domenica. (Cfr. art. 1, comma 399, legge n. 147/2013) Se a tale ora sono presenti nella sala del seggio o nelle immediate adiacenze elettori che non hanno ancora votato, il presidente ne fa prendere nota dal segretario e li ammette a votare nell’ordine in cui i loro nomi vengono annotati.”
Poi, nel caso che nessun candidato Sindaco superi il 50% dei voti validi, com’è praticamente certo, si procederà al ballottaggio (secondo turno) tra i due candidati sindaci più votati. Il secondo turno di terrà domenica 19 giugno.
In altre parole, al primo turno, il 5 giugno, si voterà soprattutto per eleggere i consiglieri comunali, mentre il 19 giugno si voterà per decidere chi farà il Sindaco di Milano.
Chi può votare?
Per l’elezione del Sindaco, del Consiglio Comunale, dei Presidenti di Municipio (ex Zona) e dei Consigli di Municipio (ex Consiglio di Zona) hanno diritto di voto tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni e che, ovviamente, siano residenti a Milano (e quindi iscritti alla lista elettorale di Milano).
Hanno inoltre diritto di voto i cittadini appartenenti all’Unione Europea residenti a Milano che abbiano richiesto entro il 26 aprile 2016 l’iscrizione nella apposita lista elettorale aggiunta.
Che documenti devo portare al seggio per poter votare?
Un documento di riconoscimento (carta d'identità, passaporto, patente, libretto di pensione, porto d’armi, patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici; tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un’Amministrazione dello Stato; tessere di riconoscimento rilasciate da ordini professionali o dall'Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia convalidata da un comando militare) e la tessera elettorale personale.
Attenzione, se non hai la tessera elettorale, perché non ti è mai arrivata o perché l’hai smarrita, oppure se tutti gli spazi sono pieni, allora devi andare a rifarla presso Ufficio Elettorale di via Messina 52 o presso qualsiasi sede anagrafica. Per conoscere gli orari di apertura degli uffici nel periodo elettorale e durante il giorno del voto consulta questa pagina.
Quante schede troverò al seggio?
Ne troverai due. Una, di colore azzurro, per l’elezione del Sindaco e dei 48 componenti del Consiglio comunale. L’altra, di colore verde, per l’elezione del Presidente di Municipio e dei 30 componenti del Consiglio di Municipio (ex Consiglio di Zona).
Qui parleremo soltanto della scheda relativa all’elezione del Sindaco e dei Consiglieri Comunali di Milano. Comunque, le modalità di voto sono analoghe anche per i nove Municipi (ex Zone).
Cos’è il voto disgiunto?
Circolano molte leggende metropolitane a proposito del voto disgiunto. C’è persino chi ha capito che si possa votare una lista ed esprimere una preferenza a favore di un candidato a consigliere di un'altra lista… No, non si può! Questo e altro non è permesso e porterebbe semplicemente all’annullamento della preferenza.
Il voto disgiunto è la possibilità di votare un candidato Sindaco e una lista collegata ad un altro candidato Sindaco. Per fare un esempio fantapolitico, ma giusto per capirci bene sul meccanismo, si può esprimere il voto alla lista Milano in Comune e votare come sindaco Parisi.
Perché è importante il voto di lista?
Anche su questo punto c’è ahinoi parecchia confusione. È importante sapere che, al netto del premio di maggioranza riconosciuto alle liste collegate al candidato sindaco eletto, il numero dei consiglieri che eleggerà ogni lista è determinato dal numero di voti che ottiene la lista e non da quello che ottiene il suo candidato Sindaco! Quindi, per dirla con un altro esempio fantapolitico, se il candidato Sindaco Basilio Rizzo ottiene il 10% dei consensi, ma la lista a lui collegata, cioè Milano in Comune, soltanto il 2%, allora il risultato sarà zero eletti per Milano in Comune.
Insomma, se volete che la lista di Milano in Comune abbia degli eletti, allora non basta mettere la croce sul nome del candidato Sindaco, perché in questo caso il voto vale solo per il candidato sindaco e non sarà valido per la lista, ma dovete mettere una croce sul simbolo della lista di Milano in Comune. Insomma, se votate solo la lista il voto vale anche per il candidato sindaco, ma se votate solo il candidato sindaco il voto non vale per la lista. Cioè, praticamente fate un voto inutile.
Cos’è la preferenza e quante preferenze posso esprimere?
Mentre i nomativi dei candidati a Sindaco sono già stampati sulla scheda e quindi, per votarne uno, basta tracciare un segno sul rettangolo con il suo nome, per quanto riguarda i candidati a consigliere comunale bisogna scrivere il nominativo (scrivi il cognome!) nelle righe stampate a fianco del contrassegno della lista di appartenenza dei candidati votati.
La preferenza non è un obbligo, ma una facoltà. Quindi si può anche esprimere nessuna preferenza. Nel caso tu decida di esprimere una preferenza, puoi darne una oppure due. Ma attenzione, in quest’ultimo caso, le due preferenze devono riguardare candidati di sesso diverso (cioè un uomo e una donna). Fate molta attenzione a questa cosa, anche perché è la prima volta che alle amministrative di Milano si vota con la possibilità delle due preferenze. Se sbagli, la seconda preferenza verrà annullata.
Infine, ricordati, la preferenza deve riguardare candidati della lista che hai votato. Cioè, se voti la lista Milano in Comune, la tua preferenza (o le tue preferenze) deve andare a un candidato di questa lista, altrimenti viene annullata.
Cosa devo quindi fare se voglio votare Luciano Muhlbauer per il Consiglio Comunale?
A questo punto dovrebbe essere tutto chiaro, ma meglio ripetere il concetto con l’esempio concreto. Cioè, devi mettere una croce sul simbolo della lista Milano in Comune e poi scrivere MUHLBAUER sulla prima delle due righe che trovi accanto al simbolo.
Giusto per sapere: se scrivi solo la preferenza e non metti la croce sul simbolo, il voto è valido lo stesso (cioè, viene attribuito automaticamente anche alla lista, poiché in questo caso la volontà dell’elettore è chiara), ma ti consiglio vivamente di mettere anche la croce sul simbolo, perché anche ai seggi a volte c’è confusione ed è più sicuro così.
Infine, per ogni ulteriore approfondimento su come si vota ti segnalo i siti dedicati del Ministero degli Interni e del Comune di Milano.
La mia pagina facebook dedicata alla campagna elettorale la trovi qui www.facebook.com/sosteniamo.lucianomuhlbauer/
Il sito della lista Milano in Comune invece è qui http://milanoincomune.it/