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il blog di Luciano Muhlbauer

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Un ringraziamento e due riflessioni

June 6, 2016

La prima cosa che voglio fare è ringraziare di cuore gli elettori e le elettrici della lista Milano in Comune e, in particolare, quelli e quelle che hanno dato la preferenza al sottoscritto. E siete stati in tanti e tante, 1464 per la precisione.

Non è questione di dovere o di rito, perché a questo giro il voto è stato davvero “di fatica”. In altre parole, non c’è stato nulla di scontato nella scelta di andare alle urne e votare, perché l’alternativa dell’astensione, del mandare tutti e tutto a quel paese, era un’opzione concreta e comprensibile, come avrebbe poi dimostrato il tasso di astensione senza precedenti, che a Milano ha superato il 45%. Quindi, grazie per aver scelto di non abbandonare il campo.

La seconda cosa che però va detta, con altrettanto chiarezza, è che il risultato ottenuto da Milano in Comune non è per nulla soddisfacente. I numeri parlano chiaro: 19.143 voti e il 3,56% al candidato Sindaco Basilio Rizzo e 17.635 di voti e il 3,50% alla lista Milano in Comune. Sul piano pratico questo significa che avremo un consigliere soltanto, che sarà, legge elettorale alla mano, il candidato Sindaco Basilio Rizzo. Non è il risultato che auspicavamo e non è nemmeno quello che i sondaggi pronosticavano, ma questa è la realtà.

Il giudizio negativo sul risultato non può peraltro essere attenuato dalla considerazione che in quasi tutte le grandi città, ad esclusione di Napoli, che però vive delle dinamiche particolari, le liste di sinistra abbiano realizzato risultati assolutamente sotto le aspettative, come per esempio a Torino. Né può costituire un’attenuante il fatto che anche le liste di sinistra che avevano scelto l’alleanza con il Pd, come Sinistra x Milano, abbiano realizzato un risultato altrettanto negativo. Anzi, queste considerazioni ribadiscono semplicemente che il problema continua ad essere l’assenza di alternative credibili a sinistra, anche sul piano elettorale, e che non si può pensare di risolvere il problema a prescindere dalla riattivazione di una dinamica di movimento, di nuovi meccanismi partecipativi e dall’entrata in campo di nuove energie. In realtà, questo lo sapevamo già e l’avevamo pure scritto in tutte le salse, ma anche questa osservazione non costituisce ovviamente un’attenuante.

Infine, un’ultima considerazione. In questi giorni e in queste settimane si susseguiranno discussioni e riflessioni, tutti quanti ci confronteremo sul futuro. Non so cosa ne verrà fuori, ma sono certo che non possa essere ignorato il fatto politico che si sia manifestata, pur nel quadro generale negativo, molta voglia di non arrendersi e di costruire futuro. E penso che di questo fatto facciano parte anche quei 1464 elettori ed elettrici che hanno combattuto con l’H. Sono pochi, sono tanti? Non saprei, ma forse sono soltanto la punta dell’iceberg.

Un grande grazie e a prestissimo!

In Politica Tags Luciano Muhlbauer, Elezioni Comune Milano 2016, milano, elezioni 5 giugno, Milano in Comune
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Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco.  Israele continua a bombardare e bloccare l&
Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

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