• Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014
Menu

il blog di Luciano Muhlbauer

  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014

La tentazione autoritaria in nome della sicurezza

February 19, 2025

“Ma la sicurezza dei cittadini viene prima di ogni cosa, soprattutto prima dei cittadini stessi”
Pepetela

Ne parlano di meno ultimamente, vista la forte opposizione che si era manifestata anche nelle piazze, ma non pensiamo che abbiano rinunciato. Anzi, sono più convinti che mai e prevedono di portare il cosiddetto Ddl Sicurezza in aula al Senato già nelle prossime settimane. Contano sulla nostra passività e disattenzione, presi come siamo a cercare di orientarci in un mondo in rapido cambiamento.

Quello che chiamano Ddl Sicurezza, in realtà, di sicurezza si occupa solo marginalmente, per concentrarsi principalmente sulla repressione del conflitto sociale e di forme di opposizione politica. Tanto per fare un esempio, bloccare il traffico durante uno sciopero o in occasione di un flash mob potrà costare caro, perché d’ora poi sarà considerato un reato punibile con la reclusione. In altre parole, si criminalizza il conflitto e la partecipazione diretta, limitando di fatto le libertà politiche e democratiche costituzionalmente garantite.

Ci sono tanti nuovi reati nel ddl, diversi tra di loro, ma quasi tutti accumunati da una massiccia e disinvolta dose di discrezionalità e sproporzione, che è ben rappresentata da quell’obbrobrio del reato di “resistenza passiva” per le persone detenute in carcere.

Certo, il Ddl Sicurezza non è un fulmine a ciel sereno o un atto estemporaneo. Il fastidio verso ogni forma di opposizione e dissenso e il progressivo scivolamento delle nostre società verso forme di governo più autoritarie e repressive non è un’invenzione delle destre. È una tendenza in atto da molti anni in tutte le cosiddette democrazie liberali e va di pari passo con l’accentuazione delle disuguaglianze sociali, la diffusione della precarietà, lo smantellamento del welfare state e la riproposizione della guerra. Ma, indubbiamente, le destre sono le più attrezzate per portare alle sue logiche conseguenze questa tendenza, come peraltro ci ricorda in maniera cristallina il dilagante trumpismo.

Innumerevoli sono anche gli atti, le norme, i provvedimenti che nel loro insieme spingono in direzione della normalizzazione di una sorta di stato di eccezione permanente. Basti pensare alle “zone rosse”, che ultimamente si stanno diffondendo nelle nostre città, oppure al sempre più spinto ricorso a provvedimenti di polizia, come i daspo urbani, che sebbene limitino la libertà personale, non prevedono alcun intervento da parte dell’autorità giudiziaria.

Peraltro, di che cosa stupirsi, quando il governo non perde occasione per ricordarci come stanno le cose. Lo fa attaccando e delegittimando pubblicamente il conflitto sociale dal palco del sindacato amico e lo fa mettendo il segreto di Stato sullo scandalo Paragon.

Insomma, non è proprio tempo di passività e disattenzione, perché il Ddl Sicurezza rappresenta tutto questo, concretamente e simbolicamente. È un salto di qualità, che chiamerà altri salti di qualità.

Non basterà certo una manifestazione, ma una buona manifestazione serve ora e qui per riprendere la mobilitazione. Sabato 22 febbraio si scende in piazza contro il Ddl Sicurezza e le zone rosse in molte città italiane, tra cui Brescia, Bologna, Roma e Napoli. A Milano l’appuntamento è per le ore 15 in piazza XXIV Maggio.

Vediamo di esserci.

Pubblicato su Milano in Movimento il 20 febbraio 2025


























In Sicurezza Tags ddl sicurezza, Milano, repressione, zone rosse, meloni
← Appello di Öcalan per la Pace e una Società Democratica (testo in italiano)Il ritorno della questione curda →

Feed Instagram

“Oh gentiluomini, il tempo della vita è breve! Trascorrere questa brevità nella bassezza sarebbe cosa troppo lunga. Se viviamo è per marciare sulla testa dei Re. Se moriamo, o che bella morte, quando i Principi muoiono con
“Oh gentiluomini, il tempo della vita è breve! Trascorrere questa brevità nella bassezza sarebbe cosa troppo lunga. Se viviamo è per marciare sulla testa dei Re. Se moriamo, o che bella morte, quando i Principi muoiono con noi. Ora per le nostre coscienze le armi sono giuste. Quando l’intenzione nel portarle è ragionevole.” [William Shakespeare, Enrico IV] #Bresci #GaetanoBresci #Monza
Un anno dopo hai finalmente raggiunto il luogo che desideravi. Ti abbiamo accompagnato su in Valle al campeggio del @festivalaltafelicita di Venaus e ora sei qui, all’ombra di due alberi che Nicoletta e Andrea hanno scelto per te. 
Chi ha compa
Un anno dopo hai finalmente raggiunto il luogo che desideravi. Ti abbiamo accompagnato su in Valle al campeggio del @festivalaltafelicita di Venaus e ora sei qui, all’ombra di due alberi che Nicoletta e Andrea hanno scelto per te. Chi ha compagn3 non muore mai! Continua il tuo viaggio Tartaro ✊❤️‍🔥
Fermare il genocidio, rompere ogni complicità, stare dalla parte del popolo palestinese e della sua resistenza. Di nuovo in piazza a #Milano

#Gaza
#StopGenocide 
#EndOccupation 
#FreePalestine
Fermare il genocidio, rompere ogni complicità, stare dalla parte del popolo palestinese e della sua resistenza. Di nuovo in piazza a #Milano #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Sono passati 24 anni e come ogni anno ci ritroviamo in questa piazza, dove lo Stato italiano uccise Carlo. In quel 2001 la repressione si abbatté su decine di migliaia di persone. Le forze dell’ordine picchiarono, violarono i diritti uma
Sono passati 24 anni e come ogni anno ci ritroviamo in questa piazza, dove lo Stato italiano uccise Carlo. In quel 2001 la repressione si abbatté su decine di migliaia di persone. Le forze dell’ordine picchiarono, violarono i diritti umani, falsificarono prove e mentirono. Oggi, dopo tanti anni, diversi processi e molti governi di diverso colore, la conclusione è che l’omertà di Stato ha prevalso e, anzi, praticamente tutti i responsabili della repressione sono stati premiati con promozioni. L’ultimo solo qualche giorno fa, mentre il penultimo è stato persino nominato Questore di Monza un mese e mezzo fa. Per questo non possiamo dimenticare nulla, specie oggi in tempi di genocidio normalizzato e quando dobbiamo fare i conti con un decreto sicurezza, che vorrebbe elevare l’impunità a legge dello Stato. #CarloVive #Carlo #CarloGiuliani #Genova #G8 #20luglio #piazzaAlimonda
Carlo vive! ❤️✊

#Carlo 
#CarloGiuliani 
#Genova
 #G8 
#20luglio 
#piazzaAlimonda 
#2001
Carlo vive! ❤️✊ #Carlo #CarloGiuliani #Genova #G8 #20luglio #piazzaAlimonda #2001
Non serve ricordare ogni volta quello che succede a Gaza e in Cisgiordania, perché tutt3 sanno quello che succede e quella cosa si chiama pulizia etnica e genocidio. Serve invece ricordarci sempre che quella infamia è possibile solo gra
Non serve ricordare ogni volta quello che succede a Gaza e in Cisgiordania, perché tutt3 sanno quello che succede e quella cosa si chiama pulizia etnica e genocidio. Serve invece ricordarci sempre che quella infamia è possibile solo grazie alle complicità. E tra i complici c’è anche –e pure in prima fila- il governo italiano. #Milano #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine

Categorie

  • Grandi Opere (1)
  • Razzismo (1)
  • Casa (2)
  • Territorio (2)
  • Diritti (3)
  • Guerre e Pace (3)
  • Scuola e Istruzione (3)
  • Sicurezza (3)
  • Solidarietà (9)
  • Lavoro (17)
  • Internazionale (22)
  • Movimenti (24)
  • Antifascismo (36)
  • Politica (38)

Tag 

  • milano
  • Milano
  • antirazzismo
  • antifascismo
  • antifa
  • Expo 2015
  • movimenti
  • curdi
  • Turchia
  • rojava
  • erdogan
  • solidarietà
  • repressione
  • sgomberi
  • regione lombardia
  • pkk
  • migranti
  • jobs act
  • elezioni 5 giugno
  • Elezioni Comune Milano 2016

Powered by IlCapitano