Arrivano le feste e i messaggi buonisti si sprecano. Se va bene, beninteso, perché altrimenti ti becchi l’ipocrisia allo stato puro o addirittura un Salvini nel presepe. Comunque, qualche buona azione ci sarebbe effettivamente da fare e, quindi, vi propongo due progetti di sostegno rivolti a bambini e bambine di Kobane e di Gaza. Cioè, di due luoghi devastati dalla guerra e segnati dalla prolungata negazione dei diritti, ma anche due terre dove la resistenza, la lotta e la voglia di riscatto non sono mai venuti meno.
Il primo progetto si chiama “Bimbi di Kobane” e si inserisce nel più vasto programma di ricostruzione del Kobanê Reconstruction Board. Consiste nel sostegno a distanza di 174 bimbi rimasti orfani, poiché i loro genitori sono caduti combattendo Daesh, cioè l’Isis. Il progetto è organizzato e gestito da tre associazioni curde: UIKI Onlus (Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia), Associazione dei Martiri di Kobane e SARA. L’impegno economico richiesto è di 30 euro mensili. Per tutte le info e gli approfondimenti visitate il sito www.bimbidikobane.com.
Il secondo progetto si chiama “Shady” e vanta già 15 anni di esperienza. In questo caso l’affido a distanza riguarda bambini e bambine di Gaza che “presentano disagio psichico e difficoltà di apprendimento dovuti alle condizioni sociali, economiche e familiari in cui sono costretti a vivere e crescere, a causa dell’occupazione israeliana”. Il progetto è gestito dall’onlus milanese Salaam Ragazzi dell’Olivo, che opera in collaborazione con il Remedial Education Center (R.E.C.) con sede a Jabalia nella striscia di Gaza. L’impegno economico è di 52 euro mensili. Per tutte le info andate sul sito www.salaam-milano.org.
Insomma, se la vostra situazione economica ve lo permette, prendete in considerazione la possibilità di sostenere uno di questi due progetti. È uno dei molti modi per essere concretamente solidali con due popoli, quello curdo e quello palestinese, che lottano per conquistarsi un futuro e che subiscono, come pochi altri, l’ipocrisia della cosiddetta “comunità internazionale”.
Buone feste