• Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014
Menu

il blog di Luciano Muhlbauer

  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014

In piazza per il diritto alla casa. Milano 7 febbraio h. 14.30 in Cadorna

February 4, 2015

Niente da fare, sembra proprio che Milano non riesca a liberarsi dalla narrazione tossica che tiene in ostaggio il dibattito pubblico sull’emergenza abitativa. Infatti, è stata sufficiente un’audizione in Consiglio comunale di un dirigente Aler per scatenare di nuovo una bagarre politico-mediatica, fatta di accuse reciproche su chi fosse più bravo a fare gli sgomberi e condita con i consueti toni allarmistici, come quelli del Corriere che sabato scorso ha titolato “Aler, lite sui centri sociali: il prefetto ha sospeso gli sgomberi a rischio”.

In realtà non c’è stato nessun fatto nuovo su cui litigare, poiché era tutta una minestra riscaldata, cioè lo stop prefettizio alla campagna propagandistica della Regione sui “200 sgomberi” risalente al novembre scorso. Ma ogni pretesto è buono per parlare della questione abitativa e delle case popolari soltanto in termini di sgomberi fatti e non fatti, di abusivi da cacciare o di antagonisti da contrastare. Eppure, alla fine in quel novembre di follia qualche briciola di verità era riuscita a farsi largo anche su quella stampa che fino al giorno prima aveva parlato solo di scontri e abusivi. 

E così, anche un pubblico più largo aveva finalmente saputo che a Milano non c’erano soltanto le circa 4.000 abitazioni popolari occupate, ma soprattutto che ce n’erano altre 10.000 tenute incredibilmente sfitte da chi invece doveva assegnarle. Per non parlare poi di quel clamoroso e scandaloso fallimento chiamato Aler, frutto della prolungata malagestione da parte di Regione Lombardia.

Ma appunto, è molto più comoda la narrazione abusivo-sgombero piuttosto che affrontare il nodo irrisolto della politica per la casa, specie quando sul piano istituzionale sembra prevalere la voglia di scappare da ogni prospettiva di politica pubblica sull’abitare. Infatti, le ricette proposte dalla Giunta Maroni per uscire dal disastro Aler sono delle perfette non soluzioni e replicano semplicemente cose già fatte e fallite nel recente passato. Insomma, di fronte alla crescente emergenza abitativa, con migliaia di abitazioni vuote e una lista d’attesa lunga 25mila aventi diritto la Regione cosa fa? Promuove un “piano di vendite straordinario” di 10mila unità immobiliari dell’Aler Milano (vedi www.alermipianovendite.it), in buona parte abitate regolarmente. Certo, gli inquilini potranno comprare l’appartamento in cui vivono, ma se non lo vogliono o non lo possono fare, allora c’è quello che tecnicamente si chiama mobilità forzosa e che concretamente significa föra di ball.

Il Comune di Milano, da parte sua, aveva scelto di togliere ad Aler Milano l’amministrazione del suo patrimonio di case popolari, per affidarla invece a una sua controllata, la Metropolitana Milanese S.p.A. Una scelta praticamente obbligata, vista la situazione, anche se è ancora troppo presto per poter fare un bilancio, considerato che il passaggio a MM era avvenuto soltanto il 1° dicembre scorso. Tuttavia, se due mesi sono pochi per un bilancio, sono abbastanza per dire che i segnali finora arrivati sono palesemente insufficienti. E a dirlo sono anzitutto i sindacati inquilini, che scenderanno in piazza sabato prossimo e il cui comunicato si intitola significativamente “Giunta Pisapia: la politica per la casa è una cosa seria. Il Comune cambi immediatamente rotta”.

Infatti, una delle prime cose da cambiare è sicuramente il rapporto con gli abitanti delle case popolari e con le organizzazioni e i comitati che li rappresentano, poiché ancora oggi i sindacati inquilini lamentano il non rispetto degli accordi firmati con il Comune, anche in relazione alla regolarizzazione degli occupanti in stato di necessità. 

La manifestazione unitaria di Sicet, Sunia, Unione Inquilini e Uniat che si terrà a Milano sabato 7 febbraio (ore 14.30, P.le Cadorna) è una buona notizia, perché significa una ripresa di iniziativa cittadina per una politica pubblica per l’abitare. Ed è una questione che riguarda tutti e tutte e non solo chi  abita nelle case popolari, perché l’emergenza abitativa si fa sempre più drammatica e perché il diritto alla casa è un diritto fondamentale. Per questo parteciperò alla manifestazione e vi invito a fare altrettanto.


In Casa Tags case popolari, aler, manifestazione, sindacati inquilini, sgomberi, metropolitana milanese s.p.a., comune, milano, 7 gennaio, regione lombardia
← Con la Grecia e contro l'austerità. Per cambiare l'Europa. È il momento di mobilitarsiExpo: il Consiglio Comunale dà ragione ai #NoCanal →

Feed Instagram

Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco.  Israele continua a bombardare e bloccare l&
Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

Categorie

  • Grandi Opere (1)
  • Razzismo (1)
  • Casa (2)
  • Territorio (2)
  • Diritti (3)
  • Guerre e Pace (3)
  • Scuola e Istruzione (3)
  • Sicurezza (3)
  • Solidarietà (9)
  • Lavoro (17)
  • Internazionale (22)
  • Movimenti (29)
  • Antifascismo (36)
  • Politica (38)

Tag 

  • milano
  • Milano
  • antirazzismo
  • antifascismo
  • antifa
  • movimenti
  • Expo 2015
  • curdi
  • repressione
  • Turchia
  • rojava
  • sgomberi
  • erdogan
  • solidarietà
  • regione lombardia
  • pkk
  • migranti
  • jobs act
  • elezioni 5 giugno
  • Elezioni Comune Milano 2016

Powered by IlCapitano