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il blog di Luciano Muhlbauer

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Con la Grecia e contro l'austerità. Per cambiare l'Europa. È il momento di mobilitarsi

February 10, 2015

Che sarebbe stata dura lo sapevano anche i sassi, ma poi le tante pacche sulle spalle ricevute da Tsipras, da Parigi a Roma, hanno regalato momenti di illusione agli ingenui. Già, perché le pacche non costano nulla e rendono pure simpatici, ma poi mica si può consentire sul serio a un paese di 11 milioni di anime, per giunta governato da un ex no global respinto dalla polizia italiana ai tempi del G8 di Genova, di mettere in discussione i capisaldi della politica economica europea. Sì, perché il punto non è certo il debito greco in sé, la cui manifesta insostenibilità è di dominio pubblico, bensì il dogma dell’austerità e i rapporti di potere politici ed economici che ne derivano.

E così, con velocità supersonica, la realtà ha scacciato le illusioni, i sorrisi hanno lasciato il posto alle minacce e le pacche sulle spalle sono diventati schiaffi. Governi, Bce, euroburocrati, tutti quanti contro Tsipras, Varoufakis e la Grecia che osa ribellarsi. Hanno fretta, bisogna mettere in riga rapidamente gli irresponsabili, prima che il contagio si diffonda, magari a partire dalla Spagna, dove Podemos è in rapida crescita. E dunque c’è già una prima deadline ravvicinata, cioè la riunione straordinaria dell’Eurogruppo dell’11 febbraio.

Quindi, il destino del governo Syriza è già segnato? Nient'affatto e non mi riferisco tanto alle ipotetiche entrate in scena di Usa o Russia, ambedue, sebbene per motivi opposti, molto sensibili alla circostanza che la Grecia è un paese Nato in posizione strategica, ma piuttosto al fatto che al pressoché totale isolamento della Grecia a livello governativo non corrisponde affatto un analogo isolamento a livello di opinione pubblica. Anzi, è proprio la crescente popolarità di Tsipras in Grecia e l’ampia simpatia e curiosità in tutto il continente a preoccupare i guardiani dell’austerità e dello smantellamento dello stato sociale. Persino i principali sindacati tedeschi hanno preso posizione a favore della proposte greche.

Ma le simpatie e le opinioni non bastano per cambiare le cose, non modificano i rapporti di forza. Occorre che queste si manifestino materialmente, che si trasformino in mobilitazione, movimento e conflitto, cioè in forza politicamente rilevante. E di questo dovremmo occuparci, da subito, perché la posta in gioco non è soltanto il destino del popolo greco, ma soprattutto la possibilità di cambiare lo stato delle cose esistente in Europa.

Quante volte abbiamo dato fiato alle nostre preoccupazioni perché le uniche opzioni politiche che sembravano emergere rafforzate dal disastro dell’austerità e del liberismo erano quelle della destra radicale, comprese quelle fascitoidi? Quante volte abbiamo invocato la necessità di un’alternativa sociale e politica dal basso, di sinistra, popolare, democratica? Ebbene, ora quest’altra voce si è materializzata e lo scontro si è fatto immediatamente aspro e aggressivo, poiché l’establishment può convivere con i vari Le Pen e Salvini, che in fondo non mettono in discussione gli interessi economici dominanti, ma non può certo tollerare chi mette in discussione alla radice l’ineluttabilità di un modello sociale e politico escludente e classista.

Ecco perché dobbiamo muoverci, da subito. I prossimi giorni saranno importanti e ci saranno mobilitazioni in tutta Europa, oltre che in Grecia. Una prima occasione c’è già mercoledì 11 febbraio, contestualmente alla riunione dell’Eurogruppo. A Milano l’appuntamento è alle 17.30 in piazza Cordusio (qui l’evento fb). Poi, sabato 14 febbraio ci sarà anche la manifestazione nazionale a Roma.

Insomma, diamoci un mossa! 

We are people.jpg
In Politica Tags Tsipras, Syriza, mobilitazione, austerità, europa, eurogruppo, sinistra, grecia, 11 febbraio
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Parlano di pace, quando non c’è nemmeno un cessate il fuoco degno di questo nome. Israele continua a bombardare Gaza quando gli pare e piace e continua a non far passare gli aiuti umanitari che servono, mentre in Cisgiordania proseguono
Parlano di pace, quando non c’è nemmeno un cessate il fuoco degno di questo nome. Israele continua a bombardare Gaza quando gli pare e piace e continua a non far passare gli aiuti umanitari che servono, mentre in Cisgiordania proseguono la pulizia etnica e il furto di terre da parte di esercito e coloni. Cercano di far calare il silenzio. Per questo è decisivo continuare a stare in piazza, come oggi a #Milano. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Rifacciamo? 

#1917
Rifacciamo? #1917
GOOD MORNING AMERICA ✊
GOOD MORNING AMERICA ✊
SOLIDALI CON MOHAMMAD HANNOUN ✊🇵🇸
NON CI FAREMO ZITTIRE DALLA REPRESSIONE DI MELONI

Hanno dato il foglio di via da #Milano a Mohammad Hannoun, presidente di @api.italia , l’associazione palestinese che da due anni organizza le manifestazioni
SOLIDALI CON MOHAMMAD HANNOUN ✊🇵🇸 NON CI FAREMO ZITTIRE DALLA REPRESSIONE DI MELONI Hanno dato il foglio di via da #Milano a Mohammad Hannoun, presidente di @api.italia , l’associazione palestinese che da due anni organizza le manifestazioni del sabato per la Palestina. Beninteso, non lo accusano di fatti violenti, anche perché in due anni di sabati non è mai successo alcunché di rilevante sotto il profilo dell’ordine pubblico. Ma le estreme destre di governo ce l’hanno con lui perché dice le stesse cose che afferma anche il diritto internazionale, cioè che l’occupato ha il diritto di resistere all’occupante. E così, non potendolo denunciare all’autorità giudiziaria, perché non esiste nulla di cui accusarlo, passano a un provvedimento amministrativo, come il foglio di via, che ormai insieme ad altri strumenti di polizia, come il Daspo, sta infestando il nostro paese. L’intento è sempre lo stesso, zittire e intimidire chi non la pensa come il governo. Non a caso, sul movimento per la Palestina si sta abbattendo una repressione sempre più esplicita, fatta di manganelli, denunce penali e, appunto, provvedimenti di polizia limitanti la libertà personale. Massima solidarietà a Mohammad Hannoun! Se toccano un*, toccano tutt* noi! #FreePalestine
#FreePalestine all over the world ✊ 
#Indonesia
#FreePalestine all over the world ✊ #Indonesia
Chi pensava o auspicava che le persone sarebbero tornate a casa si è sbagliato di grosso. #Milano è palestinese anche stasera ✊

#BlocchiamoTutto
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