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il blog di Luciano Muhlbauer

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Con la resistenza kurda. Contro la guerra di Erdogan - 3 settembre Assemblea @ArciBellezza - 14S Corteo

August 31, 2015

È passato più di un mese da quando il governo turco ha scatenato la sua nuova guerra. Non è quella contro l’Isis, che esiste soltanto nella propaganda e nelle chiacchiere, ma quella invece tremendamente concreta e reale contro i movimenti curdi, fatta di bombardamenti contro basi del Pkk e zone abitate nel Kurdistan turco e iracheno e di vaste operazioni repressive contro organizzazioni sociali e politiche della sinistra curda e turca. Centinaia sono i morti, di cui molti civili, e 1464 sono stati finora gli arresti tra le fila di Hdp e di altri partiti legali curdi. Dalle elezioni politiche del giugno scorso, che aveva visto l’affermazione di Hdp con il 13% dei consensi e il suo ingresso nel parlamento turco, sono finiti in carcere 220 esponenti del partito di Demirtas, compresi molti amministratori locali eletti.

Una guerra di cui si parla troppo poco, anche se la stessa informazione mainstream non ha potuto ignorare il palese contrasto tra l’annuncio della guerra contro l’Isis e la realtà di quella contro i curdi. E, soprattutto, una guerra che nessun governo europeo, compreso ovviamente quello di Renzi, ha ritenuto di dover stigmatizzare o anche soltanto criticare. Un silenzio ipocrita e complice, reso ancora più nauseante alla luce della cinica strumentalizzazione della strage di Suruc e del fatto che l’unico vero motivo che ha spinto Erdogan ad affossare il processo di dialogo con il Pkk e scatenare guerra e repressione, sta nel fatto che nelle elezioni di giugno il suo partito non ha ottenuto quella maggioranza assoluta, che gli avrebbe permesso di manomettere in senso autoritario la costituzione turca. In altre parole, se i progetti antidemocratici di Erdogan sono (finora) naufragati, questo è merito del successo elettorale di Hdp e, di conseguenza, la presidenza Erdogan intende ora disarticolare il movimento curdo e l’Hdp in vista delle nuove elezioni, già convocate per il 1 novembre prossimo.

Nel frattempo l’Isis ringrazia. Per lunghi anni la frontiera turco-siriana era blindata solo per i curdi, anche nei momenti più drammatici della resistenza di Kobane, ma era invece apertissima per le forze e i traffici dell’Isis, sempre in omaggio ai giochi di potere di Erdogan e della sua cricca, beninteso. Ora qualche bombardamento turco tocca anche a Daesh, ma senza esagerare, poiché l’offensiva delle truppe del Califfo contro il Rojava, cioè le zone curdo-siriane con al centro Kobane, continua a godere della collaborazione di fatto delle forze di sicurezza di Erdogan. L’unica vera novità sul fronte anti-Isis è dunque il fatto che Erdogan ha dovuto cedere alle pressioni statunitensi e mettere a disposizione le sue basi aeree per i bombardamenti in Siria. Ma, appunto, la contropartita è stata il nulla osta Usa e Nato alla sua guerra contro i curdi, cioè contro gli unici che sul campo hanno resistito all’Isis…

Dai governi della Nato e dal governo Renzi non ci possiamo aspettare nulla, ma finito agosto deve finire anche il silenzio dei movimenti, delle organizzazioni sociali, di quanti e quante si professano di sinistra o semplicemente democratici.

E l’occasione per farci sentire e per schierarci ce l’abbiamo subito: la Comunità curda di Milano ha lanciato un appello per la mobilitazione in vista delle giornate dedicate alla Turchia da Expo. Non sappiamo se arriverà Erdogan o soltanto qualche Ministro, ma non importa, perché importante è far sentire la nostra voce contro la guerra e la repressione di Erdogan e a sostegno del popolo curdo e dei movimenti democratici turchi.

Di seguito trovate il testo dell’appello della Comunità curda milanese, che lancia un'assemblea cittadina per giovedì 3 settembre, ore 20.30, all’Arci Bellezza (ex palestra), in via Bellezza 16 a Milano, finalizzata a costruire un corteo e una mobilitazione per 14 settembre prossimo.

Le adesioni vengono raccolte direttamente nell'evento facebook dedicato, che vi invito a fare circolare.   

Assemblea cittadina 3 settembre, corteo 14 settembre

In vista della settimana dedicata alla Turchia da Expo, in un momento in cui l'offensiva repressiva del governo turco sta colpendo duramente la popolazione kurda in Turchia e nel Rojava, lanciamo un’assemblea cittadina per organizzare un corteo che denunci le politiche del governo Erdogan.

In Turchia sono ormai più di mille gli attivisti kurdi, compresi diversi sindaci eletti, che sono stati arrestati, torturati o uccisi in queste settimane, migliaia i civili massacrati.

Questi attacchi sono conseguenza voluta della sconfitta elettorale di Erdogan, che nelle elezioni del giugno scorso non ha ottenuto la maggioranza assoluta a causa dell’importante affermazione dell'Hdp (Partito democratico dei popoli), che con il suo 13% ha superato lo sbarramento e portato la voce dei kurdi e della sinistra nel parlamento.

In questo contesto, Erdogan ha deciso a tavolino di usare l’attentato di Suruç per scatenare una nuova guerra contro la popolazione e le forze politiche kurde e il Pkk, che per 2 anni avevano invece investito nella soluzione pacifica e nel processo di dialogo.

Nel frattempo l’Isis, responsabile del massacro di Suruç e pretesto ufficiale dell’offensiva turca, continua ad agire indisturbato nel Rojava e sul confine turco-siriano nella zona di Kobane.

Per l'apertura di un corridoio umanitario a Kobane.

Per la cessazione immediata della repressione e della guerra nei confronti dell'Hdp in Turchia.

Sosteniamo il processo democratico, di cambiamento dal basso e fermiamo l'oppressione del popolo kurdo.

Siete tutti/e invitati/e a partecipare all'assemblea cittadina del 3 settembre. Ore 20.30 all’Arci Bellezza.

Comunità curda milanese

In Internazionale Tags kobane, rojava, turchia, erdogan, pkk, hdp, demirtas, arci bellezza, milano, Expo 2015, assemblea cittadina, Kurdistan, repressione, movimenti
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Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco.  Israele continua a bombardare e bloccare l&
Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

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