• Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014
Menu

il blog di Luciano Muhlbauer

  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014

La miopia politica dietro il silenzio sulla strage di Suruc - oggi a Milano presidio di solidarietà

July 22, 2015

Non mi piace, ma non mi sorprende la distrazione con il quale i media hanno trattato la notizia della strage di Suruç. E non mi piace, ma invece mi sorprende e mi inquieta pure un po’ l’estrema modestia della reazione politica da parte dei vari mondi della sinistra sociale e politica nostrana. Certo, fa caldo e si fatica a rimanere lucidi e ormai siamo anche un po’ assuefatti alle immagini di morte che la creatività omicida del califfato ci consegna con regolarità, ma francamente non possono esserci scusanti per la miopia politica che impedisce di vedere e capire che quella non era una delle tante bombe targate Isis, ma un preciso e sanguinoso avvertimento a quanti e quante intendono sostenere dal basso un’alternativa politica e sociale al progetto reazionario e oscurantista di Daesh.

Il momento, il luogo e l’obiettivo scelti dagli attentatori parlano più di mille comunicati. Suruç si trova in Turchia, a pochi chilometri dal confine con la Siria, ed è un crocevia obbligato per quanti intendono portare solidarietà alla resistenza di Kobane. Al centro culturale Amara, luogo della strage, sono passati tanti cittadini turchi, europei, compresi molti italiani, e di altri paesi, solidali con la lotta kurda. Anche le centinaia di giovani socialisti turchi del SGDF, soprattutto studenti, erano lì perché volevano andare a contribuire alla ricostruzione di Kobane. Il governatore distrettuale gli ha però negato il premesso di attraversare il confine e la conferenza stampa, durante la quale è esplosa la bomba, era stata indetta proprio per prendere posizione su questo diniego.

La strage, che ha provocato la morte di 32 giovani, avviene in un momento delicato per il Rojava. Non solo l’Isis era stato respinto e sconfitto a Kobane, ma le forze kurde sono recentemente avanzate e hanno riconquistato luoghi come la città strategica di Tel Abyad, sul confine con la Turchia. A questo va aggiunto che nelle recenti elezioni in Turchia il partito filokurdo Hdp è entrato in Parlamento con un ottimo risultato, mentre il partito di Erdogan ha perso la maggioranza assoluta. Insomma, colpire Kobane, le forze kurde e il progetto politico del Rojava è diventata una priorità per Daesh, che infatti ha intensificato gli attacchi con autobombe su Kobane. E allo stesso tempo il governo turco, con una dichiarazione del presidente Erdogan, ha affermato poche settimane fa che non permetterà la nascita di uno stato kurdo in Siria “qualunque sia il prezzo da pagare”. E, infatti, il confine turco-siriano, sempre più blindato per i kurdi, continua ad essere piuttosto aperto per le unità dell’Isis.

Il progetto politico e sociale del Rojava, così come tutto il movimento kurdo, specie quello che fa riferimento al Pkk, è sempre stato visto come fumo negli occhi dal califfato, perché rappresenta un’opzione politica e sociale laica, cioè non settaria sul piano religioso o etnico, politicamente democratica e socialmente includente. Inoltre, tra le forze kurde del Rojava il ruolo delle donne è forte e attivo, incluso sul piano militare con le unità di protezione delle donne (YPJ). In ultima analisi, opzioni politiche come quelle del Rojava sono in prospettiva le uniche capaci di definire un’alternativa auspicabile a quella reazionaria dell’Isis. A meno che, ovviamente, non pensiamo seriamente che l’alternativa possa essere rappresentata dagli interventi militari occidentali, che anzi avevano contribuito all’emersione e alla legittimazione delle tendenze islamiste radicali, o dai regimi autoritari e repressivi, che siano monarchie oppure dittature militari.

La strage di Suruç ha cercato di colpire l’opzione politica del Rojava in un punto sensibile: la solidarietà internazionale. La solidarietà dal basso, dei movimenti, delle persone, dei giovani era cresciuta in questi ultimi mesi ed è preziosissima. L’Isis lo sa bene, anzi lo sa meglio di chiunque altro, visto che si considera un progetto sovranazionale e che agisce di conseguenza. Quello che invece sorprende, anche con i troppi silenzi e le troppe distrazioni di questi giorni, è che a casa nostra in troppi sembrano aver disperso la coscienza del fatto che a Kobane, a Suruç, nel Rojava si combatte una battaglia globale.

A proposito, se oggi state a Milano e volete dare un contributo affinché il silenzio venga rotto, oggi pomeriggio, a partire dalle 16.00 e fino alle 19.00, in piazza Duomo, ci sarà un presidio per le vittime della strage di Suruç. L’ha promosso la comunità kurda di Milano. Cerchiamo di non lasciarli soli!

In Internazionale Tags Suruc, Kobane, Sgdf, kobane, hdp, turchia, kurdistan, kurdi, erdogan, da'esh, isis, movimenti, strage, pkk, rojava, ypj, presidio
← Con la resistenza kurda. Contro la guerra di Erdogan - 3 settembre Assemblea @ArciBellezza - 14S CorteoNulla sarà più come prima →

Feed Instagram

15 MAGGIO 1948 – 2025 LA NAKBA INFINITA
PRESIDO AL CONSOLATO USA DI MILANO

Nel 77° anniversario della #Nakba (“catastrofe”), quando il nascente Stato di Israele espulse con la violenza dalla propria terra e dalle proprie case l
15 MAGGIO 1948 – 2025 LA NAKBA INFINITA PRESIDO AL CONSOLATO USA DI MILANO Nel 77° anniversario della #Nakba (“catastrofe”), quando il nascente Stato di Israele espulse con la violenza dalla propria terra e dalle proprie case la maggioranza della popolazione palestinese, oltre 700mila persone, trasformandole in generazioni di profughi, siamo sotto il Consolato Usa di #Milano per chiedere la fine del genocidio di Gaza e dell’occupazione della Palestina. Già, perché la Nakba in realtà non è mai finita, ma è proseguita nei decenni, con l’occupazione militare, l’espansione delle colonie, il furto di terra, la pulizia etnica e, ora, con il genocidio aperto e proclamato, anche grazie all’inerzia o alla complicità della cosiddetta “comunità internazionale”. #Nakba #77anniNakba #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Hasta siempre compa ✊ 
#PepeMujica
Hasta siempre compa ✊ #PepeMujica
La comunità curda di #Milano ha una casa 🔥Inaugurata sede della @associazionekurdistan_milano 
#bijikurdistan
La comunità curda di #Milano ha una casa 🔥Inaugurata sede della @associazionekurdistan_milano #bijikurdistan
Ancora e sempre con il popolo palestinese e la sua resistenza all’occupazione e al genocidio. Ancora e sempre contro ogni complicità con i crimini di Netanyahu e del sionismo

#Milano
#77anniNakba
#Gaza
#StopGenocide #EndOccupation 
#res
Ancora e sempre con il popolo palestinese e la sua resistenza all’occupazione e al genocidio. Ancora e sempre contro ogni complicità con i crimini di Netanyahu e del sionismo #Milano #77anniNakba #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Mancava a #Milano, ma ora c’è ✊ Domenica 11 maggio, in viale Monza 255, apre finalmente la casa milanese della comunità curda ❤️🌞💚 
@associazionekurdistan_milano
Mancava a #Milano, ma ora c’è ✊ Domenica 11 maggio, in viale Monza 255, apre finalmente la casa milanese della comunità curda ❤️🌞💚 @associazionekurdistan_milano
#India2025
#India2025

Categorie

  • Grandi Opere (1)
  • Razzismo (1)
  • Casa (2)
  • Diritti (2)
  • Territorio (2)
  • Guerre e Pace (3)
  • Scuola e Istruzione (3)
  • Sicurezza (3)
  • Solidarietà (9)
  • Lavoro (16)
  • Internazionale (20)
  • Movimenti (23)
  • Antifascismo (36)
  • Politica (37)

Tag 

  • milano
  • Milano
  • antirazzismo
  • antifascismo
  • antifa
  • Expo 2015
  • movimenti
  • curdi
  • Turchia
  • rojava
  • erdogan
  • solidarietà
  • repressione
  • sgomberi
  • regione lombardia
  • pkk
  • migranti
  • jobs act
  • elezioni 5 giugno
  • Elezioni Comune Milano 2016

Powered by IlCapitano