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il blog di Luciano Muhlbauer

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Perché mi candido al Comune di Milano

April 21, 2016

Mi candido al Comune di Milano. Ho accettato la proposta della lista Milano in Comune, che sostiene la candidatura a Sindaco di Basilio Rizzo. Ho deciso di farlo perché ci sono momenti in cui bisogna mettere la faccia e tutto il resto, anche se non ci sono certezze, garanzie e paracadute. E oggi è sicuramente uno di questi momenti, perché a soli cinque anni da quello straordinario moto di partecipazione dal basso che ci aveva permesso di liberare la città dal ventennale dominio delle destre, tira un insistente vento di normalizzazione e conformismo, di cui la similitudine dei manager-candidati-sindaci del Pd e delle destre è una delle più nitide espressioni. Un vento evidentemente molto pervasivo, visto che persino il candidato sindaco del M5S ha dichiarato di ispirarsi Rudolph Giuliani, ex sindaco repubblicano di New York.

E così rischiamo molto concretamente di ritrovarci con una città renzianamente normale e moderna, dove possono cambiare i nomi, ma rimangono sempre uguali gli affari e dove persino l’ammaccata Compagnia delle Opere può pensare di rientrare in tempo record nelle stanze che contano. Tutti d’accordo sulle cose fondamentali, dal modello di città a quello di mercato del lavoro, dalla sicurezza alla considerazione da riservare a chi pratica l’autogestione, dal rapporto tra privato e pubblico fino alla questione casa. Certo, è il quadro politico nazionale che chiede il conto a Milano, ma l’amministrazione comunale ci ha messo decisamente del suo, specie negli ultimi tempi. Anzi, nell'inglorioso epilogo dell’esperienza arancione c’è anche qualcosa di autenticamente incomprensibile.

Per questo non si può stare a guardare e per questo c'è bisogno che in queste elezioni ci sia un’alternativa al conformismo e all'astensionismo. Beninteso, non stiamo parlando dell’alba di una nuova stagione della sinistra e dei movimenti, per questo ci vorrà ben altro, ma della concreta e immediata necessità di non far chiudere gli spazi e, anzi, di aprirne di nuovi. Chiamatelo come volete, anche legittima difesa, ma questo si deve fare oggi per non soffocare domani. E vi propongo che lo facciamo insieme.

Luciano Muhlbauer

Oggi viene presentata ufficialmente la lista di Milano in Comune. Poi, si inizia a correre.

C'è anche una pagina facebook dedicata dove troverai dei materiali.

Se ti va di dare una mano e/o se hai proposte, suggerimenti o altro, scrivimi a luciano@lucianomuhlbauer.it

In Politica Tags milano, elezioni 5 giugno, Luciano Muhlbauer, Milano in Comune, Basilio Rizzo, comune, consiglio comunale
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Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco.  Israele continua a bombardare e bloccare l&
Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

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