Avere memoria di quello che è successo ieri è indispensabile per leggere il presente e immaginare il futuro.
Per questo, anche 48 anni dopo l’esplosione della bomba in Piazza Fontana, è necessario ricordare pubblicamente l’infamia della strage di Stato, l’assassinio di Pinelli e tutte le violenze fasciste contro i movimenti dei lavoratori e degli studenti di quel periodo.
E, sempre per questo, il ricordo non può rimanere confinato nel passato, ma deve parlare al presente e tradursi nella costruzione di consapevolezza e azione.
Soprattutto oggi, tempo in cui la memoria collettiva è stata demolita a colpi di banalizzazioni e “riconciliazioni”, dove tutto diventa uguale a tutto, anche vittime e carnefici, e i fascismi vengono rilegittimati, trovano nuovi spazi e, soprattutto, non vengono più contrastati.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, dall’aggressione dentro Palazzo Marino di alcuni mesi fa fino all’irruzione nella sede dei volontari a Como di questi giorni, per citare solo due episodi noti a tutti.
C’è molto lavoro da fare, quotidianamente, nei quartieri, nei comuni, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, cioè ovunque, e non può certamente bastare una manifestazione ogni tanto (e tantomeno una manifestazione elettorale come fa il Pd, mentre nel territorio continua a fare ben altro). Ma ci sono momenti in cui bisogna manifestarsi, magari come parte di un percorso più ampio tutto da costruire, non domani, ma a partire da oggi. Il 12 dicembre è uno di quei momenti e Milano è una delle città dov’è impellente la necessità di condividere progetti e percorsi.
Il corteo organizzato il 12 dicembre dalla Milano Antifascista, Antirazzista, Meticcia e Solidale, cioè dall’assemblea cittadina che si era tenuta all’Arci Bellezza, partirà da Piazza Santo Stefano. L’appuntamento è alle h. 18.00.
In piazzale Abbiategrasso, alle h. 17, c’è un pre concentramento dell’area Milano Sud.
In concomitanza con il concentramento del corteo, dalle h. 17.30 alle 18.30, si tiene in Santo Stefano l’inaugurazione del cippo commemorativo di Varalli e Zibecchi (la lapide attuale è stata ripetutamente danneggiata, ricordate?).
Per tenervi aggiornati sul corteo e sulle iniziative di avvicinamento, consultate l’evento fb.
Qui l’appello per il corteo del 12 dicembre:
12 DICEMBRE 1969 STRAGE DI PIAZZA FONTANA
MANO FASCISTA REGIA DELLO STATO
12 DICEMBRE 2017 CONTRO TUTTI I FASCISMI DI IERI E DI OGGI
Ricordare il 12 dicembre è anche un esercizio della memoria. Memoria che non può essere condivisa laddove, come oggi, si equiparano carnefici e vittime e colpevoli ed assassinati. Il 12 dicembre è inoltre il momento per riaffermare che il fascismo non è un’opinione ma un crimine, perché da sempre portatore di violenza e di una concezione della società gerarchica, escludente e razzista, incompatibile con ogni forma di democrazia.
IL FASCISMO DEGLI ANNI VENTI del Novecento, ha portato al nostro Paese dittatura, povertà e miseria; l’alleanza con il nazismo, le leggi razziali e la complicità nello sterminio di milioni di ebrei, oppositori e minoranze giudicate “inferiori” dalla razza eletta; guerra per cinque lunghi anni con milioni di morti e distruzioni.
IL FASCISMO DEGLI ANNI SETTANTA/OTTANTA inaugurava con le bombe di Piazza Fontana e l’assassinio di Pinelli, la stagione della paura e delle stragi nelle piazze, nelle stazioni e sui treni, causando la morte di centinaia di cittadini inermi. Come l’ISIS dei giorni nostri, le organizzazioni neofasciste e neonaziste protette e foraggiate da apparati dello Stato volevano bloccare lo sviluppo democratico della società, scandito dalle conquiste dei lavoratori e delle lavoratrici e dai movimenti studenteschi, attraverso l’imposizione della paura e del terrore, il richiamo all’ordine ed al rispetto delle gerarchie economiche e sociali costituite che dividevano profondamente la nostra società.
IL FASCISMO DI OGGI, cavalcando la crisi e strumentalizzando il disagio economico e sociale causato da criminali politiche neoliberiste attuate dagli Stati che creano sempre maggiore disuguaglianza, punta a conquistare consenso e a occupare nuovi spazi nelle istituzioni. Oggi come allora, le organizzazioni nazifasciste, lungi dal mettere in discussione i meccanismi e gli interessi che creano disuguaglianza e ingiustizia, sono maestre nell’indicare di volta in volta un capro espiatorio di turno, responsabile della crisi, guarda caso è sempre il più debole, il più povero, l’emarginato, su cui si indirizzano frustrazioni, precarietà e paure. E così, invocando “sicurezza, ordine e pulizia” e la cacciata dell’immigrato e del “diverso”, fomenta l’odio e la guerra tra gli ultimi per non colpire mai i primi, cioè i responsabili di uno stato delle cose che provoca migrazioni epocali, la concorrenza tra aree del mondo e tra lavoratori per un misero posto di lavoro senza diritti, il dilagare della povertà e una vergognosa e insopportabile concentrazione di ricchezza nelle mani di un’esigua minoranza.
Le leggi degli ultimi decenni, che hanno abrogato il diritto al e sul lavoro come il diritto di assemblea e di sciopero, attaccato la sanità e la scuola pubblica, eliminato il diritto ad una pensione degna. La recente Minniti - Orlando sulla immigrazione e il “decoro urbano”, hanno di fatto cancellato il significato reale della parola cittadinanza, diffondendo insicurezza sociale, precarietà e abbandono e spianando la strada a questa deriva.
Antifascismo oggi significa anzitutto riconquista del diritto alla sicurezza sociale ed economica per tutti e tutte e contrasto a qualsiasi forma di discriminazione e di esclusione, per la riaffermazione a pieno titolo di una cittadinanza reale in una società solidale. Non solo. Antifascismo oggi significa anche vigilare e contrastare ogni forma di populismo laddove il consenso politico viene perseguito parlando “alla pancia” delle persone a discapito dei più deboli.
Antifascismo significa contendere ogni giorno gli spazi ai fascismi e ai razzismi che si fanno largo nel nostro quotidiano, nei quartieri, nelle scuole e università, sui luoghi di lavoro. Significa battersi per aprire nuovi spazi di partecipazione, inclusione e di lotta per i diritti.
Invitiamo tutta la Milano antifascista e antirazzista il prossimo 12 dicembre 2017 a partire dalle ore 18 in Piazza Santo Stefano. Da qui partirà il corteo per raggiungere Piazza Fontana, per ricordare la strage di Stato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, l’assassinio di Giuseppe Pinelli e l’innocenza di Valpreda.
Milano Antifascista, Antirazzista, Meticcia e Solidale