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il blog di Luciano Muhlbauer

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Cronaca dell’aggressione fascista dentro Palazzo Marino (perché non rimangano dubbi)

June 30, 2017

Un’aggressione neofascista, a suon di calci e pugni, dentro Palazzo Marino, a due passi dall’aula consiliare e dagli uffici del Sindaco, è una cosa che a Milano non si era ancora vista. Sarà un segno dei tempi e della sempre più diffusa tolleranza, istituzionale e non, nei confronti dei gruppi e dei discorsi di estrema destra, ma quanto successo ieri, nel tardo pomeriggio di giovedì 29 giugno, non può essere liquidato con poche parole di circostanza. Quello che è accaduto non è solo inaudito, ma è di una gravità che dovrebbe far scattare finalmente una consapevolezza e una reazione più ampie e diffuse del solito, anche perché i limiti del “solito” sono stati ampiamente oltrepassati. Per questo, anche alla luce di alcune ricostruzioni giornalistiche edulcorate e fantasiose in circolazione, vale la pena raccontare quanto accaduto. Perché non rimangano dubbi.

Ieri in piazza della Scala si stava tenendo il presidio della rete Nessuna Persona è Illegale a sostegno delle proprie richieste e proposte al Comune di Milano, nelle persone del Sindaco e degli assessori competenti (Majorino, Cocco, Rabaiotti), in materia di concessione della residenza anagrafica per le migliaia di italiani e migranti che nella nostra città ne sono prive, non potendo indicare una fissa dimora. Erano presenti attivisti, solidali, intere famiglie e anche richiedenti asilo. Prima delle 18 una delegazione del presidio, una decina di persone, tra cui il sottoscritto, è entrata a Palazzo Marino su invito del capo gabinetto del Sindaco (e non di “alcuni consiglieri comunali”, come erroneamente riportato da alcuni organi di stampa), che intendeva incontrarci in merito alle nostre richieste. Eravamo all’ingresso, davanti al banco dell’accoglienza di Palazzo Marino, e ci stavamo apprestando a salire dal capo gabinetto, accompagnati da alcuni funzionari comunali, quando all’improvviso dal corridoio è sbucato un nutrito gruppo, circa una ventina, di neofascisti, in maggioranza con la testa rasata, accompagnati da agenti della Polizia Locale. Pochi secondi, qualche insulto e poi loro, spavaldi e aggressivi, sono passati quasi immediatamente ai calci e ai pugni, accanendosi in particolare su Santino, tesserato Anpi e attivista di Zona 8 Solidale e soprattutto palesemente il più anziano della delegazione, colpendolo con tre pugni violenti sul viso (anche in questo caso non è vero quello che sostengono alcuni organi di stampa, cioè che i vigili avrebbero “scongiurato” lo “scontro”).

Santino, dopo l'aggressione (foto di Roberto Maggioni). L'audio del suo racconto lo potete trovare qui

Santino, dopo l'aggressione (foto di Roberto Maggioni). L'audio del suo racconto lo potete trovare qui

Soltanto dopo avremmo saputo che i neofascisti, qualificatisi come Casa Pound, erano reduci da un’incursione in consiglio comunale, ma questo rende ancora più grave la gestione delle cose da parte dei responsabili della sicurezza e dell’ordine pubblico. Com’è possibile mandare una delegazione, invitata, ripeto, dagli uffici del Sindaco, in pasto a venti neofascisti già reduci da una prima provocazione? E com’era possibile anche solo immaginarsi di far uscire questo gruppo di provocatori dalla porta principale (cosa che sarebbe accaduta se non ci fosse stato l’”incontro” con noi) in mezzo a un presidio con presenti anche bambini?

Ma purtroppo non è finita qui, perché la gestione dell’ordine pubblico, per usare un gergo tecnico, è andata avanti in maniera allucinante. Fatti infine uscire da un ingresso laterale, con un presidio infuriato perché ha saputo dell’aggressione nei corridoi del palazzo, il gruppo neofascista ha continuato a provocare e alzare le mani (qui un video), mentre le forze dell’ordine si sono preoccupate di usare la forza soltanto contro chi protestava contro Casa Pound (un sindacalista di Usb ne ha fatto le spese). Neanche mezzo capello, invece, è stato torto ai neofascisti. Ma com’è possibile, dopo quanto accaduto a Palazzo Marino, che la Questura si preoccupasse unicamente di garantire l’agibilità dei fascisti?

Verso le 19.30, infine, tutto è finito, allorquando la Questura ha fatto allontanare i fascisti, facendoli passare dagli uffici dei gruppi consiliari.

Mi fermo qui, perché ora mi preme raccontare i fatti, perché non è accettabile che vengano diffuse narrazioni fantasiose, che negano l'aggressione e che parlano di “tensioni” tra “centri sociali e neofascisti”. Non è così che sono andate le cose, i fatti sono altri. Ieri c’è stata un’aggressione in stile squadrista dentro Palazzo Marino, cioè qualcuno ha aggredito e qualcuno è stato aggredito. E tutti quanti dovremmo smetterla di edulcorare, sottovalutare e far finta di non vedere quello che sta accadendo. Tutti e tutte, militanti, attivisti, giornalisti, commentatori, lavoratori, cittadini e cittadine. Per il resto, stay tuned.

In Antifascismo Tags palazzo marino, Milano, aggressione, Nessuna persona è illegale, neofascisti, antirazzismo
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Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale

#Gaza
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Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’e
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’era, compresa la denuncia del genocidio palestinese, e anche sui carri politici e sociali, ma tra le persone sembra essere prevalsa la voglia di mostrare se stessi, di dire eccomi e non me ne vado. #MilanoPride #ResistenzaArcobaleno #NoPrideInGenocide
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità 
#StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità #StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Siamo gente seria
Stiamo con la Palestina 
#stopgenocide #freepalestine
Siamo gente seria Stiamo con la Palestina #stopgenocide #freepalestine
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA
Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di b
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di base oggi si è assunto la responsabilità di indire questo sciopero che ci voleva. Altri e più forti dovranno seguire se vogliamo fermare i complici di Israele e i signori del riarmo. Nelle foto il corteo di #Milano #scioperogenerale #noriarmo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e la solidarietà con il popolo palestinese. Uno sciopero contro la guerra e per l’immediato cessate il fuoco su tutti i fronti, da Gaza all’Iran all’Ucraina. Uno sciopero contro il riarmo e l’economia di guerra, per più salari e sicurezza sul lavoro. Uno sciopero da fare, assolutamente, perché è la cosa giusta da fare. 👉 a #Milano ci troviamo alle h. 9.30 in Santo Stefano per il corteo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine

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