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il blog di Luciano Muhlbauer

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Dopo Làbas a Bologna, riapriamo LUMe a Milano - corteo e assedio sabato 23S

September 22, 2017

Non sono tempi facili per le esperienze autogestite e gli spazi sociali. L’aria che tira è densa di veleni e parole come libertà o partecipazione sono tanto ostentate sul piano del discorso pubblico, quanto poi svuotate di sostanza e materialità nella vita reale. Anzi, si rincorrono e si coccolano le paure e si dispensano Daspo urbani. E così, in fondo, non sorprende più di tanto che questa estate, oltre a caldo e siccità, ha portato anche una piccola ondata di sgomberi: LUMe (25 luglio) e Soy Mendel (10 agosto) a Milano, Làbas e Crash (8 agosto) a Bologna.

Sgomberi indistinti, peraltro, che non hanno colpito una specifica area politica, bensì realtà con caratteristiche diverse, da chi fa anzitutto militanza politica e sociale a chi mette l’accento sull’attività culturale e artistica. Insomma, sono stati sgomberati tutti in quanto spazi sociali occupati. Come se si volesse dire che nelle nostre città non c’è più spazio per esperienze indipendenti, autonome e autogestite, indisponibili alla cooptazione istituzionale o affaristica.

Eppure, nonostante l’aria che tira e il precario stato di salute dei movimenti sociali, è stata scelta l’estate per questi sgomberi, cioè la stagione prediletta da chi teme reazioni dal basso (come avevano già insegnato gli indigesti accordi sindacali firmati il 31 luglio). Eppure, a Bologna è scattata una splendida reazione, con la gente in piazza in pieno agosto e con la campagna #RiapriAMOLàbas, sfociata nel grande corteo del 9 settembre e nella concessione di uno spazio temporaneo da parte del Sindaco. In altre parole, i movimenti saranno pure deboli e frastagliati e sarà pure vero che i tre principali poli politici parlano ormai la stessa lingua, ma la storia non è mai finita e c’è sempre la possibilità di riconquistare gli spazi, sia quelli politici e culturali che quelli fisici.

Manifestazione #RiapriAmoLabas, Bologna, 9 settembre 2017

Manifestazione #RiapriAmoLabas, Bologna, 9 settembre 2017

Ma arriviamo a Milano e a LUMe, il Laboratorio Universitario Metropolitano, che non sono la stessa cosa di Bologna e Làbas, ma dov’è identica la necessità di una reazione. LUMe ha alle spalle due anni di vita e fino allo sgombero si trovava a due passi dalla Statale, in uno stabile precedentemente abbandonato di vicolo Santa Caterina. Occupato, reso agibile e frequentato soprattutto da studenti universitari è diventato in poco tempo un punto di riferimento dell’attività culturale in città. Uno spazio autofinanziato, dove l’arte e la cultura erano gratuiti e accessibili e che coinvolgeva un numero rilevante di studenti universitari. E questo spiega anche perché dopo lo sgombero la solidarietà è arrivata forte e immediata da parte di esponenti del mondo della cultura e dagli universitari, mentre tanti e tante milanesi di sinistra dovevano ancora “scoprire” quell’esperienza.

LUMe non si è mai arreso allo sgombero e da subito ha portato le sue attività in piazza all’insegna della parola d’ordine #LUMeNonSiSpegne. Ora è arrivato il momento di tornare, di riaprire e di riavere uno spazio, perché senza quello le attività e l’esperienza non potranno continuare. La prima tappa significativa è sabato prossimo, 23 settembre.

Si inizia con un corteo che parte alle h. 16 da Piazza San Nazaro in Brolo (M3 Missori) e finisce in Piazza San Fedele, dove dalle h. 18 e per tutta la sera andrà in scena l’Assedio culturale a Palazzo Marino (per tenervi aggiornati seguite l’evento facebook). Sarà un corteo e un assedio in stile LUMe, con colori, musica, teatro e tanto altro.

“Abbiamo la necessità di esporci” scrivono i ragazzi e le ragazze del LUMe nel loro invito a partecipare. Penso sia il caso di raccogliere l’invito e di esporci tutti e tutte noi. E non solo perché LUMe merita di non spegnersi, ma anche per non farci portare via altro spazio e per cominciare a conquistarne dei nuovi.

Percorso del corteo di LUMe del 23 settembre

Percorso del corteo di LUMe del 23 settembre

Uscite di casa armati della vostra artiglieria pe(n)sante. Strumenti musicali, pennelli e colori vi difenderanno dal nemico. Siate pronti a combattere! (Collettivo LUMe)

Scaletta provvisoria dell'Assedio culturale a Palazzo Marino

Scaletta provvisoria dell'Assedio culturale a Palazzo Marino

In Movimenti Tags LUMe, #lumenonsispegne, làbas, #riapriamolabas, Milano, Bologna, palazzo marino, crash, soy mendel, corteo 23 settembre, assedio culturale
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Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco.  Israele continua a bombardare e bloccare l&
Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

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