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il blog di Luciano Muhlbauer

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Arriva natale e Maroni taglia di nuovo i fondi per l'istruzione

December 16, 2014

Vi ricordate lo sciopero generale del 12 dicembre e la notizia degli scontri tra polizia e studenti davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale lombardo? Probabilmente sì, perché praticamente tutti gli organi di informazione hanno sbattuto gli scontri in prima pagina o, meglio, hanno riproposto il solito cliché degli antagonisti desiderosi di scontrarsi sempre e comunque con le forze dell’ordine. E così, quasi nessuno ha saputo la cosa più importante, cioè che gli studenti vestiti da babbo natale avevano scavalcato la recinzione del Pirellone per restituire simbolicamente al Presidente Maroni il “pacco” dei tagli natalizi all’istruzione.

Milano 12 dicembre 2014, sede Consiglio Regionale della Lombardia

Milano 12 dicembre 2014, sede Consiglio Regionale della Lombardia

Già, perché ormai i tagli all’istruzione sembrano essere diventati la nuova tradizione natalizia della Lombardia a gestione leghista. Un anno fa era toccato ai contributi regionali alle famiglie della scuola pubblica, tagliati brutalmente e quasi azzerati, pur di salvaguardare il privilegio dei 30milioni di euro di denaro pubblico consegnati alle famiglie della scuola privata. Quest’anno, invece, dovrebbe toccare ai fondi regionali destinati al diritto allo studio universitario, che secondo quanto deciso nelle Commissioni che hanno discusso il bilancio regionale dovrebbero subire un taglio del 40%.

La riduzione riguarda i fondi per il funzionamento degli enti per il diritto allo studio ed è nell’ordine di 6 milioni di euro su un totale di 15. Qualora confermati dal Consiglio in sede di votazione del bilancio nella seduta del 22 e 23 dicembre prossimi, i tagli metterebbe seriamente a repentaglio non solo i servizi erogati agli studenti, come per esempio le mense o gli alloggi, ma gli stessi livelli occupazionali nei servizi gestiti dal CIDiS (Consorzio Pubblico Interuniversitario per la gestione degli interventi per il diritto allo studio universitario). Infine, è bene ricordare che nel caso del diritto allo studio piove sul bagnato, cioè che dopo anni di tagli i fondi disponibili, sia per le borse di studio che per i servizi, sono ormai ridotti all’osso.

Insomma, Maroni e la Lega sono come e peggio di Formigoni e Cl. Si salvaguardano comunque le proprie clientele politiche e gli interessi privati, mentre il taglio di fondi operati dal Governo vengono scaricati esclusivamente sulla scuola pubblica e sul diritto allo studio.

Considerata l’entità del bilancio regionale, i 6 milioni eventualmente risparmiati con i tagli al diritto allo studio sono davvero poca cosa. Considerata invece l’esiguità dei fondi per i diritto allo studio, questi 6 milioni sono tantissimi. In altre parole, questo taglio non è assolutamente sostenibile e giustificabile.

Comunque sia, poiché il silenzio e l’immobilismo non cambiano mai nulla, bene hanno fatto gli studenti a recarsi al Pirellone il 12 dicembre scorso, come peraltro avevano fatto già un anno fa, prendendosi manganellate anche allora. Male hanno invece fatto gli organi di informazione a non parlare del vero problema, cioè dei tagli al diritto allo studio da parte del governo regionale.

E benissimo fanno gli studenti a non fermarsi. È stato infatti indetto per mercoledì 17 dicembre, alle ore 17.30, un presidio davanti al Palazzo Lombardia (MM Gioia), sede dell’amministrazione regionale, per continuare a chiedere il ritiro di questi tagli.

In Scuola e Istruzione Tags studenti, regione lombardia, scuola, sciopero generale, diritto allo studio
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Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale

#Gaza
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#FreePalestine
Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’e
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’era, compresa la denuncia del genocidio palestinese, e anche sui carri politici e sociali, ma tra le persone sembra essere prevalsa la voglia di mostrare se stessi, di dire eccomi e non me ne vado. #MilanoPride #ResistenzaArcobaleno #NoPrideInGenocide
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità 
#StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità #StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Siamo gente seria
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#stopgenocide #freepalestine
Siamo gente seria Stiamo con la Palestina #stopgenocide #freepalestine
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA
Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di b
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di base oggi si è assunto la responsabilità di indire questo sciopero che ci voleva. Altri e più forti dovranno seguire se vogliamo fermare i complici di Israele e i signori del riarmo. Nelle foto il corteo di #Milano #scioperogenerale #noriarmo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e la solidarietà con il popolo palestinese. Uno sciopero contro la guerra e per l’immediato cessate il fuoco su tutti i fronti, da Gaza all’Iran all’Ucraina. Uno sciopero contro il riarmo e l’economia di guerra, per più salari e sicurezza sul lavoro. Uno sciopero da fare, assolutamente, perché è la cosa giusta da fare. 👉 a #Milano ci troviamo alle h. 9.30 in Santo Stefano per il corteo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine

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