Vi ricordate lo sciopero generale del 12 dicembre e la notizia degli scontri tra polizia e studenti davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale lombardo? Probabilmente sì, perché praticamente tutti gli organi di informazione hanno sbattuto gli scontri in prima pagina o, meglio, hanno riproposto il solito cliché degli antagonisti desiderosi di scontrarsi sempre e comunque con le forze dell’ordine. E così, quasi nessuno ha saputo la cosa più importante, cioè che gli studenti vestiti da babbo natale avevano scavalcato la recinzione del Pirellone per restituire simbolicamente al Presidente Maroni il “pacco” dei tagli natalizi all’istruzione.
Read More#12d Lo sciopero generale in mezzo al guado
Venerdì 12 dicembre c’è lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil. Gli obiettivi, ribaditi anche in questi giorni da Susanna Camusso, sono modificare il Jobs Act e la legge di stabilità, cioè praticamente tutta la politica economica e sociale del governo Renzi.
Obiettivi senz’altro in linea con le mobilitazioni di questo autunno e tecnicamente possibili, poiché la legge di stabilità è tuttora in discussione e al Jobs Act mancano ancora tutti quei decreti attuativi che scriveranno la legge vera e propria. Eppure, in giro si sentono molti dubbi
La strategia del manganello
A Milano tira brutta aria, volano le manganellate. Anzi, stando ai titoli di stampa e tv sembra quasi di trovarsi guerra. È un crescendo mediatico impressionante, che non si ferma neanche di fronte all’ennesima alluvione, fatto di notizie di scontri e violenze, di dichiarazioni allarmistiche e di preoccupati editoriali, come quello del Corriere di sabato scorso che ha ammonito “niente tuffi nel passato”, buttando nel calderone un po’ di tutto: gli scioperi, la Fiom, gli studenti, i No Tav, le occupazioni e l’assalto a un circolo Pd.
Read MoreVenerdì #14n si sciopera contro Jobs Act e precarietà. A Milano in piazza Fiom, sindacati di base e studenti
Il 14 novembre si sciopera. Non è ancora lo sciopero generale che ci vuole, cioè quello in grado, per quantità e qualità dell’azione, di sfidare davvero il progetto socialmente e politicamente regressivo dei poteri dominanti in Europa e del governo Renzi. Ma dopo lo sciopero generale di Usb del 24 ottobre e la grande partecipazione alla manifestazione nazionale della Cgil del 25 è senz’altro un ulteriore e importante passo nella giusta direzione, poiché consente di accumulare forze e consensi e, soprattutto, di mettere in campo un intreccio di diversi percorsi e di diverse lotte.
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