Vi ricordate lo sciopero generale del 12 dicembre e la notizia degli scontri tra polizia e studenti davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale lombardo? Probabilmente sì, perché praticamente tutti gli organi di informazione hanno sbattuto gli scontri in prima pagina o, meglio, hanno riproposto il solito cliché degli antagonisti desiderosi di scontrarsi sempre e comunque con le forze dell’ordine. E così, quasi nessuno ha saputo la cosa più importante, cioè che gli studenti vestiti da babbo natale avevano scavalcato la recinzione del Pirellone per restituire simbolicamente al Presidente Maroni il “pacco” dei tagli natalizi all’istruzione.
Read More#12d Lo sciopero generale in mezzo al guado
Venerdì 12 dicembre c’è lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil. Gli obiettivi, ribaditi anche in questi giorni da Susanna Camusso, sono modificare il Jobs Act e la legge di stabilità, cioè praticamente tutta la politica economica e sociale del governo Renzi.
Obiettivi senz’altro in linea con le mobilitazioni di questo autunno e tecnicamente possibili, poiché la legge di stabilità è tuttora in discussione e al Jobs Act mancano ancora tutti quei decreti attuativi che scriveranno la legge vera e propria. Eppure, in giro si sentono molti dubbi
Vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo - #26n h. 16 presidio al consolato messicano di Milano
“Vivos se los llevaron y vivos los queremos” (vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo) si grida oggi in Messico nelle crescenti proteste per i 43 studenti della Escuela normal rural di Ayotzinapa, sequestrati il 26 settembre scorso dalla polizia di Iguala, stato del Guerrero, mentre si recavano a una manifestazione. Da allora di loro non si sa più nulla, sono desaparecidos, “scomparsi”.
Read MoreLa strategia del manganello
A Milano tira brutta aria, volano le manganellate. Anzi, stando ai titoli di stampa e tv sembra quasi di trovarsi guerra. È un crescendo mediatico impressionante, che non si ferma neanche di fronte all’ennesima alluvione, fatto di notizie di scontri e violenze, di dichiarazioni allarmistiche e di preoccupati editoriali, come quello del Corriere di sabato scorso che ha ammonito “niente tuffi nel passato”, buttando nel calderone un po’ di tutto: gli scioperi, la Fiom, gli studenti, i No Tav, le occupazioni e l’assalto a un circolo Pd.
Read MoreVenerdì #14n si sciopera contro Jobs Act e precarietà. A Milano in piazza Fiom, sindacati di base e studenti
Il 14 novembre si sciopera. Non è ancora lo sciopero generale che ci vuole, cioè quello in grado, per quantità e qualità dell’azione, di sfidare davvero il progetto socialmente e politicamente regressivo dei poteri dominanti in Europa e del governo Renzi. Ma dopo lo sciopero generale di Usb del 24 ottobre e la grande partecipazione alla manifestazione nazionale della Cgil del 25 è senz’altro un ulteriore e importante passo nella giusta direzione, poiché consente di accumulare forze e consensi e, soprattutto, di mettere in campo un intreccio di diversi percorsi e di diverse lotte.
Read MoreA Milano una settimana di mobilitazione. Lavoratori, precari, studenti e NoExpo in piazza l'8, il 10 e l'11 ottobre
A Milano sarà una settimana di mobilitazioni. Mercoledì 8 ottobre, quando in città si riuniranno i capi di Stato e di governo europei per un vertice sul lavoro, ci sarà lo sciopero della Fiom, un corteo che alle 9.30 partirà da piazzale Lotto e un presidio in piazza Türr. Venerdì 10 toccherà poi agli studenti e sabato 11 ci sarà il corteo promosso dalla Rete Attitudine NoExpo.
Read MoreIl buono scuola lombardo discrimina: class action per risarcire le famiglie della scuola pubblica - Parte II
La Regione Lombardia privilegia la scuola privata e discrimina la scuola pubblica. Alla prima vanno ogni anno decine di milioni di euro di denaro pubblico e alla seconda soltanto le briciole, peraltro sempre più esigue. Ma questo lo sanno ormai quasi tutti, così come anche i più testardi hanno dovuto prendere atto che nulla è cambiato con il passaggio dal ciellino Formigoni al leghista Maroni.
Read MoreLa scuola di Renzi non è uguale per tutti
Certo, non è ancora un testo di legge, molti particolari non proprio insignificanti sono avvolti nel mistero e poi ci saranno anche due mesi di consultazione pubblica, ma il piano “la buona scuola” del governo Renzi è pur sempre un testo organico di 136 pagine, che pretende indicare le linee guida per riformare la scuola italiana. E quindi, nessuno può esimersi dall’esprimere sin da subito una valutazione, un’opinione o un giudizio, in particolare per quanto riguarda il modello di scuola pubblica che viene delineato.
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