Come avviene ormai da qualche anno, in occasione del 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana, ci sarà a Milano il corteo cittadino che vuole andare oltre la mera commemorazione istituzionale, per non disperdere la memoria della strage di Stato e della morte di Pinelli in Questura, ma anche per collegare i fatti di ieri con le battaglie da fare oggi. Per organizzare la manifestazione c'era stata un’assemblea cittadina, che aveva condiviso e avviato la costruzione dell’iniziativa. Ma poi sono arrivate le stragi di Parigi e, inevitabilmente, tutti quanti abbiamo dovuto fare una riflessione, non certo per rinunciare alla mobilitazione di piazza, che sarebbe, anzi, la cosa più sbagliata, ma per darle un senso più ampio.
Read MoreCon il popolo curdo, contro il terrorismo di Stato. Martedì 13 ott. h. 19 @SanBabila Milano, Mobilitazione cittadina
Ancora una bomba contro i curdi, ancora una strage nella Turchia di Erdogan. Dopo Dyarbakir e Suruç, ora è toccata ad Ankara. Il bilancio, ancora provvisorio, si fa sempre più spaventoso e i morti accertati hanno ormai superato il numero di cento. Erdogan, il presidente che si crede sultano, ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, ma nel frattempo non ha fermato nemmeno per un secondo la sua guerra contro i curdi. Anche in questo momento i suoi arei bombardano nel Kurdistan turco e iracheno, mentre il Pkk ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale. Anche ora, mentre scriviamo, una feroce repressione strangola la popolazione civile in molte città curde, in particolare in quelle che avevano votato in massa per l’Hdp alle elezioni di giugno scorso.
Read MoreLa miopia politica dietro il silenzio sulla strage di Suruc - oggi a Milano presidio di solidarietà
Non mi piace, ma non mi sorprende la distrazione con il quale i media hanno trattato la notizia della strage di Suruç. E non mi piace, ma invece mi sorprende e mi inquieta pure un po’ l’estrema modestia della reazione politica da parte dei vari mondi della sinistra sociale e politica nostrana. Certo, fa caldo e si fatica a rimanere lucidi e ormai siamo anche un po’ assuefatti alle immagini di morte che la creatività omicida del califfato ci consegna con regolarità, ma francamente non possono esserci scusanti per la miopia politica che impedisce di vedere e capire che quella non era una delle tante bombe targate Isis, ma un preciso e sanguinoso avvertimento a quanti e quante intendono sostenere dal basso un’alternativa politica e sociale al progetto reazionario e oscurantista di Daesh.
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