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il blog di Luciano Muhlbauer

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Il referendum costituzionale e quel menopeggismo duro a morire

November 29, 2016

O Renzi o il caos! Mancavano soltanto lo spread, il crack e il crollo delle banche e, puntualmente, lunedì sono arrivati pure loro a riempire giornali e telegiornali. Inutile invece cercare traccia nell’informazione che conta delle decina di migliaia che domenica avevano manifestato a Roma in nome del No sociale. Ma è così che vanno le cose nei tempi presenti, dove realtà e narrazione marciano sempre più separati. Peraltro, la stessa campagna renziana ha smesso da tempo di parlare del merito della riforma, per puntare tutto sulle mille paure di un società sempre più precaria, con diritti e certezze liquefatti.

La Repubblica on line del 28 novembre 2016

La Repubblica on line del 28 novembre 2016

O Renzi o il caos! Una deriva populista, per usare un termine caro alla propaganda governativa, ampiamente prevedibile e che può sorprendere soltanto chi si era messo le fette di salame sugli occhi. Già, perché in fondo, per capire l’aria che tirava, bastava dare un’occhiata alla famigerata lettera di Renzi che il Pd aveva inviato agli italiani all’estero, dove la lettera vera e propria si trova in realtà sul retro, mentre davanti campeggia una collezione di foto del leader, cioè di Renzi.

Lettera ricevuta da un lavoratore italiano residente in Svizzera

Lettera ricevuta da un lavoratore italiano residente in Svizzera

Ma soprattutto non bisogna meravigliarsi perché il personalismo esasperato della campagna renziana è del tutto coerente con il contenuto della riforma, il cui cuore non è certamente l’eliminazione del Cnel o la riduzione del numero dei senatori, bensì l’accentramento del potere decisionale effettivo nel Governo.

Un assaggio di che cosa possa significare un governo forte di una minoranza, resa maggioranza parlamentare soltanto grazie a una legge elettorale iper maggioritaria, l’abbiamo già avuto proprio con l’approvazione della stessa riforma. Infatti, la modifica costituzionale, che riguarda 47 articoli, cioè un terzo dell’intera Costituzione, è stata approvata da una Camera eletta con una legge elettorale dichiarata incostituzionale (il Porcellum) e con una maggioranza stretta del 57,3% dei deputati (al Senato con il 55,21%), dominata da un partito, il Pd, che alle politiche del 2013 ha ottenuto il 25,43% dei voti. Insomma, addio Costituzione come “casa comune”, cioè intesa come cornice condivisa di valori e regole del gioco.

Dall’altra parte, accentrare le decisioni che contano in ambiti più ristretti e rendere più spiccia la forma di governo, magari aggiustando un po’ i numeri con le leggi elettorali, non sarà particolarmente democratico, ma sicuramente gode del consenso quasi unanime dei grandi poteri economici e finanziari nazionali e internazionali, che infatti sono schierati come un sol uomo a favore del Sì. E non potrebbe essere altrimenti, perché il governo di un modello sociale escludente e polarizzato richiede logicamente un sistema politico incentrato sulla “governabilità” e non sulla rappresentanza e la partecipazione.

Tutto questo andrebbe ricordato in questi ultimi giorni prima del voto, perché il “o Renzi o il caos” rischia di funzionare anche dalle nostre parti. Cioè, anche a sinistra, intesa come quell’area di opinione –e, in parte, di militanza- che non si identifica nel discorso del Pd renziano, essendogli anzi in larga parte ostile, c’è chi è disposto ad arrendersi ancora una volta al menopeggismo, perché teme Salvini, Grillo, il populismo o l’incertezza economica.

Ma stavolta il menopeggismo rischia di fare davvero un danno incalcolabile, perché mica stiamo parlando di elezioni amministrative o politiche, bensì della Costituzione, delle regole del gioco. Cioè, se passa il Sì avremo non solo una Costituzione scritta in maniera pasticciata, ma soprattutto codificheremo ed intensificheremo il processo di accentramento del potere decisionale nell’esecutivo, in funzione della prosecuzione delle politiche liberiste. Un potere oggi in mano a Renzi e domani a chissà chi.

Certo, se vince il No ci saranno molti punti interrogativi, ma anche nuovi spazi per il cambiamento. E non mi si dica che non c’è niente da fare, perché quegli spazi saranno comunque occupati da altri, da Salvini, dalle destre, da Grillo eccetera, perché è stato a furia di ragionamenti del genere che siamo finiti sugli spalti, ridotti ad applaudire o fischiare il gioco degli altri.

Comunque vada, il 5 dicembre il mondo non crollerà e i problemi rimangono. Ma se vince il Sì tutto sarà più difficile, ostile e chiuso, mentre se vince il No qualcosa di muoverà e avremo una possibilità in più per cambiare. Insomma, domenica 4 dicembre andate a votare e votate NO!

Corteo dei comitati di base e dei movimenti per il No Sociale, Roma, 27 novembre 2016

Corteo dei comitati di base e dei movimenti per il No Sociale, Roma, 27 novembre 2016

P.S. 
Ci sono tanti appuntamenti dei comitati per il No milanesi per attendere insieme lo spoglio dei risultati il 4 dicembre notte. Qui vi segnalo solo quello del No Sociale: La notte bianca del No Sociale, dalle 22.30 in poi, presso il LUME (Laboratorio universitario metropolitano) di Vicolo Santa Caterina 3/5 (vicino alla Statale).

In Politica Tags Referendum Costituzionale, 4 dicembre, menopeggismo, renzi, #CèChiDiceNo, costituzione, Milano, No Sociale
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15 MAGGIO 1948 – 2025 LA NAKBA INFINITA
PRESIDO AL CONSOLATO USA DI MILANO

Nel 77° anniversario della #Nakba (“catastrofe”), quando il nascente Stato di Israele espulse con la violenza dalla propria terra e dalle proprie case l
15 MAGGIO 1948 – 2025 LA NAKBA INFINITA PRESIDO AL CONSOLATO USA DI MILANO Nel 77° anniversario della #Nakba (“catastrofe”), quando il nascente Stato di Israele espulse con la violenza dalla propria terra e dalle proprie case la maggioranza della popolazione palestinese, oltre 700mila persone, trasformandole in generazioni di profughi, siamo sotto il Consolato Usa di #Milano per chiedere la fine del genocidio di Gaza e dell’occupazione della Palestina. Già, perché la Nakba in realtà non è mai finita, ma è proseguita nei decenni, con l’occupazione militare, l’espansione delle colonie, il furto di terra, la pulizia etnica e, ora, con il genocidio aperto e proclamato, anche grazie all’inerzia o alla complicità della cosiddetta “comunità internazionale”. #Nakba #77anniNakba #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Hasta siempre compa ✊ 
#PepeMujica
Hasta siempre compa ✊ #PepeMujica
La comunità curda di #Milano ha una casa 🔥Inaugurata sede della @associazionekurdistan_milano 
#bijikurdistan
La comunità curda di #Milano ha una casa 🔥Inaugurata sede della @associazionekurdistan_milano #bijikurdistan
Ancora e sempre con il popolo palestinese e la sua resistenza all’occupazione e al genocidio. Ancora e sempre contro ogni complicità con i crimini di Netanyahu e del sionismo

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Ancora e sempre con il popolo palestinese e la sua resistenza all’occupazione e al genocidio. Ancora e sempre contro ogni complicità con i crimini di Netanyahu e del sionismo #Milano #77anniNakba #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Mancava a #Milano, ma ora c’è ✊ Domenica 11 maggio, in viale Monza 255, apre finalmente la casa milanese della comunità curda ❤️🌞💚 
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