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il blog di Luciano Muhlbauer

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palazzo marino 29 giugno c.jpg

Fascisti e antifascisti pari sono. A proposito della sentenza sull’aggressione fascista a Palazzo Marino del 2017

February 12, 2020

Fascisti e antifascisti pari sono. E aggressori e aggrediti pure. È questo il messaggio che di fatto ci consegna la sentenza di primo grado del tribunale di Milano di ieri 11 febbraio, a proposito dell’aggressione di un gruppo di fascisti di Casa Pound, in gran parte arrivati da fuori Milano, all’interno di Palazzo Marino del 29 giugno 2017. Infatti, due neofascisti sono stati condannati rispettivamente a un anno e a 10 mesi, mentre un antifascista è stato condannato a 8 mesi e 5.000 euro di ammenda. Un colpo al cerchio e uno alla botte, insomma.

Ma torniamo un attimo a quel giorno di quasi tre anni fa, quando accadde una cosa che a Milano non si era ancora vista, sicuramente non negli ultimi 75 anni. Cioè, un’aggressione fascista all’interno di Palazzo Marino, sede degli uffici del Sindaco e dell’aula consiliare milanesi. Visto che chi scrive c’era nella delegazione aggredita, vi ripropongo il mio racconto dei fatti, scritto all’indomani: Cronaca dell’aggressione fascista dentro Palazzo Marino (perché non rimangano dubbi). Prendetevi due minuti per rileggerlo, perché così si capisce meglio lo stupore e l’indignazione per la narrazione che esce da quella sentenza.

Beninteso, qui non è questione di “commentare le sentenze”, anche perché le motivazioni dovranno essere ancora pubblicate. No, il problema non è un singolo processo, bensì quella tendenza più generale che negli ultimi anni si è consolidata, sul piano giudiziario, politico, culturale e mediatico, e che insieme alla rilegittimazione di discorsi e pratiche neofasciste porta alla delegittimazione progressiva di discorsi e pratiche antifasciste. Appunto, pari sono, opposti estremismi, ambedue da condannare allo stesso modo.

È quella logica che genera mostri, perché quanti non conoscono i fatti di tre anni fa, come la stragrande maggioranza delle persone, alla luce della sentenza di ieri non possono che concludere che si era trattata di una sorta di rissa tra balordi, tra estremisti di destra e di sinistra. E così, la verità di quel giorno, la gravità politica del fatto e l’esistenza di aggressori e aggrediti, finiscono nella nebbia di una narrazione tossica, dove tutto è inintelligibile, confuso e, in fin dei conti, uguale.

Infine, non dimentichiamo che qualcuno di noi è stato condannato a 8 mesi di reclusione e 5mila euro di ammenda. Si tratta di Riccardo Germani, noto sindacalista e attivista di movimento, che quel 29 giugno si era mobilitato insieme a tant* altr* antifascist* dopo aver saputo dell’aggressione e che si era pure preso le botte dai reparti antisommossa. A lui tutta la mia solidarietà!

Si tratta soltanto della sentenza di primo grado, ovviamente, e l’appello potrà forse cambiare le cose. Ma la narrazione tossica e il problema generale rimangono. E con questo dobbiamo fare i conti, tutti e tutte.


In Antifascismo Tags milano, palazzo marino, antifa, 2017, aggressione
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Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale

#Gaza
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Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’e
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’era, compresa la denuncia del genocidio palestinese, e anche sui carri politici e sociali, ma tra le persone sembra essere prevalsa la voglia di mostrare se stessi, di dire eccomi e non me ne vado. #MilanoPride #ResistenzaArcobaleno #NoPrideInGenocide
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità 
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Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità #StopWar #StopGenocide #FreePalestine
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SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA
Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di b
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di base oggi si è assunto la responsabilità di indire questo sciopero che ci voleva. Altri e più forti dovranno seguire se vogliamo fermare i complici di Israele e i signori del riarmo. Nelle foto il corteo di #Milano #scioperogenerale #noriarmo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e la solidarietà con il popolo palestinese. Uno sciopero contro la guerra e per l’immediato cessate il fuoco su tutti i fronti, da Gaza all’Iran all’Ucraina. Uno sciopero contro il riarmo e l’economia di guerra, per più salari e sicurezza sul lavoro. Uno sciopero da fare, assolutamente, perché è la cosa giusta da fare. 👉 a #Milano ci troviamo alle h. 9.30 in Santo Stefano per il corteo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine

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