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il blog di Luciano Muhlbauer

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Fontana messo sotto tutela – cambiare qualcosa per non cambiare nulla

January 8, 2021

Se avesse potuto, Salvini avrebbe sostituito non solo Gallera, ma anche e soprattutto Fontana, perché se la fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria ha dimostrato qualcosa è che ad essere totalmente inadeguato non è soltanto l’assessore alla sanità, ma l’intero governo regionale, a partire dal suo Presidente. Ma non si poteva, a meno di non scegliere la strada della fine anticipata della legislatura e di nuove elezioni regionali, che però sarebbe stata un evidente azzardo, viste le circostanze e la continua erosione di credibilità del buon governo lombardo. E quindi, eccoci alla soluzione Moratti, cioè alla messa sotto tutela e al commissariamento di fatto del presidente regionale.

L’ingresso di Letizia Moratti in giunta regionale, con la pesantissima delega alla Sanità e in qualità di vicepresidente, è una mossa non solo inaspettata, ma per molti versi sorprendente, perché in termini di politique politicienne significa che Salvini cede all’odiato e indebolito Berlusconi una fetta significativa di potere proprio in quella Regione Lombardia, che la Lega sin dalla fine del regime formigoniano ritiene un suo feudo. Ma proprio questo fatto conferma che dietro all’ostentata sicurezza dei vertici regionali si celava una serissima crisi del governo lombardo.

L’entrata a gamba tesa da parte dei capi nazionali, oltre a fare a pezzi la tanto celebrata autonomia regionale, comporta ovviamente degli ulteriori aggiustamenti, riequilibri e accordi, a partire dall’ingresso in Giunta regionale di figure forti della Lega, come l’ex ministra ed ex vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli, del cui periodo comasco si ricordano le edificanti battaglie contro i senzatetto e l’accattonaggio, e l’ex sottosegretario del Conte I, Guido Guidesi, a cui viene affidato una nuova delega pesante in materia economica, che tra l’altro gli consentirà di gestire la parte lombarda del recovery fund, mentre uno degli attuali assessori più vicini a Salvini, Stefano Bolognini, viene dirottato verso un incarico ad hoc, tutto incentrato su Milano. Infine, c’è un evidente non detto, cioè che la scelta del candidato sindaco della destra a Milano a questo punto dovrebbe spettare a Salvini.

Ma dopo aver constatato tutto questo, cosa dobbiamo aspettarci, cosa cambierà?

Anzitutto e purtroppo, non cambierà nulla nell’approccio alla sanità, che rimarrà sempre quello definito a suo tempo dal regime formigoniano, tutto incentrato sul sistematico favoreggiamento degli interessi privati e sull’aziendalizzazione della sanità pubblica. Certo, Letizia Moratti, che dovrà affrontare anche il dopo riforma Maroni, probabilmente gestirà le cose con più decisione e meno gaffe del predecessore, ma la direzione di marcia sarà sempre quella.

In secondo luogo, la nuova Giunta avrà un occhio di riguardo per Milano, nel senso che sarà parte attiva nella contesa per l’elezione del Sindaco a Milano. Non c’è solo la delega specifica dedicata a Milano, ma soprattutto la figura di Letizia Moratti, ultimo Sindaco del ciclo quasi ventennale delle amministrazioni di destra a Milano, a dirci che Palazzo Lombardia sta per dichiarare guerra a Palazzo Marino.

Infine, questo governo regionale potrà funzionare? Difficile dirlo ora, ma sicuramente c’è una contraddizione grossa come una casa, cioè da una parte c’è un presidente eletto dai cittadini e dalle cittadine, ma politicamente debole e sotto pressione anche da parte della magistratura, e dall’altra abbiamo come vicepresidente una donna abituata al potere e investita della sua funzione direttamente da Salvini e Berlusconi. Insomma, difficile immaginarsi che l’ex Sindaco di Milano accetti di prendere ordini dall’ex Sindaco di Varese e questo rappresenterà una continua fonte di tensioni, non solo politiche, ma anche istituzionali.

In conclusione, non cambia la sostanza, ma cambia la forma, anche in termini di aggressività politica. Tuttavia, la creatura inventata da Salvini e Berlusconi è il prodotto di una crisi di credibilità delle destre in Lombardia ed è attraversata da forti contraddizioni. In altre parole, più che esultare per la partenza di Gallera, dobbiamo attrezzarci per il nuovo livello di scontro che le destre lombarde hanno scelto.

Pubblicato su Milano in Movimento l’8 gennaio 2021

In Politica Tags regione lombardia, Fontana, Gallera, berlusconi, Salvini, covid-19, pandemia, rimpasto, commissariamento, moratti, Milano
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Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale

#Gaza
#StopGenocide 
#EndOccupation 
#FreePalestine
Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’e
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’era, compresa la denuncia del genocidio palestinese, e anche sui carri politici e sociali, ma tra le persone sembra essere prevalsa la voglia di mostrare se stessi, di dire eccomi e non me ne vado. #MilanoPride #ResistenzaArcobaleno #NoPrideInGenocide
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità 
#StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità #StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Siamo gente seria
Stiamo con la Palestina 
#stopgenocide #freepalestine
Siamo gente seria Stiamo con la Palestina #stopgenocide #freepalestine
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA
Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di b
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di base oggi si è assunto la responsabilità di indire questo sciopero che ci voleva. Altri e più forti dovranno seguire se vogliamo fermare i complici di Israele e i signori del riarmo. Nelle foto il corteo di #Milano #scioperogenerale #noriarmo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e la solidarietà con il popolo palestinese. Uno sciopero contro la guerra e per l’immediato cessate il fuoco su tutti i fronti, da Gaza all’Iran all’Ucraina. Uno sciopero contro il riarmo e l’economia di guerra, per più salari e sicurezza sul lavoro. Uno sciopero da fare, assolutamente, perché è la cosa giusta da fare. 👉 a #Milano ci troviamo alle h. 9.30 in Santo Stefano per il corteo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine

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