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il blog di Luciano Muhlbauer

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Leoncavallo: la posta in gioco è la città

August 22, 2025

Hanno sfrattato e sgomberato il Leo, il centro sociale “più famoso” della penisola e anche oltre, il centro di Fausto e Iaio, uccisi dai fascisti, uno spazio autogestito attraversato da generazioni, luogo di militanza, creatività, cultura o anche semplicemente di svago, un pezzo di Milano, un capostipite e, in ultima analisi, il simbolo di una storia molto più grande. Questo e molto altro è il Leoncavallo e dobbiamo ricordarcelo sempre per cogliere il significato di quanto avvenuto ieri 21 agosto e di quanto non avvenuto negli anni precedenti. Tutto il resto potrà essere anche importante, ma oggi e qui è irrilevante, perché quello che accade al Leo non riguarda solo il Leo, ma riguarda tutti e tutte noi.

Il Leoncavallo sarebbe stato sfrattato questo autunno, il 9 settembre, data fissata dall’ufficiale giudiziario, o poco dopo. Lo sapeva chiunque in città. Ma poi dalle parti degli ex missini hanno annusato il sangue e il 30 luglio scorso una delegazione lombarda di FdI si è recata dal Ministro degli Interni Piantedosi, chiedendo esplicitamente lo sgombero anticipato. Già, perché aspettare la data istituzionale e pure con il rischio di qualche soluzione negoziata in extremis? Meglio fare l’azione di forza, rivendicare lo scalpo dell’odiato centro sociale e nel contempo avviare la campagna elettorale delle destre per le comunali di Milano. E così hanno fatto e per essere proprio sicuri di non venire fraintesi hanno pure aggiunto un piuttosto inedito sgarbo istituzionale, non preavvisando nemmeno il Sindaco.

Insomma, i tempi stanno cambiando rapidamente e anche se non siamo ancora alla situazione trumpiana o ungherese, quello è l’approdo che si immaginano le destre post fasciste e salviniane. Cioè, non si fa neanche più finta di rispettare la forma e chi dissente dal governo sa cosa si deve aspettare. Prima prendiamo atto che le cose stanno così e ci regoliamo di conseguenza, meglio è.

Ma se la responsabilità di questo sgombero agostano è tutta governativa, non possiamo certo ignorare il fatto che sia avvenuto nella Milano amministrata dal centrosinistra da ormai da 14 anni. E tutto si può dire tranne che la “questione Leoncavallo” sia un fulmine a ciel sereno. Anzi, innumerevoli sono state le discussioni e le promesse da parte delle amministrazioni comunali in questi anni, ma fatti concreti neanche uno. Ci spiegheranno che ci hanno provato, ma che c’erano problemi, ostacoli, difficoltà, eppure non si può non notare il contrasto evidente con la disinvoltura e l’efficienza mostrate per assecondare i vari Catella.

Ora il Sindaco Sala dice che farà quello che non ha fatto fino ad ora. Vedremo.

A proposito, ora cosa succederà sull’area “finalmente restituita ai legittimi proprietari”? Semplice, sorgeranno palazzi, com’è già successo tutto attorno al Leo, perché nel frattempo quell’ex area dismessa è diventata valorizzabile. E se avete qualche dubbio, date un occhio a quello che è successo ieri in borsa, quando il titolo della società immobiliare di Cabassi ha preso il volo. È il modello Milano, bellezza.

Appunto, il Leoncavallo ci riguarda tutti e tutte, perché riguarda la legittimità e la possibilità di costruire spazi di autogesione e di opposizione sociale e riguarda il modello di città che vogliamo per Milano.

Giù le mani dalla città! è il titolo dell’appello che chiama il corteo nazionale del 6 settembre a Milano, deciso dall’assemblea che si è tenuta ieri davanti il Leo sgomberato. Vediamo di costruirlo bene, insieme, all’altezza della situazione, perché spontaneamente non accade nulla e tutto dipende da noi.

Pubblicato su Milano in Movimento il 22 agosto 2025

In Movimenti Tags Leoncavallo, Leo, Leonka, Milano, Piantedosi, Sala, sfratto, sgombero
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Un anno dopo, per non dimenticare, per non archiviare, per Ramy, per noi, per Milano. Questo il testo di convocazione: “Il 24 novembre 2024 ci ha lasciato nostro fratello Ramy, giovane ragazzo di Corvetto. A distanza di un anno siamo ancora qui per ricordarlo e per mostrare vicinanza alla sua famiglia e a tutti i suoi cari attraverso un memoriale. Lunedì 24 novembre alle 20.00 ci riuniamo tutti insieme in Viale dei Cinquecento, nel luogo in cui Ramy piazzava sempre con i suoi amici, per apporre una targa commemorativa. La targa avrà l’incisione di una dedica speciale, è un modo significativo e duraturo per rendere omaggio a Ramy. Alle 20.30 ci spostiamo in Piazza Gabriele Rosa per un breve concerto, il quale sarà completamente autogestito e autofinanziato, senza scopo di guadagno. Lo ricorderemo insieme attraverso una delle sue più grandi passioni: la musica, la nostra prima voce autonoma come seconde generazioni in Italia. Ramy Vive, non solo sui muri di Corvetto: ovunque e per sempre noi non lo dimenticheremo mai. R4 per sempre”
Al fianco del popolo palestinese, sui cui continua ad abbattersi la violenza dell’occupazione israeliana, mentre governi e grandi media cercano di spegnere i riflettori. Oggi a #Milano #Affori     #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Parlano di pace, quando non c’è nemmeno un cessate il fuoco degno di questo nome. Israele continua a bombardare Gaza quando gli pare e piace e continua a non far passare gli aiuti umanitari che servono, mentre in Cisgiordania proseguono
Parlano di pace, quando non c’è nemmeno un cessate il fuoco degno di questo nome. Israele continua a bombardare Gaza quando gli pare e piace e continua a non far passare gli aiuti umanitari che servono, mentre in Cisgiordania proseguono la pulizia etnica e il furto di terre da parte di esercito e coloni. Cercano di far calare il silenzio. Per questo è decisivo continuare a stare in piazza, come oggi a #Milano. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Rifacciamo? 

#1917
Rifacciamo? #1917
GOOD MORNING AMERICA ✊
GOOD MORNING AMERICA ✊
SOLIDALI CON MOHAMMAD HANNOUN ✊🇵🇸
NON CI FAREMO ZITTIRE DALLA REPRESSIONE DI MELONI

Hanno dato il foglio di via da #Milano a Mohammad Hannoun, presidente di @api.italia , l’associazione palestinese che da due anni organizza le manifestazioni
SOLIDALI CON MOHAMMAD HANNOUN ✊🇵🇸 NON CI FAREMO ZITTIRE DALLA REPRESSIONE DI MELONI Hanno dato il foglio di via da #Milano a Mohammad Hannoun, presidente di @api.italia , l’associazione palestinese che da due anni organizza le manifestazioni del sabato per la Palestina. Beninteso, non lo accusano di fatti violenti, anche perché in due anni di sabati non è mai successo alcunché di rilevante sotto il profilo dell’ordine pubblico. Ma le estreme destre di governo ce l’hanno con lui perché dice le stesse cose che afferma anche il diritto internazionale, cioè che l’occupato ha il diritto di resistere all’occupante. E così, non potendolo denunciare all’autorità giudiziaria, perché non esiste nulla di cui accusarlo, passano a un provvedimento amministrativo, come il foglio di via, che ormai insieme ad altri strumenti di polizia, come il Daspo, sta infestando il nostro paese. L’intento è sempre lo stesso, zittire e intimidire chi non la pensa come il governo. Non a caso, sul movimento per la Palestina si sta abbattendo una repressione sempre più esplicita, fatta di manganelli, denunce penali e, appunto, provvedimenti di polizia limitanti la libertà personale. Massima solidarietà a Mohammad Hannoun! Se toccano un*, toccano tutt* noi! #FreePalestine

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