La Milano degli ultimi anni ha sempre alternato periodi più o meno lunghi di piazze vuote e improvvise esplosioni di partecipazione ed è facile, facilissimo cedere alla tentazione di applicare questo schema anche al corteo del 6 settembre. Eppure, in quella giornata c’era qualcosa di diverso, perché era un corteo sicuramente alimentato da un’ondata emotiva, come sempre accade quando toccano i simboli e il vissuto personale, ma era anche un corteo molto politico, che ha puntato il dito sia contro le mire autoritarie del governo nazionale, sia contro una politica cittadina che favorisce gli speculatori e che a colpi di gentrificazione espelle i ceti popolari, comprese parti del famoso ceto medio. E il fatto che Manfredi Catella si sia sentito in dovere di attaccare pubblicamente quella manifestazione rappresenta una conferma dell’impatto politico del 6 settembre.
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