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il blog di Luciano Muhlbauer

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Con il popolo curdo, contro il terrorismo di Stato. Martedì 13 ott. h. 19 @SanBabila Milano, Mobilitazione cittadina

October 11, 2015

Ancora una bomba contro i curdi, ancora una strage nella Turchia di Erdogan. Dopo Dyarbakir e Suruç, ora è toccata ad Ankara. Il bilancio, ancora provvisorio, si fa sempre più spaventoso e i morti accertati hanno ormai superato il numero di cento. Erdogan, il presidente che si crede sultano, ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, ma nel frattempo non ha fermato nemmeno per un secondo la sua guerra contro i curdi. Anche in questo momento i suoi arei bombardano nel Kurdistan turco e iracheno, mentre il Pkk ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale. Anche ora, mentre scriviamo, una feroce repressione strangola la popolazione civile in molte città curde, in particolare in quelle che avevano votato in massa per l’Hdp alle elezioni di giugno scorso.

Nel paese di Erdogan essere curdo, di sinistra o semplicemente oppositore significa rischiare la vita. Non puoi nemmeno fare del giornalismo indipendente, perché anche in quel caso rischi. Gli uomini dell’Isis, invece, continuano a fare quello che vogliono in Turchia e sul confine con la Siria, poiché per loro non ci sono né bombardamenti, né repressione, anzi. E così, mentre i curdi sono tra i pochissimi a combattere veramente Daesh, Erdogan combatte i curdi.

C’è un limite a tutto, anche all’indicibile ipocrisia della politica europea e italiana. La Turchia è un paese Nato, è un alleato dell’Italia. Tutti sanno cosa sta accadendo in Turchia e tutti sanno che l’obiettivo di Erdogan è ottenere nella elezioni anticipate del 1° novembre prossimo quella maggioranza che gli permetterebbe di riformare la costituzione in senso autoritario, costi quel che costi, anche un bagno di sangue. Tutti sanno, eppure tutti fanno finta di non sapere e di non vedere.

Il 14 settembre scorso oltre mille persone avevano manifestato a Milano, chiedendo di rompere il silenzio e di schierarsi contro la guerra di Erdogan. Era stato un buon corteo, nello stesso giorno in cui ad Expo si celebrava, come se niente fosse, il national day della Turchia. La stampa non aveva dato grande risalto al corteo, così come, peraltro, non hanno trovato grande spazio le denunce di questo periodo circa le atrocità delle forze di sicurezza turche contro la popolazione curda. Ma, in fondo, non c’è nulla di cui meravigliarsi, visto che dietro la retorica “umanitaria” che accompagna le scelte dei nostri governi, si nasconde ben altro, tipo il via libera della Nato alla repressione anticurda di Erdogan in cambio dell’uso di un aeroporto militare per bombardare l’Isis in Siria. Realpolitik, ci dirà qualcuno, ma è proprio quella realpolitik che ci sta conducendo al disastro tutti quanti.

Oggi va detto chiaro e tondo, di nuovo, ma senza più alcuna tolleranza verso le ambiguità: chiunque, con le sue parole, i suoi atti o il suo silenzio, copre Erdogan è complice e corresponsabile di quello che sta avvenendo e del sangue versato. E questo vale per tutti, da Renzi fino all’ultimo degli amministratori locali. Ma vale anche per noi tutti e tutte. Ecco perché bisogna mobilitarsi, dare un segno, schierarsi e rompere quell’insopportabile silenzio.

Martedì prossimo, 13 ottobre, su iniziativa delle comunità curde in Italia, si manifesterà in diverse città italiane, contro la strage di Ankara, contro il terrorismo di Stato e per la pace subito. A Milano l’appuntamento è alle ore 19.00 in piazza San Babila, come ha deciso oggi la comunità curda milanese.

Seguite l’evento facebook www.facebook.com/events/735315363279378/, dove potete leggere l’appello, segnalare le vostre adesioni (anche quelle delle realtà e delle organizzazioni) e vedere gli aggiornamenti. E, soprattutto, partecipate e fate partecipare, perché, come dice quella scritta apparsa oggi sui muri di Ankara, “Non sono le bombe, il vostro silenzio ci uccide”.

In Internazionale Tags Turchia, Annkara, strage, erdogan, pkk, hdp, guerra, Suruc, Nato, milano, mobilitazione, 13 ottobre san babila, kurdi, curdi
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Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale

#Gaza
#StopGenocide 
#EndOccupation 
#FreePalestine
Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’e
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’era, compresa la denuncia del genocidio palestinese, e anche sui carri politici e sociali, ma tra le persone sembra essere prevalsa la voglia di mostrare se stessi, di dire eccomi e non me ne vado. #MilanoPride #ResistenzaArcobaleno #NoPrideInGenocide
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità 
#StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Al Consolato Usa di #Milano contro le guerre di Usa e Israele e il genocidio a #Gaza. Rompere ogni complicità #StopWar #StopGenocide #FreePalestine
Siamo gente seria
Stiamo con la Palestina 
#stopgenocide #freepalestine
Siamo gente seria Stiamo con la Palestina #stopgenocide #freepalestine
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA
Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di b
SCIOPERO GENERALE PER GAZA E CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA Una presa di parola da parte di lavoratori e lavoratrici contro il genocidio a Gaza, per salari dignitosi e contro l’economia di guerra che ci vogliono imporre. Il sindacalismo di base oggi si è assunto la responsabilità di indire questo sciopero che ci voleva. Altri e più forti dovranno seguire se vogliamo fermare i complici di Israele e i signori del riarmo. Nelle foto il corteo di #Milano #scioperogenerale #noriarmo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e
Venerdì 20 giugno c’è lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni del sindacalismo di base. Uno sciopero diverso da altri, perché mette al primo posto la cessazione del genocidio in corso a Gaza per mano di Israele e la solidarietà con il popolo palestinese. Uno sciopero contro la guerra e per l’immediato cessate il fuoco su tutti i fronti, da Gaza all’Iran all’Ucraina. Uno sciopero contro il riarmo e l’economia di guerra, per più salari e sicurezza sul lavoro. Uno sciopero da fare, assolutamente, perché è la cosa giusta da fare. 👉 a #Milano ci troviamo alle h. 9.30 in Santo Stefano per il corteo #stopwar #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #resistenza #FreePalestine

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