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il blog di Luciano Muhlbauer

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Un 12 dicembre per non dimenticare le infamie di ieri e fermare i fascismi e le guerre di oggi

December 11, 2015

Il 12 dicembre è un giorno particolare per Milano. Ancora oggi, 46 anni dopo lo scoppio della bomba in Piazza Fontana, non ce l’hanno fatta a normalizzare e addomesticare la memoria, tant’è che lo stesso neoprefetto, l’ex questore Marangoni, ha voluto caratterizzare il suo arrivo in città dichiarando che sarà necessario “ripensare al rapporto con la famiglia Pinelli”. Già, Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico, falsamente accusato e morto dopo un volo di quattro piani da una finestra della Questura.

Ma il 12 dicembre non è soltanto ferita aperta e giustizia negata, è anche il simbolo di un potere istituzionale che non aveva esitato a ricorrere alla manovalanza fascista e alle bombe pur di fermare il cambiamento e salvaguardare lo status quo sociale e politico. L’avevano chiamata strategia della tensione e l’idea era diffondere paura e suscitare domanda d’ordine. Un’idea non particolarmente originale, ma di notevole successo tra i guardiani degli interessi dominanti, visto che è tuttora molto in voga in giro per il mondo. E se avete qualche dubbio, allora guardate cosa succede in Turchia, il paese Nato del coccolato alleato Erdogan, dove viene applicata quasi alla lettera, oppure fermatevi un attimo a ragionare sulle fortune elettorali che raccolgono le campagne xenofobe e l’istigazione alla paura. Anche per questo la memoria di piazza Fontana non può e non deve essere ridotta a mera commemorazione, ma anzi, soprattutto in questi tempi di Daesh, guerre, razzismo e stati di emergenza, deve diventare occasione per prendere parola, manifestarsi e schierarsi sul presente e sul futuro.

Sabato prossimo a Milano non ci sarà, quindi, soltanto la commemorazione istituzionale, ma anche un corteo cittadino che intende unire la memoria della strage di Stato a quello che accade oggi. “Ricordare le stragi di ieri, fermare le guerre di oggi” si intitola infatti l’appello firmato da numerose realtà dell’antifascismo e antirazzismo milanese. E non è un caso se tra le prime firme, dopo quelle della famiglia Pinelli, Licia, Claudia e Silvia, e di Pia Valpreda, troviamo l’adesione della Comunità curda, perché oltre al ponte di dolore e rabbia che unisce piazza Fontana, Suruç e Ankara, c’è anche la condivisione di valori e aspirazioni.

E poi, diciamoci la verità, nei nostri mondi, quelli dei movimenti, dell’attivismo sociale e politico e delle varie disastrate sinistre, siamo rimasti parecchio smarriti dopo Parigi e abbiamo un disperato e urgente bisogno di ritrovare una voce, un punto di vista, un’opzione visibile e credibile. Non solo per noi stessi, beninteso, ma perché quando in mezzo a un presente in subbuglio, fatto di crisi europea sempre più acuta, di vecchie e nuove guerre permanenti, di stati emergenziali e di frontiere blindate, viene a mancare un punto di vista alternativo, allora diventa maledettamente concreto il rischio di finire schiacciati nella morsa dei fascismi in salsa islamica, come Daesh, e di quelli in salsa nostrana, da Le Pen a Trump e a Salvini.

E non è un bel vedere che in mancanza di questo punto di vista ci sia chi si accontenta di arruolarsi nella tifoseria del Putin di turno, se non peggio.

Non sarà certamente un 12 dicembre a risolvere i nostri problemi, ma da qualche parte bisogna pure iniziare e forse il giorno più adatto per farlo è proprio questo, poiché la memoria e la consapevolezza delle infamie di ieri aiutano a non perdere la lucidità nel presente. Si parte alle ore 15.30 da P.ta Venezia, si passa anche dal consolato turco e si finisce in piazza Fontana, insieme ai familiari delle vittime della strage.

(Intervento pubblicato su il Manifesto dell’11 dicembre 2015 con il titolo "Un 12 dicembre particolare")

Evento facebook per il corteo: www.facebook.com/events/1511580295821770/

In Antifascismo Tags 12 dicembre, piazza fontana, pinelli, strage di stato, milano, erdogan, curdi, guerra, valpreda, daesh, strategia della tensione, Parigi, ankara, Suruc, terrorismo
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Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

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