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il blog di Luciano Muhlbauer

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Un 12 dicembre per non dimenticare le infamie di ieri e fermare i fascismi e le guerre di oggi

December 11, 2015

Il 12 dicembre è un giorno particolare per Milano. Ancora oggi, 46 anni dopo lo scoppio della bomba in Piazza Fontana, non ce l’hanno fatta a normalizzare e addomesticare la memoria, tant’è che lo stesso neoprefetto, l’ex questore Marangoni, ha voluto caratterizzare il suo arrivo in città dichiarando che sarà necessario “ripensare al rapporto con la famiglia Pinelli”. Già, Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico, falsamente accusato e morto dopo un volo di quattro piani da una finestra della Questura.
 

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In Antifascismo Tags 12 dicembre, piazza fontana, pinelli, strage di stato, milano, erdogan, curdi, guerra, valpreda, daesh, strategia della tensione, Parigi, ankara, Suruc, terrorismo
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Ricordare le stragi di ieri, fermare le guerre di oggi - 12D a Milano - Corteo antifascista e antirazzista

November 23, 2015

Come avviene ormai da qualche anno, in occasione del 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana, ci sarà a Milano il corteo cittadino che vuole andare oltre la mera commemorazione istituzionale, per non disperdere la memoria della strage di Stato e della morte di Pinelli in Questura, ma anche per collegare i fatti di ieri con le battaglie da fare oggi. Per organizzare la manifestazione c'era stata un’assemblea cittadina, che aveva condiviso e avviato la costruzione dell’iniziativa. Ma poi sono arrivate le stragi di Parigi e, inevitabilmente, tutti quanti abbiamo dovuto fare una riflessione, non certo per rinunciare alla mobilitazione di piazza, che sarebbe, anzi, la cosa più sbagliata, ma per darle un senso più ampio.

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In Antifascismo Tags 12 dicembre, piazza fontana, strage di stato, strage, strategia della tensione, Parigi, da'esh, daesh, guerra, terrorismo, Turchia, curdi, rojava, siria, pinelli
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Siamo in guerra?

November 17, 2015

Siamo in guerra? Un interrogativo rimbalzato un po’ dappertutto dopo le stragi parigine. Siamo in guerra, senza punto interrogativo, è quanto ha comunicato ieri la presidenza francese, con tutto ciò che ne consegue in termini di richieste agli alleati europei e annunci di stati di emergenza permanenti e costituzionalizzati. E allora, poiché la guerra è una cosa tremendamente seria, forse è il caso che su queste domande e risposte ci facciamo qualche ragionamento onesto, senza farci guidare dalle emozioni del momento e, soprattutto, senza quella nauseante ipocrisia che qui in Europa ci piace tanto.

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In Guerre e Pace Tags guerra, pace, Parigi, da'esh, isis, Turchia, pkk, siria, iraq, Nato, bush, stato d'emergenza, francia
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Il miglior alleato degli islamisti sta a destra

January 8, 2015

L’attacco terroristico a Charlie Hebdo è destinato a lasciare il segno, non solo in Francia, ma in tutta Europa. Per la sua ferocia, per il bersaglio scelto, per il simbolismo che evoca. Ed è indubbio che questo fosse esattamente l’obiettivo di chi aveva direttamente o indirettamente ispirato l’attentato, al di là della consapevolezza o meno e dell’appartenenza organizzativa (Al Qaeda, Isis, cani sciolti, altro?) degli esecutori materiali dell’infame atto.

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In Politica Tags islam, al qaeda, 8 gennaio, Kobane, Parigi, regione lombardia, antifascismo, Charlie Hebdo, moschea, antirazzismo, da'esh, lega, isis
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Mi e el mè amis Peppo 😎

pic by Rui
Mi e el mè amis Peppo 😎 pic by Rui
Un’altra settimana uguale e peggio in Palestina. Ogni giorno è un nuovo massacro a Gaza e una nuova aggressione coloniale in Cisgiordania. Israele parla ormai apertamente di campo “umanitario”, leggi campo di internamento, e
Un’altra settimana uguale e peggio in Palestina. Ogni giorno è un nuovo massacro a Gaza e una nuova aggressione coloniale in Cisgiordania. Israele parla ormai apertamente di campo “umanitario”, leggi campo di internamento, e di “emigrazione volontaria”, leggi deportazione, e il suo sponsor Trump sanziona Francesca Albanese, colpevole di non stare zitta. E l’Europa? E l’Italia? Se va bene un po’ di chiacchiere, altrimenti neanche quello, mentre nei fatti continua la complicità con il genocidio. Oggi di nuovo in piazza, stamattina nel centro di Milano, ora a Sesto San Giovanni. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Per capire cosa sta succedendo di solito conviene guardare ai fatti, piuttosto che alle parole, specie oggi. E i fatti sono la consegna di decine di bulldozer D9 dagli Usa all’esercito israeliano, cioè di quei macchinari utilizzati per d
Per capire cosa sta succedendo di solito conviene guardare ai fatti, piuttosto che alle parole, specie oggi. E i fatti sono la consegna di decine di bulldozer D9 dagli Usa all’esercito israeliano, cioè di quei macchinari utilizzati per demolire le case e spianare il terreno a #Gaza e in #Cisgiordania. Le parole dicono “tregua”, ma i fatti parlano di deportazione di massa e pulizia etnica. #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Si parla di tregua, ma nella realtà di tutti i giorni c’è soltanto il massacro sistematico a Gaza e l’espansione coloniale nella Cisgiordania occupata, così come continua, come se niente fosse, la complicità co
Si parla di tregua, ma nella realtà di tutti i giorni c’è soltanto il massacro sistematico a Gaza e l’espansione coloniale nella Cisgiordania occupata, così come continua, come se niente fosse, la complicità con il genocidio da parte del nostro governo. Quindi, anche questo sabato in piazza a #Milano a fianco della resistenza palestinese. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale

#Gaza
#StopGenocide 
#EndOccupation 
#FreePalestine
Anche oggi, come sempre, a #Milano con la #Palestina e la sua #resistenza contro il genocidio e l’occupazione coloniale #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’e
Il @milanopride pieno di gente, con netta prevalenza di giovani e giovanissim3. Ormai è diventata una sua caratteristica. Forse ci si poteva aspettare più politica, visto il momento di reazione globale. Certo nella piattaforma c’era, compresa la denuncia del genocidio palestinese, e anche sui carri politici e sociali, ma tra le persone sembra essere prevalsa la voglia di mostrare se stessi, di dire eccomi e non me ne vado. #MilanoPride #ResistenzaArcobaleno #NoPrideInGenocide

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