Ieri sera la Questura di Modena ha arrestato Aldo Milani, sindacalista e coordinatore nazionale del SiCobas, uno dei sindacati di base più attivi nel settore della logistica. Nel momento in cui scrivo le notizie sono ancora molto frammentarie e non si conosce ancora l’esatto quadro accusatorio, ma è più che probabile che Aldo sia stato colpito a causa della sua attività sindacale. Infatti, rivendicare i propri diritti, anche quelli più elementari, è molto rischioso per i facchini e le forze dell’ordine, su richiesta padronale, ricorrono con estrema facilità alla violenza per sciogliere picchetti e presidi e porre fine agli scioperi.
Qui sotto potete leggere il comunicato del SiCobas di ieri sera. Sempre stanotte sono partiti i primi scioperi di protesta per chiedere l’immediata liberazione di Aldo. Per tenervi aggiornati fate riferimento al sito e alla pagina facebook del sindacato.
Massima solidarietà con il SiCobas! Aldo libero subito!
AGGIORNAMENTO H. 15.00:
le accuse da parte della Questura sono pesantissime e infamanti, in sostanza di aver preso delle bustarelle per calmierare gli scioperi. C'è anche un video, diffuso alla stampa, dove si vede il passaggio di una busta a una persona seduta accanto a Milani. Anche quella persona è indagata e la stampa lo presenta come dirigente SiCobas. Sulla pagina fb del sindacato è stato pubblicato il video della conferenza stampa dell'avvocato di Milani. Milani respinge tutte le accuse e la seconda persona indagata, quella della busta, non fa parte del sindacato.
AGGIORNAMENTO DEL 28 GENNAIO: Aldo Milani è stato liberato il pomeriggio su ordine del giudice e quello che emerge è che tutto quello che i media e i commentatori un po' troppo precipitosi hanno raccontato per un'intera giornata è un teorema senza fondamenta. Per un primo resoconto vi consiglio l'articolo di Popoff quotidiano.
STASERA LA QUESTURA DI MODENA HA ARRESTATO ALDO MILANI
Nel tardo pomeriggio di oggi, 26 gennaio 2016, il nostro coordinatore nazionale Aldo Milani è stato prelevato dalla Polizia, arrestato e tradotto nel carcere di Modena e a tuttora il suo difensore non è stato messo in grado di contattarlo.
E' evidente che ci troviamo di fronte a un escalation repressiva senza precedenti: lo stato dei padroni, non essendo riuscito a fermare con i licenziamenti, le minacce, le centinaia di denunce, i fogli di via, le manganellate e i lacrimogeni una lotta che in questi anni ha scoperchiato la fogna dello sfruttamento nella logistica e il fitto sistema di collusioni e complicità tra padroni, istituzioni e sistema delle cooperative, ora cerca di fermare chi ha osato disturbare il manovratore.
Dopo le leggi liberticide sul lavoro, dopo la riduzione dei salari alla miseria, quanto i lavoratori hanno conquistato fin qui con le loro lacrime e il loro sangue viene messo nel mirino della repressione immediata che cerca di colpire chiunque osi ribellarsi e, soprattutto, osi praticare un’azione politica che vada nella prospettiva della liberazione dalla schiavitù del salario.
Il disegno repressivo vuole distogliere l'attenzione dalle situazioni di sfruttamento in cui versa il mondo del lavoro e la logistica in particolare: contro questa barbarie si è alzato un movimento di lotta che non ha eguale negli ultimi anni, per durezza delle forme di lotta e per i risultati raggiunti.
La sostanza è semplice: con l'arresto di Aldo Milani si vuol mettere definitivamente fuorilegge la libertà di sciopero!
Se il nemico di classe si illude di sbarazzarsi del SI Cobas decapitando il gruppo dirigente, si sbaglia di grosso!
A quest'attacco politico frontale risponderemo da subito con l'unica arma che gli operai hanno a disposizione: l'autorganizzazione e la lotta.
Proclamiamo quindi fin da ora la mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, e chiamiamo le reti di simpatizzanti e solidali a mobilitarsi nelle iniziative che nelle prossime ore saranno indette dal SI Cobas contro la repressione e per la liberazione immediata di Aldo.
Seguiranno altre comunicazioni non appena avremo aggiornamenti.
26/01/2016
SI COBAS NAZIONALE