Un giorno osannati, quello dopo di nuovo dimenticati, sempre costretti a giustificarsi e a barcamenarsi tra potenze che prima li usano e poi li gettano. È la storia di praticamente tutti i popoli senza terra, è sicuramente la storia di quello curdo e di quello palestinese. E poi ci sono momenti, come quello attuale, in cui l’oppressore di turno cerca di approfittare della congiuntura per dare una spallata decisiva.
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