• Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014
Menu

il blog di Luciano Muhlbauer

  • Home
  • Chi sono
  • Contatti
  • Archivio 2005-2014
free kurdistan palestine2.jpg

Solidali con curdi e palestinesi, mai complici degli oppressori – in piazza a Milano sabato 27 giugno

June 24, 2020

Un giorno osannati, quello dopo di nuovo dimenticati, sempre costretti a giustificarsi e a barcamenarsi tra potenze che prima li usano e poi li gettano. È la storia di praticamente tutti i popoli senza terra, è sicuramente la storia di quello curdo e di quello palestinese. E poi ci sono momenti, come quello attuale, in cui l’oppressore di turno cerca di approfittare della congiuntura per dare una spallata decisiva.

Il regime di Erdogan è più tronfio che mai, ha allargato il suo raggio d’azione fino in Libia, reprime ogni opposizione interna e, soprattutto, cerca di spazzare via ogni organizzazione curda, indipendente e democratica. In questi giorni, mentre in Rojava si continua a resistere alle truppe d’invasione turche, è stata avviata l’operazione “Artiglio di Tigre”, cioè l’invasione turca del nord dell’Iraq. Nel frattempo, il regime sta intensificando ulteriormente la repressione all’interno della Turchia, incarcerando gli oppositori, compreso un numero crescente di parlamentari, e rimuovendo con la forza i sindaci eletti dell’Hdp nelle zone a maggioranza curda.

Netanyahu, nonostante i suoi mille guai giudiziari, è padrone del campo e con il consenso di Gantz e il via libera di Trump punta ad archiviare definitivamente ogni residuo del processo di pace e del diritto internazionale, passando dall’occupazione militare, dalle colonie e dai muri all’annessione tout court dei territori palestinesi. Dovrebbe succedere il 1° luglio prossimo, quando il parlamento israeliano sarà chiamato a votare la legge che annette terre palestinesi della valle del Giordano.

Le iniziative di Erdogan e Netanyahu infrangono qualsiasi norma del diritto internazionale, fanno carta straccia dei tanto evocati principi democratici e violano sistematicamente i diritti umani. Eppure, come se niente fosse, per i nostri governi continuano ad essere i preziosi alleati di sempre e anche l’informazione mainstream pare non riesca proprio a liberarsi del suo sguardo asimmetrico. Certo, capita che ci sia qualche dichiarazione ben fatta, una promessa (presto dimenticata) o persino una decisa alzata di scudi, ma alla fine della fiera non succede mai nulla di concreto. Insomma, un po’ come il caso Regeni, ma su scala molto più vasta.

Oggi, i governi europei sembrano considerare curdi e palestinesi sacrificabili sull’altare dei propri interessi, mentre Erdogan e Netanyahu possono contare sulle mille complicità, esplicite e non. E, come se non bastasse, ogni tanto succede pure che qualcuno smarrisca tragicamente la bussola anche nel campo che dovrebbe naturalmente opporsi alla repressione e alla negazione dei diritti più elementari.

In altre parole, oggi c’è bisogno della nostra voce e della nostra solidarietà, c’è bisogno che venga rotto questo insopportabile silenzio.

Sabato 27 giugno, a Milano, ci saranno due mobilitazioni, contro il progetto di annessione delle terre palestinesi e contro la repressione e la guerra di Erdogan:

  • h. 16.00, presidio in p.ta Venezia, No all’annessione, promosso dalla Comunità palestinese della Lombardia e dai Giovani palestinesi d'Italia

  • h. 17.30, presidio al Consolato turco, via A. Canova, Tuteliamo insieme i diritti umani in Turchia, promosso dalla Comunità curda milanese e con numerosissime adesioni, per chiedere la liberazione dei prigionieri politici.

Insomma, fate circolare questi appuntamenti e partecipate, perché oggi e qui è la cosa giusta da fare.

Ovviamente, avremo cura del distanziamento e porteremo le nostre mascherine.

curdi.jpg
palestinesi.jpg
In Guerre e Pace Tags curdi, kurdistan, Turchia, erdogan, Netanyahu, palestinesi, palestina, israele, annessione, repressione, presidio, Milano, 27 giugno
← Lambretta, Torchiera, RiMake e la miopia della politica cittadinaÈ partita l’operazione Salviamo Fontana →

Feed Instagram

Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco.  Israele continua a bombardare e bloccare l&
Gaza e tutta la Palestina non fanno più notizia. È questo il principale risultato dei cosiddetti “accordi di pace”, che in realtà non sono nemmeno un vero cessate il fuoco. Israele continua a bombardare e bloccare l’afflusso degli aiuti, mentre gran parte della popolazione di Gaza è costretta in metà del territorio della striscia. In Cisgiordania non va meglio, perché coloni ed esercito proseguono nella pulizia etnica e nella cacciata dei palestinesi dalle loro terre. Questa è la realtà sul campo, mentre qui da noi i complici hanno fatto calare il silenzio e destre e “riformisti” del Pd vogliono persino tappare la bocca ai chi denuncia i crimini di Israele, proponendo la messa fuorilegge della critica al sionismo. Per questo occorre tenere viva la mobilitazione. Tutto il resto sono chiacchiere #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si
Continua la campagna del governo Meloni per eliminare manu militari ogni voce fuori dal suo coro. Oggi è toccato all’Askatasuna di Torino. Ma si illudono se pensano che uno sgombero possa chiudere la bocca alle persone. Si illudono e si sbagliano, alla grande! Giù le mani dall’Askatasuna! #Aska #Askatasuna
PER PINO E LICIA PER NON DIMENTICARE PINELLI ASSASSINATO   La memoria è una cosa importante, serve per affrontare il presente e, soprattutto, il futuro. E non bisogna mai dimenticare Piazza Fontana e la morte poco accidentale di Giuseppe Pinelli, ferroviere e anarchico, accusato ingiustamente nel quadro dei depistaggi all’indomani della strage e fatto precipitare nella notte del 15 dicembre 1969 da una finestra del quarto piano della Questura di Milano. Nessuno avrebbe mai pagato per la sua morte o per le tante bugie e, alla fine, la spiegazione giudiziaria sarebbe stata un misterioso “malore attivo”. Morto Pinelli, il depistaggio continuò e il 16 dicembre fu arrestato un altro anarchico milanese, Pietro Valpreda, che rimase in carcere innocente per 3 anni. Solo molti anni più tardi una parte della verità storica sulla strage di Stato riuscì a farsi largo anche sul piano giudiziario, con l’individuazione dei responsabili della strage nei neofascisti di Ordine Nuovo. La famiglia Pinelli avrebbe dovuto aspettare 40 anni perché lo Stato, nella persona del Presidente della Repubblica Napolitano, riconoscesse la “verità storica” su Pinelli e sulla strage di piazza Fontana. Una verità storica che i movimenti avevano denunciato sin dai primi momenti e che anche oggi, in tempi di galoppante revisionismo governativo, potrà continuare a vivere soltanto attraverso la memoria e l’impegno collettivo. #pinelli #giuseppepinelli #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA
STRAGE FASCISTA E DI STATO
 
Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni p
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO   Sono passati 56 anni dal giorno in cui apparati dello Stato, con la manovalanza neofascista, inaugurarono la cosiddetta strategia della tensione, il cui obiettivo era creare le condizioni per svolte autoritarie che potessero fermare i grandi movimenti di massa, di operai e studenti, che negli anni 68 e 69 aprirono nuovi spazi e stavano conquistando diritti sociali e civili per tutte e tutti. Nella strage di piazza Fontana morirono direttamente 17 persone, ai quali va aggiunto Pino Pinelli, ingiustamente accusato e fatto volare da una finestra della Questura di Milano. Anche quest’anno il 12 dicembre i movimenti milanesi, ai quali si sono aggiunte le associazioni palestinesi, sono scesi in piazza non solo per ricordare, ma anche per ribadire che senza il protagonismo delle persone e dei movimenti, senza conflitto, i diritti e le libertà sono sempre sotto tiro, allora come oggi. Specie oggi, in tempi in cui vecchi fantasmi, dalle politiche autoritarie e repressive fino alla guerra, si stanno riaffacciando.   #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA 
STRAGE FASCISTA E DI STATO 

12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente
A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la mor
12 DICEMBRE PIAZZA FONTANA STRAGE FASCISTA E DI STATO 12 dicembre, strage di piazza Fontana,
Pinelli assassinato Valpreda innocente A cinquantasei anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordiamo la matrice fascista di quell’attentato, la morte di Giuseppe Pinelli e l’ingiusta persecuzione contro gli anarchici. Non si tratta di un esercizio rituale, ma della necessità di leggere il presente attraverso le continuità che lo attraversano. Ci troviamo alle 18.30 in piazza 24 Maggio a #Milano #piazzafontana #stragefascista #stragedistato #antifa

Categorie

  • Grandi Opere (1)
  • Razzismo (1)
  • Casa (2)
  • Territorio (2)
  • Diritti (3)
  • Guerre e Pace (3)
  • Scuola e Istruzione (3)
  • Sicurezza (3)
  • Solidarietà (9)
  • Lavoro (17)
  • Internazionale (22)
  • Movimenti (29)
  • Antifascismo (36)
  • Politica (38)

Tag 

  • milano
  • Milano
  • antirazzismo
  • antifascismo
  • antifa
  • movimenti
  • Expo 2015
  • curdi
  • repressione
  • Turchia
  • rojava
  • sgomberi
  • erdogan
  • solidarietà
  • regione lombardia
  • pkk
  • migranti
  • jobs act
  • elezioni 5 giugno
  • Elezioni Comune Milano 2016

Powered by IlCapitano