La guerra è alle porte, dobbiamo difendere l’Europa, i nostri valori, la libertà e la democrazia, dobbiamo riarmarci, prepararci alla guerra, diventare nuovi guerrieri. Grande è la confusione e forse non poteva essere diversamente. Troppo rapida e violenta è stata l’irruzione di Trump e Musk, che fedeli al vecchio motto dei miliardari della Silicon Valley, move fast and break things, hanno spazzato via in tempo record radicate convinzioni geopolitiche e anni di incessanti proclami sulla guerra fino alla vittoria.
Read MoreSolidali con curdi e palestinesi, mai complici degli oppressori – in piazza a Milano sabato 27 giugno
Un giorno osannati, quello dopo di nuovo dimenticati, sempre costretti a giustificarsi e a barcamenarsi tra potenze che prima li usano e poi li gettano. È la storia di praticamente tutti i popoli senza terra, è sicuramente la storia di quello curdo e di quello palestinese. E poi ci sono momenti, come quello attuale, in cui l’oppressore di turno cerca di approfittare della congiuntura per dare una spallata decisiva.
Read MoreSiamo in guerra?
Siamo in guerra? Un interrogativo rimbalzato un po’ dappertutto dopo le stragi parigine. Siamo in guerra, senza punto interrogativo, è quanto ha comunicato ieri la presidenza francese, con tutto ciò che ne consegue in termini di richieste agli alleati europei e annunci di stati di emergenza permanenti e costituzionalizzati. E allora, poiché la guerra è una cosa tremendamente seria, forse è il caso che su queste domande e risposte ci facciamo qualche ragionamento onesto, senza farci guidare dalle emozioni del momento e, soprattutto, senza quella nauseante ipocrisia che qui in Europa ci piace tanto.
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