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il blog di Luciano Muhlbauer

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Il divieto di manifestare non esiste, non più

May 17, 2020

Il divieto di manifestare non esiste e non può esistere, non più. Non esiste più nella realtà, perché già dopo i primi allentamenti forme di manifestazione, nel rispetto delle distanze e delle misure di sicurezza, ci sono state e non sempre sono piovute multe o divieti. Non esiste più dal punto di vista del buon senso, perché una cosa era vietare manifestazioni quando l’unica occasione di socializzazione consentita era la coda al supermercato, altra cosa è quando, nel rispetto delle misure di sicurezza, potrai assembrarti praticamente ovunque, al lavoro, sui mezzi, al mercato, al ristorante eccetera. Infine, non può esistere legalmente, come molti costituzionalisti sottolineano da giorni, perché un diritto costituzionalmente tutelato non può essere sospeso a tempo indefinito da uno stato d’emergenza dichiarato ai sensi del Codice della protezione civile, come peraltro ora sembra prendere atto anche il decreto legge varato dal governo il 16 maggio e il Dpcm del 17 maggio.

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In Politica Tags covid-19, coronavirus, fase 2, milano, libertà manifestare, decreto legge 33 del 16 maggio 2020, stato d'emergenza, stato autoritario, costituzione
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In occasione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese, istituita dall’ONU nel 1977, si sono tenute due manifestazioni nazionali a Roma e a #Milano. C’è chi pensa che ormai non bisogna più mobilitarsi, perché c’è un cessate il fuoco e perché si sta andando verso la pace, ma purtroppo la realtà sul campo è ben diversa. La maggior parte di Gaza è sotto occupazione militare israeliana e nella restante parte, dove si trova ammassata tra le macerie la quasi totalità della popolazione, continuano gli interventi militari e le uccisioni e gli aiuti umanitari entrano solo con contagocce. Per non parlare di quello che accade in Cisgiordania, dove coloni e esercito di occupazione intensificano addirittura le operazioni di pulizia etnica in un crescendo di violenza. Tutto questo è possibile solo grazie alla copertura dei governi alleati di Israele, tra cui quello italiano, che blaterano di una pace che non c’è e che, di fatto, altro non fanno che proseguire la loro complicità con i crimini di Israele. Ecco perché bisogna continuare a stare in piazza, a intervenire in ogni occasione e non permettere mai che cali il silenzio su quello che accade in Palestina. #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine #Resistenza
A MILANO CONTRO LA FINANZIARIA DEL RIARMO 
A #Milano migliaia in piazza per lo sciopero generale convocato dal sindacalismo di base contro una manovra finanziaria che continua a tagliare la spesa sociale e avvia lo spostamento delle risorse pubbliche
A MILANO CONTRO LA FINANZIARIA DEL RIARMO A #Milano migliaia in piazza per lo sciopero generale convocato dal sindacalismo di base contro una manovra finanziaria che continua a tagliare la spesa sociale e avvia lo spostamento delle risorse pubbliche verso il riarmo, mentre decrescono i salari e aumentano le rendite e i profitti di pochi. Tantissime le bandiere della Palestina, perché neanche per un minuto dobbiamo farci distrarre da una pace che c’è solo nella propaganda dei complici di Netanyahu. #scioperogenerale #stopriarmo #FreePalestine
28 NOVEMBRE - SCIOPERO GENERALE CONTRO LA FINANZIARIA
Di fronte agli ultimi dati ufficiali che confermano ancora una volta che l’Italia, insieme alla Grecia, è l’unico paese europeo dove i salari reali sono diminuiti, la finanziari
28 NOVEMBRE - SCIOPERO GENERALE CONTRO LA FINANZIARIA Di fronte agli ultimi dati ufficiali che confermano ancora una volta che l’Italia, insieme alla Grecia, è l’unico paese europeo dove i salari reali sono diminuiti, la finanziaria del governo sceglie di tagliare la spesa sociale, ignorare la questione salariale e iniziare lo spostamento di fondi pubblici verso la spesa militare. Contro la finanziaria di guerra e a fianco del popolo palestinese, sciopero generale e corteo a Milano da porta Venezia alle 9.30
Oggi è passato un anno dalla morte di Ramy, un anno pieno di proclami che condannavano il ragazzo e assolvevano gli inseguitori. Nel frattempo non si trovavano più delle prove, mentre la famiglia continua ad attendere una verità
Oggi è passato un anno dalla morte di Ramy, un anno pieno di proclami che condannavano il ragazzo e assolvevano gli inseguitori. Nel frattempo non si trovavano più delle prove, mentre la famiglia continua ad attendere una verità giudiziaria. La morte di Ramy non ci parla solo di una giovane vita rubata, ma anche di una città che esclude, che fatica ad ascoltare se stessa e preferisce i racconti di comodo. Oggi il quartiere ha ricordato Ramy, perché non si può morire così e perché non si deve ripetere mai più. Per Milano, per noi. #RamyVive
Corteo per il diritto all’abitare e per la città pubblica a #Milano. E ovviamente al fianco del popolo palestinese
Corteo per il diritto all’abitare e per la città pubblica a #Milano. E ovviamente al fianco del popolo palestinese

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