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il blog di Luciano Muhlbauer

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“Israele ha il diritto di difendersi”: lo slogan che copre il genocidio in diretta

June 13, 2025

 “Israele ha il diritto di difendersi”. Sembra incredibile, ma è passata solo qualche ora dall’attacco israeliano all’Iran ed è già tornato il solito ritornello, ovviamente condito con l’altrettanto classico invito alla moderazione. 

“Israele ha il diritto di difendersi” giustifica da decenni qualsiasi cosa decida di fare Israele. E giustifica quello che sta facendo oggi.  

Un anno e mezzo di massacro sistematico della popolazione di Gaza. Una distruzione talmente metodica e totale che solo un disonesto può non chiamarla con il suo nome: genocidio. 

Una pulizia etnica che si fa sempre più intensa nei territori occupati della Cisgiordania, mentre interi campi profughi vengono rasi al suolo. 

I palestinesi vengono cacciati, sequestrati, torturati, affamati e uccisi, non importa se uomini o donne, giovani o anziani. La loro colpa è semplicemente quella di rifiutarsi di abbandonare “volontariamente” la loro terra e di andare in un esilio senza ritorno. 

L’avesse fatto Putin, saremmo già alla guerra nucleare, da un pezzo. 

Ma non è Putin, è il caro alleato dell’Occidente e l’occupante avrà pure il diritto di difendersi dagli occupati. 

Ma Israele non si limita al territorio che occupa illegittimamente e considera suo per diritto divino, cioè dal fiume al mare, come afferma una miriade di documenti e dichiarazioni ufficiali, anche se dalle nostre parti fanno finta di non avere sentito e letto. E allora avanti con l’occupazione militare di nuovi territori, in Libano e in Siria, dove già in passato erano state occupate e annesse le alture del Golan.  

Si riscrivono manu militari i confini, si compiono omicidi politici, pardon “mirati”, e si bombarda dove, quando e come pare opportuno.  

Tutto questo in nome del diritto di difendersi, di Israele, ovviamente, perché gli altri pare non contino.  

E anche tu, cittadino e cittadina di un paese occidentale, devi fare molta attenzione, perché se critichi lo sterminio dei palestinesi e la violazione di ogni norma del diritto internazionale ti accusano pure di antisemitismo, persino se sei ebreo. In Germania l’organizzazione “Voci ebraiche per una giusta pace in Medio Oriente” è stata appena classificata “estremismo straniero” dai servizi segreti e messa sotto sorveglianza alla pari dell’Afd. 

Nessun governo europeo ha deciso sanzioni o interrotto le innumerevoli collaborazioni con Israele, comprese quelle militari, neanche dopo un anno mezzo di inferno quotidiano scatenato su un fazzoletto di terra grande più o meno come la provincia di Monza e Brianza. 

Però le belle parole e i gesti carini arrivano ultimamente, visto che l’opinione pubblica inizia ad avere qualche dubbio sul ritornello “Israele ha il diritto di difendersi”. 

Il Regno Unito ha messo sanzioni a due ministri del governo israeliano. Bravi. Peccato, però, che continui come se niente fosse la stretta collaborazione militare con l’esercito israeliano. 

Il governo italiano si fa bello portando alcuni bambini palestinesi feriti in Italia, ma nel contempo continua a collaborare a tutti i livelli con Israele, cioè con coloro che quei bambini li hanno feriti. 

Anzi, cantiamo pure insieme all’Eurovision e giochiamo insieme a calcio in tutte le competizioni per squadre e per nazionali. E guai se hai qualcosa da ridire, loro mica sono russi, loro sono amici, anche se preferiremmo che ammazzassero i civili con più discrezione. 

Gli Stati Uniti, vabbè, lasciamo perdere. Senza le loro armi, senza il loro sostegno finanziario e senza la loro copertura diplomatica Israele non avrebbe potuto fare nulla di ciò che ha fatto e sta facendo. Era così con Biden, è così con Trump. 

In fondo, Israele fa comodo, fa un po’ di lavoro sporco anche per noi. 

Così stanno le cose in Occidente, quello che si vorrebbe culla della civiltà e dei diritti umani. L’Occidente dei rastrellamenti e dell’esercito nelle strade di Los Angeles, l’Occidente del riarmo e del welfare da tagliare e, infine, l’Occidente dell’ipocrisia e della complicità con il genocidio in diretta streaming. 

Lo disse un secolo fa l’indiano Rabindranath Tagore: “È divenuto sempre più chiaro che al di fuori dell’Europa la torcia della civiltà europea è stata usata non per illuminare la via, ma per appiccare incendi”.

 Pubblicato su Milano in Movimento il 13 giugno 2025

In Internazionale Tags israele, gaza, palestina, palestine, cisgordania, iran, genocidio, guerra
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“Oh gentiluomini, il tempo della vita è breve! Trascorrere questa brevità nella bassezza sarebbe cosa troppo lunga. Se viviamo è per marciare sulla testa dei Re. Se moriamo, o che bella morte, quando i Principi muoiono con noi. Ora per le nostre coscienze le armi sono giuste. Quando l’intenzione nel portarle è ragionevole.” [William Shakespeare, Enrico IV] #Bresci #GaetanoBresci #Monza
Un anno dopo hai finalmente raggiunto il luogo che desideravi. Ti abbiamo accompagnato su in Valle al campeggio del @festivalaltafelicita di Venaus e ora sei qui, all’ombra di due alberi che Nicoletta e Andrea hanno scelto per te. 
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Un anno dopo hai finalmente raggiunto il luogo che desideravi. Ti abbiamo accompagnato su in Valle al campeggio del @festivalaltafelicita di Venaus e ora sei qui, all’ombra di due alberi che Nicoletta e Andrea hanno scelto per te. Chi ha compagn3 non muore mai! Continua il tuo viaggio Tartaro ✊❤️‍🔥
Fermare il genocidio, rompere ogni complicità, stare dalla parte del popolo palestinese e della sua resistenza. Di nuovo in piazza a #Milano

#Gaza
#StopGenocide 
#EndOccupation 
#FreePalestine
Fermare il genocidio, rompere ogni complicità, stare dalla parte del popolo palestinese e della sua resistenza. Di nuovo in piazza a #Milano #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine
Sono passati 24 anni e come ogni anno ci ritroviamo in questa piazza, dove lo Stato italiano uccise Carlo. In quel 2001 la repressione si abbatté su decine di migliaia di persone. Le forze dell’ordine picchiarono, violarono i diritti uma
Sono passati 24 anni e come ogni anno ci ritroviamo in questa piazza, dove lo Stato italiano uccise Carlo. In quel 2001 la repressione si abbatté su decine di migliaia di persone. Le forze dell’ordine picchiarono, violarono i diritti umani, falsificarono prove e mentirono. Oggi, dopo tanti anni, diversi processi e molti governi di diverso colore, la conclusione è che l’omertà di Stato ha prevalso e, anzi, praticamente tutti i responsabili della repressione sono stati premiati con promozioni. L’ultimo solo qualche giorno fa, mentre il penultimo è stato persino nominato Questore di Monza un mese e mezzo fa. Per questo non possiamo dimenticare nulla, specie oggi in tempi di genocidio normalizzato e quando dobbiamo fare i conti con un decreto sicurezza, che vorrebbe elevare l’impunità a legge dello Stato. #CarloVive #Carlo #CarloGiuliani #Genova #G8 #20luglio #piazzaAlimonda
Carlo vive! ❤️✊

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Carlo vive! ❤️✊ #Carlo #CarloGiuliani #Genova #G8 #20luglio #piazzaAlimonda #2001
Non serve ricordare ogni volta quello che succede a Gaza e in Cisgiordania, perché tutt3 sanno quello che succede e quella cosa si chiama pulizia etnica e genocidio. Serve invece ricordarci sempre che quella infamia è possibile solo gra
Non serve ricordare ogni volta quello che succede a Gaza e in Cisgiordania, perché tutt3 sanno quello che succede e quella cosa si chiama pulizia etnica e genocidio. Serve invece ricordarci sempre che quella infamia è possibile solo grazie alle complicità. E tra i complici c’è anche –e pure in prima fila- il governo italiano. #Milano #Gaza #StopGenocide #EndOccupation #FreePalestine

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