“Israele ha il diritto di difendersi”. Sembra incredibile, ma è passata solo qualche ora dall’attacco israeliano all’Iran ed è già tornato il solito ritornello, ovviamente condito con l’altrettanto classico invito alla moderazione.
“Israele ha il diritto di difendersi” giustifica da decenni qualsiasi cosa decida di fare Israele. E giustifica quello che sta facendo oggi.
Un anno e mezzo di massacro sistematico della popolazione di Gaza. Una distruzione talmente metodica e totale che solo un disonesto può non chiamarla con il suo nome: genocidio.
Una pulizia etnica che si fa sempre più intensa nei territori occupati della Cisgiordania, mentre interi campi profughi vengono rasi al suolo.
I palestinesi vengono cacciati, sequestrati, torturati, affamati e uccisi, non importa se uomini o donne, giovani o anziani. La loro colpa è semplicemente quella di rifiutarsi di abbandonare “volontariamente” la loro terra e di andare in un esilio senza ritorno.
L’avesse fatto Putin, saremmo già alla guerra nucleare, da un pezzo.
Ma non è Putin, è il caro alleato dell’Occidente e l’occupante avrà pure il diritto di difendersi dagli occupati.
Ma Israele non si limita al territorio che occupa illegittimamente e considera suo per diritto divino, cioè dal fiume al mare, come afferma una miriade di documenti e dichiarazioni ufficiali, anche se dalle nostre parti fanno finta di non avere sentito e letto. E allora avanti con l’occupazione militare di nuovi territori, in Libano e in Siria, dove già in passato erano state occupate e annesse le alture del Golan.
Si riscrivono manu militari i confini, si compiono omicidi politici, pardon “mirati”, e si bombarda dove, quando e come pare opportuno.
Tutto questo in nome del diritto di difendersi, di Israele, ovviamente, perché gli altri pare non contino.
E anche tu, cittadino e cittadina di un paese occidentale, devi fare molta attenzione, perché se critichi lo sterminio dei palestinesi e la violazione di ogni norma del diritto internazionale ti accusano pure di antisemitismo, persino se sei ebreo. In Germania l’organizzazione “Voci ebraiche per una giusta pace in Medio Oriente” è stata appena classificata “estremismo straniero” dai servizi segreti e messa sotto sorveglianza alla pari dell’Afd.
Nessun governo europeo ha deciso sanzioni o interrotto le innumerevoli collaborazioni con Israele, comprese quelle militari, neanche dopo un anno mezzo di inferno quotidiano scatenato su un fazzoletto di terra grande più o meno come la provincia di Monza e Brianza.
Però le belle parole e i gesti carini arrivano ultimamente, visto che l’opinione pubblica inizia ad avere qualche dubbio sul ritornello “Israele ha il diritto di difendersi”.
Il Regno Unito ha messo sanzioni a due ministri del governo israeliano. Bravi. Peccato, però, che continui come se niente fosse la stretta collaborazione militare con l’esercito israeliano.
Il governo italiano si fa bello portando alcuni bambini palestinesi feriti in Italia, ma nel contempo continua a collaborare a tutti i livelli con Israele, cioè con coloro che quei bambini li hanno feriti.
Anzi, cantiamo pure insieme all’Eurovision e giochiamo insieme a calcio in tutte le competizioni per squadre e per nazionali. E guai se hai qualcosa da ridire, loro mica sono russi, loro sono amici, anche se preferiremmo che ammazzassero i civili con più discrezione.
Gli Stati Uniti, vabbè, lasciamo perdere. Senza le loro armi, senza il loro sostegno finanziario e senza la loro copertura diplomatica Israele non avrebbe potuto fare nulla di ciò che ha fatto e sta facendo. Era così con Biden, è così con Trump.
In fondo, Israele fa comodo, fa un po’ di lavoro sporco anche per noi.
Così stanno le cose in Occidente, quello che si vorrebbe culla della civiltà e dei diritti umani. L’Occidente dei rastrellamenti e dell’esercito nelle strade di Los Angeles, l’Occidente del riarmo e del welfare da tagliare e, infine, l’Occidente dell’ipocrisia e della complicità con il genocidio in diretta streaming.
Lo disse un secolo fa l’indiano Rabindranath Tagore: “È divenuto sempre più chiaro che al di fuori dell’Europa la torcia della civiltà europea è stata usata non per illuminare la via, ma per appiccare incendi”.
Pubblicato su Milano in Movimento il 13 giugno 2025