Per favore, usciamo dal recinto e smettiamola di spiegare la debacle delle sinistre extra Pd, autonome o alleate con il Pd che fossero, con l’astensionismo. Certo, l’aumento dell’astensionismo è un fatto che preoccupa e che va letto, nel tempo e nella situazione concreta, ma non è un disastro naturale, non è come il nubifragio che ti cade in testa e non ci puoi fare niente. No, l’astensionismo è un fatto politico e non è uguale per tutti.
Read MoreVia Padova, il passo falso di Sala e il ritorno della narrazione tossica
Ci risiamo, sei anni dopo il mio quartiere, cioè via Padova, si trova di nuovo sbattuto in prima pagina e di nuovo si trova associato alla parola “esercito”. Nel 2010 chi governava Milano, cioè Moratti, De Corato e Lega, si inventarono persino un coprifuoco e fu un’esperienza allucinante, da universo parallelo, che non auguro a nessuno, ma che alla fine avrebbe prodotto una sana reazione del quartiere e, a conti fatti, provocato l’inizio della fine del ventennio di governo cittadino delle destre. Con l’amministrazione arancione i toni cambiarono decisamente e l’aria si ripulì, ma via Padova rimase periferia dal punto di vista dell’attenzione politica e amministrativa, tutta monopolizzata dal centro, dai grandi eventi e dal nuovo skyline. Ora c’è un altro Sindaco, che parla di nuovo impegno verso le periferie, ma poi ci ha messo pochi mesi a ricascare nel vecchio vizio. E così, ora mi toccherà di nuovo affrontare amici, colleghi e conoscenti che con occhi sgranati mi chiedono “Abiti in via Padova! Ma come fai? Non è pericoloso?”
Read MoreConsiglio non richiesto ai supporter di Sala
Gli ultimi seggi non avevano ancora finito l’interminabile spoglio che già erano partiti gli insulti e le accuse all’indirizzo degli elettori e delle elettrici che al primo turno non avevano votato per la coalizione che sostiene Sala, ma che avevano scelto Milano in Comune e Basilio Rizzo oppure l’astensione (quelli che votano 5 Stelle continuano invece ad essere trattati con incredibile sufficienza).
Read MoreChi ha spaccato la lapide di Varalli e Zibecchi si sente legittimato dalle ambiguità di Parisi e Sala
Ieri sera, tra le ore 17.30 e le 20.00, contestualmente alla posa della nuova lapide a Giuseppe Pinelli, mani ignote hanno spaccato la lapide a Varalli e Zibecchi in piazza Santo Stefano. Si tratta di un atto non solo codardo, ma di estrema gravità politica, perché quando si tocca una lapide è un po’ come voler uccidere una seconda volta. Viene da dire, sia a Parisi che a Sala: ecco cosa succede a furia di rilegittimare i neofascisti in piena campagna elettorale, candidandoli nelle proprie liste oppure dandogli pacche sulle spalle.
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