La Giunta regionale lombarda e la Lega si mostrano sicuri, ma dietro le dichiarazioni stile “non abbiamo sbagliato nulla” si cela qualche evidente preoccupazione. E non perché in giro ci sia un odio anti-lombardo, come tentano di accreditare le destre e qualche importante organo di informazione, ma semplicemente perché sono troppe le cose che non hanno funzionato e che non funzionano, nella gestione concreta dell’emergenza sanitaria e nel “modello lombardo” di sanità, che poi sarebbe più corretto chiamare con il suo vero nome, cioè “modello Formigoni”. E, soprattutto, quelle cose sono manifeste, nella strage nelle Rsa, nella mancata zona rossa, nelle denunce dei parenti delle vittime, nelle inchieste giornalistiche e della magistratura, nell’abbandono dei medici di base, nell’ospedale in Fiera, nelle desolanti gaffe dell’assessore alla sanità eccetera.
Read MoreRiprendere gli spazi pubblici, non abbandonarli alle destre
Sabato 6 giugno a Milano si scende in piazza per dire che “noi la vostra crisi non la paghiamo”. L’appuntamento è alle h. 16 in via Larga ang. via Pantano. L’appello a mobilitarsi è stato lanciato dai sindacati di base Si Cobas, ADL Cobas - Lombardia e Sial Cobas e diverse realtà sociali milanesi hanno già annunciato la loro partecipazione.
Read MoreIl nostro futuro cinese – recensione del libro Red Mirror di Simone Pieranni
C’erano una volta Mao e la Rivoluzione culturale e dalle nostre parti poteva capitare di leggere la scritta la Cina è vicina. Era mezzo secolo fa e la Cina, in realtà, era lontanissima, ma da allora molta acqua è passata sotto i ponti, vecchi muri sono crollati e nuovi muri sono stati innalzati, il capitalismo si è fatto più pervasivo che mai, il mondo è cambiato e anche la Cina cambiata, parecchio. E così, oggi la Cina è davvero vicina, anche senza tirare in ballo il virus partito da Wuhan per sconvolgere il mondo intero.
Read MoreIl divieto di manifestare non esiste, non più
Il divieto di manifestare non esiste e non può esistere, non più. Non esiste più nella realtà, perché già dopo i primi allentamenti forme di manifestazione, nel rispetto delle distanze e delle misure di sicurezza, ci sono state e non sempre sono piovute multe o divieti. Non esiste più dal punto di vista del buon senso, perché una cosa era vietare manifestazioni quando l’unica occasione di socializzazione consentita era la coda al supermercato, altra cosa è quando, nel rispetto delle misure di sicurezza, potrai assembrarti praticamente ovunque, al lavoro, sui mezzi, al mercato, al ristorante eccetera. Infine, non può esistere legalmente, come molti costituzionalisti sottolineano da giorni, perché un diritto costituzionalmente tutelato non può essere sospeso a tempo indefinito da uno stato d’emergenza dichiarato ai sensi del Codice della protezione civile, come peraltro ora sembra prendere atto anche il decreto legge varato dal governo il 16 maggio e il Dpcm del 17 maggio.
Read MoreStato sociale o Stato autoritario? Il futuro è cominciato
“I flagelli, invero, sono una cosa comune, ma si crede difficilmente ai flagelli quando ti piombano sulla testa. Nel mondo ci sono state, in egual numero, pestilenze e guerre; e tuttavia pestilenze e guerre colgono gli uomini sempre impreparati” (Albert Camus, La Peste)
Una verità senza tempo, quella di Camus, e in questi giorni di pandemia anche a noi è toccato impararla. E non mi riferisco ai governi e agli Stati, dove la questione si pone in maniera un po’ diversa, ma a noi persone, di questo e di altri paesi. Abbiamo faticato ad accettare la nuova realtà e fatichiamo ancora di più ad immaginarci un futuro diverso dal recente passato, anche se questo forse non era sempre desiderabile.
Read MoreIl coronavirus e la società che verrà
Comunque vada, la vicenda del coronavirus non lascerà le cose immutate. Condizionerà la percezione delle cose e delle priorità da parte delle persone e produrrà conseguenze sul piano sociale, economico, culturale e politico. Questa è una delle poche certezze in questi giorni caotici, pieni di legittime paure e di psicosi più o meno indotte.
Read MoreFascisti e antifascisti pari sono. A proposito della sentenza sull’aggressione fascista a Palazzo Marino del 2017
Fascisti e antifascisti pari sono. E aggressori e aggrediti pure. È questo il messaggio che di fatto ci consegna la sentenza di primo grado del tribunale di Milano di ieri 11 febbraio, a proposito dell’aggressione di un gruppo di fascisti di Casa Pound, in gran parte arrivati da fuori Milano, all’interno di Palazzo Marino del 29 giugno 2017. Infatti, due neofascisti sono stati condannati rispettivamente a un anno e a 10 mesi, mentre un antifascista è stato condannato a 8 mesi e 5.000 euro di ammenda. Un colpo al cerchio e uno alla botte, insomma.
Read More30 anni fa a Scienze Politiche
Racconto scritto per Milano in Movimento e pubblicato il 17 gennaio 2020
Gennaio 2020. Un messaggio su whatsapp mi ricorda che sono 30 anni dalla Pantera. Già, vero, non ci avevo pensato, ma a questo punto la memoria si mette in moto alla ricerca di ricordi, immagini, sensazioni. Vado anche in cantina, dove c’è un vecchio faldone, chiuso da un’eternità. Il faldone è strategico, perché allora il mondo era tutto analogico e cartaceo. Lo apro e saltano fuori volantini, mozioni e… la mitica carta intestata di Scienze Politiche occupata: una Pantera che graffia il Biscione.
Read MorePiazza Fontana, non c’è nulla da archiviare. 12 dicembre h. 18.30 corteo p.zza Cavour
50 anni sono parecchi e il fatto che dopo tutto questo tempo non ci sia una verità giudiziaria esauriente, che agli atti Pinelli risulti vittima di un “malore attivo” e, soprattutto, che manchi del tutto l’indicazione dei mandanti, degli ispiratori e dei depistatori, ci dice meglio di mille discorsi perché questo non è un anniversario qualsiasi, perché quella ferita non può chiudersi.
Read MoreNel Rojava non è sbarcata la pace. Sostenere la resistenza curda ora
Nel Rojava, in Siria del Nord, non è sbarcata la pace. I cessate il fuoco che si susseguono, che in realtà non hanno mai fatto cessare il fuoco contro i curdi, le strette di mano tra Putin e Erdogan, gli annunci di Trump di voler togliere le sanzioni contro la Turchia, che poi non erano mai partite, stanno creando una terrificante illusione ottica. Cioè, che in Rojava sia arrivata la pace.
Read MoreSe la vergogna fosse una categoria della politica... A proposito di Rojava
Se la vergogna fosse una categoria della politica buona parte dei governanti del mondo ne sarebbe letteralmente coperta. Anche se qui nessuno coltiva illusioni e il significato della parola realpolitik è ben noto, il grado di ipocrisia, menzogna e viltà raggiunto nella vicenda dell’invasione turca del Rojava è davvero impressionante.
Read MoreLe piazze e i movimenti
“Aprire un ragionamento collettivo” perché “non è più tempo di chiuderci nei nostri fortini” era l’ambizioso obiettivo che si era dato la redazione di Milano in Movimento nell’autunno scorso. E quanto fosse impellente nominare e sollevare il problema lo avrebbe poi ribadito lo sviluppo concreto del dibattito, evidenziando quanto sia ancora grande la difficoltà di fuoriuscire dal particolare e costruire terreni condivisi di discussione. Un problema non da poco e quasi un paradosso in una città come Milano che in questi ultimi mesi ha riconfermato una delle sue anomalie più interessanti, cioè la grande disponibilità a scendere in piazza.
Read MorePerché il centro di detenzione per migranti di via Corelli non deve riaprire – corteo #NoCpr 1 dicembre
In via Corelli a Milano sta tornando il passato. Il governo ha deciso di chiudere la struttura di accoglienza per richiedenti asilo, il Cas, per riaprire al suo posto il centro di detenzione amministrativa per migranti, chiuso cinque anni fa. Allora si chiamava Cie, e prima ancora Cpt, ora invece si chiamerà Cpr, ma è la stessa cosa, cioè un posto con le sbarre dove vengono messi in stato di detenzione, senza aver commesso reati, senza processo e senza mai vedere un giudice ordinario, cittadini non comunitari che non sono in regola con i documenti di soggiorno.
Read MoreRiMaflow resiste grazie alla solidarietà. Ma ora dobbiamo fare di più #MassimoLibero
Sono passati ormai due mesi da quel giorno di fine luglio, quando sembrava che il mondo intero dovesse crollare in testa alla comunità di lavoratori e lavoratrici che animano l’esperienza di RiMaflow a Trezzano s/N. Un’inchiesta giudiziaria aveva coinvolto la fabbrica recuperata, un’accusa infamante era stata formulata, cioè di essere parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, e Massimo Lettieri, in quanto presidente e legale rappresentante della cooperativa, era stata arrestato. Due mesi dopo RiMaflow c’è ancora, impegnata in una lotta quotidiana per la sopravvivenza e nella mobilitazione per la liberazione di Massimo, tuttora in carcere. Ma soprattutto, nel frattempo si è materializzata anche la solidarietà, che è poi la cosa più preziosa ed efficace in situazioni come queste.
Read MoreSgomberi e spazi sociali. Milano non resiste a Salvini
Milano doveva essere l’anti Salvini, l’unico luogo in grado non solo di resistere all’ondata gialloverde, ma di delineare un’alternativa credibile, moderna, includente e vincente. La narrazione l’ha proposta il Sindaco Sala in prima persona e dal palco del Pride di fine giugno l’ha consegnata a una piazza strapiena. Diciamoci la verità, al netto della nostra avversione verso la sua logica tutta business e grandi eventi, la cosa non ci era poi dispiaciuta più di tanto, anzi, aveva persino qualcosa si rassicurante. Peraltro, facevano notare alcuni, a Milano sulla questione migranti c’era un Majorino, che non era proprio la stessa cosa di Minniti, sull’antifascismo al Sindaco era sfuggito addirittura un “militante” e gli spazi sociali non sembravano rientrare tra i bersagli comunali.
Read MoreLa guerra di Salvini e noi
Anche se tecnicamente non è una guerra, molto ci assomiglia: individuare un nemico, partire all’attacco e chiedere alla truppa di fare quadrato. E poco importa se qui non si tratta di conquistare territori, ma cuori e menti, cioè consenso elettorale. Salvini fa così da sempre, da quando era una un esponente politico locale (ricordate la proposta delle carrozze della metro “per soli milanesi”?) e continua a farlo da Ministro degli Interni e vicepresidente del Consiglio. Nulla da dire, in questo lui è bravo, visto che con il 17% dei voti detta la linea non solo al socio di maggioranza del governo gialloverde, ma all’intero paese.
Read MoreLa leggenda degli opposti estremismi e la realtà della legittimazione di fascisti e razzisti – Sabato 24F a Milano mobilitazione antifascista
Niente da fare, l’antifascismo dà fastidio, specie se fuoriesce dai canoni delle celebrazioni e delle dichiarazioni di rito, per farsi invece partecipazione e attivismo. E così, dopo la straordinaria mobilitazione seguita all’attentato fascista di Traini, che ha riempito le strade da Macerata a Milano, travolgendo divieti, paure e retromarce, riecco la vecchia e sempreverde tesi degli opposti estremismi.
Read MoreDa Macerata a Milano: non è tempo di abbassare i toni, ma di prendere parola e agire
“Abbassare i toni” è diventata la parola d’ordine dopo l’attentato di Macerata e il riferimento non è tanto a quelli che esaltano o giustificano il gesto criminale del neofascista Traini, ma anzitutto a quanti e quante pensano che bisogna reagire alla sempre più diffusa legittimazione della violenza razzista e fascista o, molto più semplicemente, manifestare pubblicamente la propria solidarietà alle vittime dell’attentato. Un invito a lasciar perdere talmente pressante da oscurare persino le parole della madre di Pamela, che nel chiedere giustizia per la figlia ha preso anche nettamente le distanze dal gesto e dalle motivazioni dell’attentatore. E, soprattutto, un “invito” che ha portato all’incredibile situazione per cui oggi a rischiare il bavaglio sono gli antirazzisti e gli antifascisti e non quelli che inneggiano alla difesa manu militari della razza bianca.
Read MoreGiorno della Memoria. Basta fascismi e razzismi – Mobilitazione sabato 27 h. 16.30 @PiazzaMercanti Milano
Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il “Giorno della Memoria”. La data è quella in cui nel 1945 l’Armata Rossa abbatté i cancelli del campo di concentramento nazista di Auschwitz, liberando i pochi superstiti. Secondo la legge italiana (Legge n. 211/2000), il 27 gennaio si ricorda “la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Insomma, vista l’aria che tira in Europa e nel mondo e considerato che quest’anno cade l’80° anniversario delle infami leggi razziali italiane, avviate con il “Manifesto della razza” del 1938, era legittimo aspettarsi un po’ di attenzione pubblica, di dibattito diffuso e di iniziative anche fuori dal perimetro dell'istituzionalmente dovuto. Invece no.
Read MoreA Milano in piazza il 12 dicembre contro tutti i fascismi di ieri e di oggi – h. 18 P.zza Santo Stefano
Avere memoria di quello che è successo ieri è indispensabile per leggere il presente e immaginare il futuro. Per questo, anche 48 anni dopo l’esplosione della bomba in Piazza Fontana, è necessario ricordare pubblicamente l’infamia della strage di Stato, l’assassinio di Pinelli e tutte le violenze fasciste contro i movimenti dei lavoratori e degli studenti di quel periodo. E, sempre per questo, il ricordo non può rimanere confinato nel passato, ma deve parlare al presente e tradursi nella costruzione di consapevolezza e azione. Soprattutto oggi, tempo in cui la memoria collettiva è stata demolita a colpi di banalizzazioni e “riconciliazioni”, dove tutto diventa uguale a tutto, anche vittime e carnefici, e i fascismi vengono rilegittimati, trovano nuovi spazi e, soprattutto, non vengono più contrastati. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, dall’aggressione dentro Palazzo Marino di alcuni mesi fa all’irruzione nella sede dei volontari a Como di questi giorni, per citare solo due episodi noti a tutti.
Read More